Erotico

Erotico

 

La diminuzione di testate che questo raggruppamento ha fatto registrare negli ultimi 20 anni dipende da molteplici motivi: la caduta dei tabù sessuali, e soprattutto la possibilità di reperire materiale erotico di altro tipo (videocassette ecc.). Barbiani ed Abbruzzese (1980) sottolineano che una costante delle copertine di questi albi è “l’inderogabile accoppiamento tra titolo della testata, titolo dell’episodio e un altro segno di attrazione tipo sexy, per adulti, vietato ai minori, porno, tabù, ecc.

Altri elementi tipici di questi albi sono l’immagine del nudo e del coito, e la prevalenza del linguaggio iconico rispetto a quello verbale: le narrazioni rinunciano spesso al principio di non contraddizione, divenendo talvolta prive di senso. La sessualità viene rappresentata, il più delle volte, in abbinamento alla distruttività, e l’Eros si trasforma in Thanatos: divorazioni torture e stupri sono temi ricorrenti. Altrettanto ricorrenti sono le rappresentazioni dell’attività sessuale pregenitale, ed alcuni albi sono interamente dedicati alle perversioni (esibizionismo, voyeurismo, feticismo, sadomasochismo).

Il fumetto erotico nasce in Italia negli anni 60’; prima le donne e gli uomini di carta potevano spogliarsi soltanto nella giungla (Pantera Bionda, Tarzan ecc.) ma il boom vero e proprio avviene negli anni 70’ quando in edicola sono disponibili una quarantina di testate (Volpi, 1972); in quegli anni era possibile individuare varie sottocategorie: rivisitazioni di avvenimenti storici o mitologici (Messalina, Saffo), o di personaggi classici dell’erotismo (Emanuela, De Sade), gruppo pornofavolistico (Biancaneve, Cenerentola). A seconda delle testate l’erotismo veniva presentato unitamente ad altri contenuti: avventura, orrore, stregoneria (Oltretomba), violenza, sadismo, cannibalismo, vampirismo ecc.

 

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