SANTINA FOTO GALLERY

Ho raccolto in questa pagina alcune tue fotografie disponendole in ordine cronologico. Sicuramente sei rimasta nel cuore e nella mente di chi ti ha amato con altre infinite immagini e sequenze diverse di cui queste istantanee sono solo un fugace riassunto. Nella didascalia che le accompagna mi lascio andare a qualche pensiero o ricordo correlato.

Questa prima fotografia ti ritrae molto piccola. Sicuramente fra i tuoi parenti evocherà maggiori ricordi che a me, per forza di cose, dato che non ti conoscevo ancora. Il tuo sorriso campeggia al centro della foto e ne diviene punto focale. L’hai sempre custodita con affetto sopra il tuo comodino e lì si trova ancora.

 

In quest’altra invece ti si vede "armeggiare" con ago e filo. Sei sempre stata una lodevole donna di casa e di certo questo è merito di chi ti ha educata fin da piccola. In te ho avuto la fortuna di ritrovare quelle virtù dal sapore antico che ormai raramente si trovano ancora nelle donne d’oggi perché i tempi sono troppo repentinamente cambiati.

 

E qui ti vediamo un poco più grandicella attorniata dai tuoi giocattoli preferiti. Facile scorgere le tue future premure materne in questo stretto, ma insieme delicato, abbraccio fra te e la tua bambola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui facciamo un bel balzo. Per chi non riesce ad individuarti, tu sei quella seduta, la seconda da destra. Ho inserito questa foto ricordo delle superiori per un motivo ben preciso. Spesso alle colleghe incredule dicevi: "Quella persona io la conosco perché è stata a scuola con me!".

 

Questa è una delle ultime foto prima che ci conoscessimo. Una lacrima ed un sorriso: estrema sintesi di tutta una vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa fotografia non ti rende giustizia ma l’ho inserita perché in quel periodo ci eravamo appena conosciuti e cominciavamo a muovere i primi passi insieme. Durante il ballo per la festa dell’Oratorio, tutta eccitata e coinvolta, ad un certo punto mi dicesti: "Romano, pensi che andrò all’inferno?". Non mi ero ancora dichiarato, ma ormai cotto pensai fra me: "Se tu ci andassi, io ti seguirei".

Quel che mi attende dopo morte non lo so. Sicuramente mi piace pensare di te che sei là in alto, in quel posto che quaggiù chiamiamo Paradiso.

Questa foto ci fu scattata di soppiatto dal nostro curato che ora esercita il ministero come Vescovo in Brasile.

Spalla contro spalla, mano nella mano, guardavamo lontano oltre l’orizzonte. Avresti immaginato allora come sarebbero andate le cose?

 

 

 

 

 

 

 

Qui ci troviamo a Salerno in occasione del giuramento per il mio servizio di leva. Se non ricordo male è stato quello l’unico periodo in cui siamo stati lontani l’uno dall’altra. Poi abbiamo sempre goduto con abbondanza della quotidiana presenza reciproca.

 

 

 

 

 

 

 

Qui di seguito noi sposi. In assoluto è stato il più bel giorno della mia vita. Anche il giorno del tuo funerale è stato per me ricco di grazie e di mistero. Bello pensare che all'estremo della nostra vita coniugale ci sono questi due momenti, come un materno abbraccio, come due colonne erette a baluardo.

Questa foto ti ritrae stretta ad Andrea. Quest’immagine ti è sempre stata cara perché ti mostrava in tutta la tua serenità a dispetto di altre fotografie riuscite meno bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

Quest’immagine invece è molto cara a me perché immortala i miei affetti più cari. Ricordi quel giorno sul Maniva, quando ad Andrea volò via il cappello e si fermò sull’orlo del dirupo? Quel giorno nulla cadde in basso; no quel giorno no.

 

 

 

 

 

 

 

 

La fotografia seguente ti ritrae attorniata da alcune persone a te molto care. E’ anche la stessa da cui abbiamo tolto l’immagine per la tua lapide.

Questa chiude la serie, ma non i ricordi.

Averti conosciuto ha fatto di me un uomo migliore.

Per tutta la vita, grazie.