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Le origini del gruppo

Tutto ha inizio quando Michele Guarneri, capo scout di Palermo, propone al parroco (don Giuseppe Marciante) l'apertura di un gruppo scout A.G.E.S.C.I. anche nel nostro garage (da leggersi: la parrocchia).
Ha inizio l'opera di reclutamento (volontario e NON). Del nucleo iniziale, ancora oggi sono presenti in Comunità Capi Maurizio Gazzetta e Massimo Serafini. Per loro iniziò un periodo conosciuto come "CRISI DEL PANTALONE CORTO" che, nell'arco di un anno li ha condotti ad indossare il demoniaco indumento di velluto a coste.
Tra i "reclutati" c'erano Gabriele Morasca, Emanuela D'Astola Perroni, Luana Santarelli, Antonella Schinoppi, Giacomo Leuzzi, Bruna Frangipane, Ilaria Modesti e Antonio Mileto che salutiamo con affetto anche se le loro strade li hanno portati lontani dal Gruppo. Il giorno 22 febbraio 1992 si svolge una storica uscita a Torricella in Sabina dove i "Padri Fondatori" pronunciano la loro promessa e scelgono i tre colori del fazzolettone. Tali colori sono il fucsia (colore giovane come i ragazzi che passeranno nel gruppo) ed il verde acqua (colore del ruscello di montagna incontaminato) su sfondo blu elettrico (colore di un cielo senza nuvole in un pomeriggio di festa). Il significato di tali colori è presto detto:
Nel sistema RGB (lo stesso che si utilizza per i televisori o le macchinette fotografiche digitali), i tre colori Red, Green e Blue vengono sapientemente dosati per creare tutti i colori che compongono un'immagine (anche se non esattamente tutti quelli presenti in natura). I colori del nostro fazzolettone sono una versione più giovane, brillante ed immatura di questi tre colori fondamentali ma il sole, il vento, la pioggia e il fumo del fuoco che incontriamo durante le nostre attività "invecchiano" questi tre colori rendendoli ogni giorno più maturi e facendoli somigliare ai tre colori fondamentali. MORALE: Col lavoro e la dedizione possiamo formare noi stessi acquisendo quelle competenze che via via ci permetteranno di costruire ciò che vogliamo nella nostra vita... le tempeste della nostra esistenza non ci spaventano perchè affrontarle ci fa diventare ogni volta un po' più maturi e più pronti ad affrontare il futuro. Da quel lontano giorno del 1992 parte l'addestramento del "Corpo Speciale" tra frittate con 10 uova e mezza salsiccia, percorsi Hebert inverosimili e tavoli trapper altamente improbabili. La base dell'addestramento diviene Scai, paesino in provincia di Amatrice dove, grazie a noi, le mucche non faranno più latte fino al prossimo Giubileo. Il 29 novembre 1992 facciamo il nostro primo ingresso ufficiale nell'allora Zona Tiburtina in occasione del convegno Handicap & Scoutismo presso la parrocchia di S. Igino. Qui veniamo presentati come "Gruppo Scout San Romano" (in quanto ancora sprovvisti di numero) e conosciamo Anna Calibotti che, dopo aver militato nel Roma 65, si unisce a noi. Nel lontano 7 febbraio 1993 Michele ed Anna (gli unici con esperienza scout alle spalle) organizzano per noi il primo Gioco Notturno della storia del Roma 87. Secondo le loro menti malate e deformate da anni di attività lupettare, avremmo dovuto capire che era iniziato un gioco e che avremmo dovuto recarci all'eremo di Scai in piena nottata.
Purtroppo non eravamo preparati a niente di tutto questo e, pensando il peggio, cominciammo a cercarli nelle scarpate attorno al paese. Ciò che abbiamo detto quando sono ricomparsi non rientra nel metodo educativo e non è adatto ad essere trascritto in pagine accessibili a tutta la rete ! Il 14 giugno 1993 si apre la tradizione dei Totem (il nome scout che viene attribuito ad ogni membro composto da un animale ed un aggettivo che più lo rappresentano) nel bosco di Manziana. Nell'estate del 1993 e per tutto il 1994 la nascente Comunità Capi viene smembrata e assegnata a servizi di tirocinio presso altri gruppi della Zona: Roma 168 (parrocchia San Tommaso Moro nel quartiere di San Lorenzo), Roma 65 (San Michele Arcangelo a Pietralata) e Roma 86 (parrocchia di San Cleto a San Basilio). Nello stesso tempo partecipiamo ai campi di formazione metodologica ed associativa. Domenica 23 ottobre 1994 apre la Branca R/S (ragazzi di età compresa tra i 17 e i 21 anni) con un clan/fuoco di 5 persone ! Le riunioni si svolgono in uno sgabuzzino (che successivamente, dopo numerose mani di vernice e ripetuti restauri, diverrà la nostra sede) seduti su bauli polverosi contenenti cianfrusaglie accumulate in 20 anni di vita parrocchiale.
Giovedì 15 dicembre 1994 si svolge il primo incontro della Branca E/G (ragazzi di età compresa tra i 12 e i 16 anni) con un Reparto misto di 18 ragazzi organizzati (insomma....) in un'unica squadriglia. I Capi Reparto erano Maurizio e Lea De Santis assieme ai già citati Gabriele e Bruna L'unità venne successivamente battezzata Mafeking, dal nome della città africana in cui Lord Baden Powell ebbe l'intuizione di creare qualcosa di diverso per tutti i ragazzi: il movimento scout. La sera di quello stesso giorno viene ufficializzata, con la consegna della bandiera A.G.E.S.C.I. da parte dei Responsabili di Zona, la nascita del Roma 87
Ci volle un po' di tempo per ingranare e per farci accettare come realtà dalla comunità parrocchiale, ma finalmente, nella notte di Pasqua del 1994, durante la Veglia della Resurrezione, si svolge la consegna dei guidoni alle neo-nate squadriglie... qualcosa di paragonabile al battesimo previsto dalla liturgia. E' questa la presentazione ufficiale del gruppo alla parrocchia di San Romano e ogni anno, dopo la veglia di Pasqua, festeggiamo questo compleanno.
Il Gruppo ha sempre avuto l'appoggio della parrocchia e dei suoi ministri, annoverando un sostanzioso numero di Assistenti Ecclesiastici che hanno camminato con noi. Tra tutti ricordiamo monsignor Giuseppe Marciante, parroco di San Romano, don Giuseppe Carciotto e don Giancarlo Felicetti, rispettivamente vice parroco e diacono al momento della nascita dell'idea di creare un Gruppo Scout, don Nicola Mariangeloni e la mitica suor Sonia Rusconi. Con loro abbiamo definito le nostre linee guida, abbiamo costruito una sede ricavando gli spazi da un vecchio garage e ci siamo avventurati nelle prime uscite. Senza nulla togliere agli altri, un discorso a parte merita don Paolo Emilio Capaldi, assistente di gruppo dal 1994 al 2000. Paolo, oltre che un sacerdote umile e preparato, è stato prima di tutto un Capo, mettendosi ogni volta in gioco e divenendo un punto fermo sulla strada (non solo in senso figurato) dei ragazzi. Il primo a partire con ogni tempo ma anche il primo ad aspettarti se restavi indietro. Oltre Assistente in Co.Ca. e Reparto, Paolo è stato Capo Clan. In questo suo compito è stato affiancato da una studentessa fuorisede che un giorno, ignara di quanto l'aspettava, ci chiese se serviva una mano. La Capo in questione era Maria Elena Muscarello, calabrese d'origine e romaottantasettiana d'adozione, al punto tale che oggi è la nostra Capo Gruppo. Al Gruppo mancava solo un piccolo tassello per raggiungere la pace dei sensi e finalmente, dopo lunga e penosa malattia, nel settembre 1996 i già citati Emanuela e Massimo, danno vita alla Branca L/C (ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 12 anni), con un Branco di 25 piccoli indemoniati, numero destinato a crescere a livelli esponenziali negli anni successivi. Anche loro erano costretti a riunirsi nei piccoli locali della parrocchia e, con sapienti incastri, Massimo riusciva a farli entrare tutti nel box auto adibito a Sede ! Ancora oggi, nelle fredde sere d'inverno, chi passa accanto a quel luogo giura di sentire una vocina fioca sussurrare "Tirateme foriii... sto sotto la cassapanca... Akelaaaaa" Nel marzo 1995, nel bosco di Manziana, il Reparto Mafeking subisce un'aggressione da parte di un nutrito gruppo di teppistelli mascherati da sciarpe e cappucci che, con bastoni e coltelli, sgarrano un po' di tende e mettono una buona dose di paura a tutti. Durante quell'episodio don Paolo viene ferito alla testa da un colpo di alpenstock. I colpevoli non sono mai stati trovati e la bravata non è stata punita, ma la paura del momento non è mai stata dimenticata dai ragazzi e dai loro genitori. Inizia così il momento più nero della storia del Reparto, in cui il numero dei ragazzi diminuirà di anno in anno fino a determinarne la chiusura nel 1999. Questo destino si compie nonostante l'aiuto di persone di buona volontà che, strada facendo, si aggregano affascinati dalla proposta scout. E' il caso di Vincenzo Moreschini, che non ha mai saputo risparmiarsi per la buona riuscita delle attività. La crisi del Reparto si accompagna ad un esodo di capi che, per motivi personali, devono abbandonare il servizio. La provvidenziale ripresa avviene con l'ingresso in Co.Ca. di alcuni capi provenienti dal Roma 168 (parrocchia di San Tommaso Moro) che, nel frattempo, aveva chiuso i battenti. Tra i capi entrati, ancora oggi sono con noi Antonio "Tonino" Croppo e Luca Zanchini. Le liti, le grande abbuffate, le interminabili riunioni organizzative, le attività di servizio sul territorio parrocchiale, la strada percorsa sotto il sole e la pioggia, gli inevitabili problemi di condivisione delle risorse, le incomprensioni passeggere, i momenti profondi di verifica, le nottate intorno al fuoco... Ogni cosa accaduta, insomma, è rimasta scolpita nelle quattro mura del nostro garage (che condividiamo con Miky, un topolino dispettoso e imprendibile che riesce a batterci sulla stanchezza) e ci ha insegnato ad essere buoni compagni di viaggio in modo tale da camminare insieme acquistando sentimenti e tradizioni di gruppo. Che un primo ciclo della vita di questo gruppo stia finendo lo dimostra l'ingresso in Co.Ca di persone come Valentina Traietti, Roberto D'Astola Perroni e Alessandro Giannì, un tempo nel nostro Reparto, poi nel nostro Clan e oggi con noi nelle interminabili riuniono di staff per organizzare le attività. Oltre ai nostri ragazzi diventati Capi, il Gruppo si è arricchito con esperienze e carismi proveniento da diverse realtà: è il caso di Francesca De Filippis, studentessa fuorisede subentrata come Akela dal 2000 al 2002, e Sara Sergi e Mario Raduazzo entrati in Co.Ca. dopo essere cresciuti negli Scout Universitari. A 10 anni di distanza da quella prima Promessa, ci guardiamo indietro con orgoglio pensando a ciò che ha rappresentato per il nostro quartere il Roma 87 e a quanti ragazzi hanno trovato in noi una piccola tana dove appoggiarsi per crescere. E' proprio a loro che dedichiamo questi primi 10 anni, con tanta riconoscenza per chi ci ha sostenuto nei momenti difficili e con altrettanta voglia di ricominciare su un nuovo sentiero pieno di sfide sempre diverse e di nuovi amici da invitare a camminare con noi.


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ultimo aggiornamento 30/03/2007