La rocca di Canne
una ricerca dell'Ing. Giuseppe De Marco
GLI INDIZI DELLE FONTI LETTERARIE
L'accampamento romano
I Romani
distinguevano due specie di accampamento (Castra), l'uno
temporaneo e l'altro permanente. Il primo era indicato con il nome di Castra
aestiva ed era fatto di semplici tende durante le campagne di guerra
estive; si piantava alla sera di ogni giornata di marcia e si abbandonava il
mattino seguente, o dopo due o più notti. Il secondo, denominato Castra
stativa o hiberna, era l'alloggiamento invernale fatto di
baracche nel quale l'esercito, nell'intervallo fra due campagne, cioè fra due
estati, riposava e raccoglieva nuove forze per la prossima campagna. I Romani
davano all'accampamento grandissima importanza, come si vede dalle parole che
Tito Livio (XLIV, 39, 3-5) attribuisce a Lucio Emilio Paolo, con le quali si
pone in rilievo che esso è l'immagine della città con le sue mura e le sue
case. Già Polibio (VI, 31 e 41) del resto istituiva un confronto fra
l'accampamento romano e la pianta di una città, e non pochi studiosi
riconoscono che nell'accampamento dell'antica età repubblicana si ha il tipo
dell'antica città italica.
Naturalmente la
disposizione e l'ordinamento degli accampamenti romani variarono attraverso il
tempo, secondo le innovazioni dei grandi generali, il numero delle legioni che
vi si dovevano alloggiare, le modificazioni nella struttura della legione (come
avvenne per opera di Mario), la natura del terreno dove si impiantava il campo.
Il luogo era
scelto e il campo era tracciato dagli exploratores, distaccamento che precedeva
l'esercito, accompagnato da un tribuno e da due centurioni, più un augure il
quale doveva prendere gli auspici e sorvegliare che il campo fosse tracciato
secondo le prescrizioni del rito religioso. Nella costruzione del campo tutto
era meticolosamente regolamentato, e poiché le operazioni si compivano sempre
nel medesimo ordine, l'impiantarlo e il levarlo si faceva sempre con grande
rapidità.
L'accampamento si
impiantava possibilmente sul pendio di una collina che declinasse dolcemente al
piano, in modo da avere il lato anteriore, cioè la fronte, nella parte più
bassa del pendio, e il lato posteriore nella parte più alta. Nella scelta del
luogo si cercava di stabilirsi vicino a località da cui poter trarre il
foraggio e soprattutto acqua; meglio se si poteva avere davanti anche un qualche
ostacolo naturale, una corrente d'acqua o una palude, che intralciasse
l'avanzarsi del nemico. Così le legioni potevano eseguire subito contro
l'avversario che si fosse avvicinato il loro assalto giù per il colle, che con
il suo declivio accresceva la velocità e l'impeto dei legionari. Se pure
talvolta il campo veniva posto per necessità in un luogo meno propizio, in ogni
caso si riteneva uso barbarico il piantare gli alloggiamenti in pianura anziché
su di un colle.
Ci sono pervenute
due descrizioni particolareggiate degli accampamenti: quella di Polibio (VI,
27-32) per l'età delle guerre puniche, e quella di Igino, nel Liber de
munitionibus castrorum, per il tempo di Traiano, oltre a non poche vestigia
sul terreno. L'accampamento descritto da Polibio doveva servire a ca. 30.000
uomini; quello di Igino a ca. 45.000.
Cerchiamo adesso di costruire lo schema
dell'accampamento romano seguendo la descrizione di Polibio (VI, 27-32) e
contrassegnando i vari elementi che lo compongono:
27. Per porre il campo i Romani
seguono questo procedimento: una volta scelto il luogo dell'accampamento, alla
tenda del console (praetorium) [C] viene assegnato il punto più
adatto per sorvegliare gli avvenimenti e trasmettere gli ordini. Fissato per
mezzo di una insegna il punto dove deve venire innalzata la tenda del console [C], viene delimitata tutto
intorno a questa un'area quadrangolare, in modo che ciascuno dei lati disti
dall'insegna cento
piedi [D1] e che l'area totale sia di
quattro pletri. (v. Fig. 1)
FIG. 1 |
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Lungo il lato di questo
quadrato che appare in posizione più opportuna per i rifornimenti d'acqua e di
foraggio, si accampa la legione romana nell'ordine che ora esporrò. In ogni
legione, come già ho detto, si trovano sei tribuni, ciascuno dei due consoli ha
al suo comando due legioni romane; ne segue che con ogni console militano
sempre dodici tribuni. Le tende di questi [t]
vengono disposte lungo una linea diritta [R1]
parallela al lato del quadrato scelto precedentemente, alla distanza di cinquanta piedi [D2] da esso, in modo che vi sia
lo spazio per i cavalli, le bestie da soma e gli altri bagagli dei tribuni.
Queste tende [t] vengono disposte col lato
posteriore rivolto verso la tenda del console, cioè con la fronte verso il lato
esterno che chiamerò d'ora in poi fronte dell'accampamento. Le tende dei
tribuni [t] hanno uguale distanza [D3] l'una dall'altra e sono
disposte su una linea [R1] che si estende lungo lo spazio [D4] occupato da tutte le legioni
romane. (v. Fig. 2)
FIG. 2 |
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28. Davanti alle tende dei tribuni [t] viene
misurato uno spazio di cento piedi [D5];
questo viene delimitato da una retta [R2]
parallela alle tende dei tribuni e lungo questa [R2] si
costruiscono le tende dei legionari procedendo come ora dirò. La retta suddetta
[R2] si divide in due parti uguali [D4] e
lungo la perpendicolare [R3] che ha origine nel punto di
divisione [P1] , si dispongono le tende dei cavalieri a cinquanta
passi [D6] le une dalle altre, di faccia tra loro e alla stessa distanza [D7] dalla
perpendicolare [R3].
La disposizione delle tende è simile
per la cavalleria e per la fanteria; lo spazio occupato da un manipolo e da uno
squadrone è quadrangolare. L'entrata è rivolta verso le vie, il lato [R4]
prospiciente ad esse ha una lunghezza fissa di cento
piedi [D8] e per lo più (fatta eccezione per l'accampamento degli alleati)
si cerca di fare uguale anche la larghezza [D8].
Quando le legioni sono più numerose, aumentano in proporzione la lunghezza e la
larghezza. (v. Fig. 3)
FIG. 3 |
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29. Gli alloggiamenti dei cavalieri [a], che
hanno inizio nel punto centrale della linea formata dalle tende dei tribuni [t],
costituiscono un rettangolo (striga) perpendicolare alla linea
suddetta e alla via davanti alle tende stesse (via principalis).
Le vie hanno tutte la stessa lunghezza del rettangolo, di modo che sui due lati
risultano accampati da una parte i manipoli [b],
dall'altra gli squadroni [a]. Alle spalle dei cavalieri [a] vengono disposti nello stesso
ordine i triari [b] di entrambe le legioni, una compagnia per ogni squadrone [a];
gli alloggiamenti sono contigui gli uni agli altri in modo che le tende dei
triari [b] sono di fronte a quelle dei cavalieri [a];
ogni manipolo occupa in profondità metà [D9=D8/2=50 piedi]
dello spazio occupato in lunghezza, perché il numero dei triari corrisponde per
lo più alla metà di quello degli uomini delle altre formazioni. Benché gli
uomini siano in numero inferiore, la lunghezza delle varie parti
dell'accampamento rimane uguale, perché ne varia la profondità. Alla distanza
di cinquanta piedi [D10] da questi, di fronte ai triari [b],
sono accampati i principi [c]; anche le loro tende hanno
la fronte sulla via ed essi formano altre due strige che hanno origine dalla
stessa retta, si trovano come le tende dei cavalieri [a]
alla distanza di cento piedi [D5] dinanzi alle tende dei
tribuni [t] e hanno termine sul lato dello steccato [fronte
dell'accampamento] contrapposto alle tende dei tribuni. Dopo i
principi [c], a contatto con questi, ma con le tende in direzione opposta,
stanno accampati gli astati [d] . Poiché ogni corpo secondo
la distribuzione tradizionale comprende dieci manipoli,
le strige che costituiscono l'accampamento hanno tutte la stessa lunghezza come
pure le vie che le dividono, giungendo fino al lato frontale del campo; presso
questo si trovano le tende dell'ultimo manipolo [10° manipolo]. (v. Fig. 4)
FIG. 4 |
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30. Alla distanza di cinquanta
piedi [D11] dagli astati [d] e di fronte a questi, sono
gli alloggiamenti dei cavalieri alleati [e] disposti
in modo da cominciare e terminare sulla stessa linea degli altri. Il numero dei
fanti alleati, come ho detto sopra, è uguale a quello dei Romani, se si tolgono
gli extraordinarii, quello dei cavalieri è doppio, tolto però anche da questi
un terzo per gli extraordinarii. Perciò agli alleati viene assegnato uno spazio
di profondità [D12] proporzionale al loro numero in modo che la lunghezza [D13]
del loro campo risulti uguale a quella dell'accampamento dei Romani. Vengono
tracciate tutte e cinque le strade e i manipoli dei fanti alleati [f]
vengono disposti di fronte ai cavalieri [e],
su una profondità variabile secondo il loro numero, rivolti verso lo steccato e
ai due lati esterni del campo. I centurioni occupano le tende estreme di
ciascun manipolo. Disponendo le tende nel modo suddetto ai due lati del
pretorio, viene lasciato uno spazio di cinquanta piedi [D14]
tra il quinto e il sesto squadrone e allo stesso modo tra il quinto e il sesto
manipolo di fanteria, in modo che ne risulta un'altra via in mezzo alle
legioni, perpendicolare ai quartieri e parallela alle tende dei tribuni; questa
via si chiama quintana perché
si trova lungo le tende della quinta squadra. (v.
Fig. 5)
FIG. 5 |
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31. Lo spazio lasciato libero dietro
le tende dei tribuni ai due lati della tenda del console è riservato al forum
da una parte, dall'altra al questore e agli approvvigionamenti. Dietro l'ultima
tenda dei tribuni, da entrambe le parti e disposti ad angolo retto con le tende
stesse, sono gli alloggiamenti dei cavalieri scelti extraordinarii [h] e
di alcuni volontari [l] arruolatisi al seguito dei consoli;
essi sono disposti lungo i due lati dello steccato laterale, rivolti in parte
verso i magazzini del questore, in parte verso il foro. Queste truppe sono
accampate vicino al praetorium e sempre, durante le marce e in ogni
altra occasione sono al servizio del console e del questore. Di fronte ad esse,
rivolti verso lo steccato, sono accampati i fanti [i],
che prestano gli stessi servizi dei suddetti cavalieri. Dietro le loro tende
viene piazzata una via larga cento piedi [D15] [Via
larga o "cardo"] parallela alle tende dei tribuni,
ma situata dall'altra parte dello spiazzo, che si estende per tutta la
lunghezza del campo. Lungo la parte superiore di essa sono accampati i
cavalieri scelti alleati [n], le tende dei quali sono
rivolte verso il foro, il pretorio e il questorio. Nel mezzo degli accampamenti
di questi cavalieri e di fronte al pretorio viene lasciato un passaggio di cinquanta
piedi [D16] [via decumana], perpendicolare alla via di cui si
è detto, che conduce al lato posteriore dell'accampamento. Di fronte ai
cavalieri [n] sono disposti infine i fanti scelti alleati [m],
rivolti allo steccato cioè al lato posteriore dell'accampamento. Lo spazio che
rimane vuoto ai due lati delle truppe scelte (vacuum) [V] è
riservato agli stranieri e agli alleati che arrivino eventualmente
all'improvviso.
L'insieme del campo così costruito
ha la forma di un quadrato; la divisione in quartieri e la disposizione
generale lo rendono simile a una città. Su tutti i lati lo steccato dista dalle
tende duecento piedi [D17] e questo spazio [intervallo]
è utilissimo per molti scopi. Grazie ad esso infatti i soldati
possono comodamente entrare e uscire, poiché dai loro quartieri si dirigono in
questo spazio vuoto, e non si scontrano e calpestano a vicenda, affollandosi
tutti in una sola via; di notte nello stesso spazio vengono custoditi senza
pericolo sia il bestiame catturato sia le prede sottratte ai nemici.
Soprattutto infine durante gli assalti notturni i soldati non vengono raggiunti
che in piccolissimo numero dal fuoco e dalle frecce, di modo che questi assalti
e per la larghezza dello spazio vuoto e per la disposizione delle tende
risultano per lo più vani. (v. Fig. 6)
FIG. 6 |
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32. Essendo noto il numero dei fanti
e dei cavalieri tanto nel caso che le legioni siano di quattromila uomini,
quanto in quello in cui siano di cinquemila, e così pure essendo noti la larghezza,
la lunghezza e il numero dei manipoli e infine l'estensione delle strade, delle
piazze e di ogni altro spazio vuoto, è facile calcolare l'area e il perimetro
dell'accampamento. (v.
Fig. 7)
FIG. 7 - PIANTA DELL'ACCAMPAMENTO ROMANO Secondo la descrizione di Polibio |
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LEGENDA C - praetorium t - tribuni militari p - prefetti alleati a - cavalieri romani b - triari romani c - principi romani d - astati romani e - cavalieri alleati f - fanti alleati h - cavalieri extraordinarii i - fanti extraordinarii l - volontari m - fanti scelti alleati n - cavalieri scelti alleati 1 piede = 0,2955 m. 1 passo = 5 piedi Dimensioni
campo: Larghezza: 2.150 piedi (635.33 m.); Lunghezza: 2.150 piedi (635.33 m.); Area: 403.644,2 mq. Perimetro: 2.541,3 m. |
Risulta
un accampamento a forma quadrata con un lato di 2.150 piedi (635.33 metri), un'area
di 403.644,2 metri quadrati ed un perimetro di 2.541,3 metri.
Lo
schema dell'accampamento è stato completato con gli alloggiamenti dei prefetti
alleati in analogia a quanto indicato per le tende dei tribuni.
Se il numero degli alleati, sia di
quelli che partecipano dall'inizio a una spedizione, sia di quelli che si
aggiungono durante la campagna, è maggiore del solito, a quelli che
sopraggiungono all'improvviso, oltre allo spazio loro riservato, si assegna
quello intorno al pretorio, al foro e al questorio riducendo questi
all'estensione strettamente indispensabile. Se poi gli alleati che partecipano
fin da principio alla spedizione sono in numero particolarmente elevato, viene
loro assegnato un quartiere ai due lati delle legioni romane, oltre allo spazio
normalmente loro riservato, presso i due lati del campo. Quando tutte e quattro
le legioni e i due consoli sono uniti in un solo accampamento, dobbiamo
immaginare semplicemente due campi costruiti come ho detto sopra, disposti
l'uno di fronte all'altro, in modo che si trovano contigui gli accampamenti
delle truppe scelte di ciascuna legione, che abbiamo detto essere disposte
lungo il lato posteriore di ogni accampamento; la forma del campo risulta
rettangolare, l'area doppia della precedente, il perimetro una volta e mezzo (v. Fig. 8).
Quando i due consoli sono accampati insieme, usano sempre un accampamento
unico; quando sono accampati separatamente tutto il resto è uguale, ma il foro,
il questorio e il pretorio vengono posti nello spazio intermedio fra le due
legioni.
FIG. 8 - PIANTA DELL'ACCAMPAMENTO ROMANO Nel caso di quattro legioni |
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