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    Pino Casamassima "Il libro nero delle brigate rosse" Newton Compton Editori
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    Recensione di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
        
    Erano gli anni del boom economico, della Democrazia Cristiana che apre ai socialisti, di Bob Dylan e dei Beatles, del Concilio Vaticano II, del Vietnam, di James Bond, dei primi volantini per l'obiezione di coscienza al servizio militare, della "Zanzara", del femminismo e di "una società che denuncia ancora tutti i limiti di un provincialismo e di un bigottismo diffuso a ogni latitudine geografica e culturale. Un consorzio sociale che per di più deve confrontarsi con una generazione che contesta con crescente vigore e sfacciataggine i modelli paterni". È un'Italia del nord che "non affitta le case ai 'terroni', pretendendone però il lavoro". È l'autunno caldo che sposta la centralità delle lotte all'interno delle fabbriche: "cambiamenti formidabili e velocissimi che provocano la peggiore delle reazioni". Il 12 dicembre 1969 una bomba esplode nella Banca nazionale dell'Agricoltura a Milano in piazza Fontana e inizia una nuova stagione, quella della "strategia della tensione". 
    È all'interno di questo quadro, tutto nuovo, in continua e rapidissima evoluzione, nei primi anni '70, che vediamo le prime timide apparizioni delle Brigate Rosse, con le macchine dei dirigenti bruciate, i primi volantini, i sequestri lampo che dividono l'opinione pubblica, i giornali, i quadri dei partiti, anche se non sono ancora ritenute, dalla maggior parte, un vero pericolo: queste azioni, "nei primi anni portarono le BR a essere salutate come una rediviva banda di Robin Hood nelle varie foreste della Pirelli, Sit-Siemens, FIAT". Poi la situazione cambia: scontri a fuoco, ferimenti, processi, intimidazioni, omicidi. 
    Gli arresti, i processi e le condanne, il reinserimento sociale di molti ex brigatisti, ha fatto sperare, in questi ultimi anni, che la stagione del terrorismo fosse conclusa definitivamente. Poi nel 1999 viene ucciso dalle nuove BR Massimo D'Antona, nel 2002 Marco Biagi, nel febbraio di quest'anno vengono arrestate quindici persone, accusate di far parte delle nuove Brigate Rosse. 
    Pino Casamassima ripercorre, nel "Libro nero delle Brigate Rosse" quasi quarant'anni di storia italiana, il terrorismo rosso e quello nero, la strategia della tensione, il ruolo dei servizi segreti, il tutto documentato da un amplissimo materiale che comprende comunicati delle BR, atti giudiziari, fotografie, articoli di giornali, dichiarazioni e supposizioni, perché su molti punti e su molte persone non c'è ancora chiarezza, non si riesce ad arrivare a soluzioni definitive. Le polemiche degli ultimi tempi lo dimostrano e ci rendiamo conto che è difficile giudicare, agire, capire senza conoscere a fondo la storia. 
    Il libro di Casamassima è un ottimo aiuto per rileggere tutti quegli avvenimenti, nella logica successione, per tentare di uscire finalmente da questa triste storia ma senza dimenticarla. 
           
    gabriella bona 
      
 
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