DALLA SOGGEZIONE ALLA LIBERTA'

L'incontro con il Signore segna il passaggio dalla schiavitù della legge alla libertà dell'amore.

Nel 1986, quando ho conosciuto il RnS, provenivo da un'esperienza di totale indifferenza nei confronti della Chiesa e di qualsiasi altra realtà religiosa. In se
guito a quell'esperienza e ad altre che seguirono, sempre nell'ambito del RnS,    scoprii di non essere più solo, ma di avere molti fratelli che mi amavano, un Dio vivo ed operante nella Chiesa ed una Madre amorosa alla quale potevo rivolgermi in ogni momento della mia vita. A questo punto, non potevo più rimanere indifferente alla vita della Chiesa e mi misi al servizio di Dio. Per circa sei anni ho agito facendo sempre tutto per dovere, poi ho cominciato ad avvertire una stanchezza quasi opprimente. Questa mia stanchezza la feci presente a Gesù in preghiera.

Qualche tempo dopo, in occasione di un settimana di spiritualità, sentii parlare dell'adorazione come rapporto tra l'uomo e Gesù, e dei santi come "i grandi innamorati dell'Eucaristia". Quel giorno stesso, chiesi a Maria di donarmi di amare Gesù come lei lo amava, e chiesi anche allo Spirito Santo di donarmi di diventare un vero adoratore, uno di quelli che adorano Gesù "in spirito e verità".

Dopo la recita del rosario ci fu la Messa, all'inizio della quale chiesi perdono a Gesù per non avergli permesso prima di allora di farmi sperimentare il suo amore. Subito dopo l'atto penitenziale, mi sentii invaso da una pace nuova, come avvolto in un manto di tenerezza materna; una grande dolcezza saliva dalla parte più profonda del mio cuore e mi riempiva totalmente. Con l'Eucaristia, poi, sperimentai veramente la fusione del mio cuore col cuore di Gesù.

Mi sentivo immobilizzato da un alone di amore. Allora, non feci altro che stringere al petto le mie mani fino a che venne intonato un canto che esprimeva esattamente quel che provavo: "0 mio diletto, Beltà suprema, a me doni tutto te stesso ed io in cambio, Gesù, ti amo. La mia vita non è che un atto d'amor che mi infiammi. Inondami l'anima, io t'invoco, vieni a consumarmi. Vieni Mentre gli altri cantavano, sentivo scendere le lacrime: era un pianto dolce conte quello di chi riabbraccia una persona cara dopo tanto tempo.

La sensazione mi accompagnò per tutto il giorno. E a distanza di tempo, ho potuto capire che quello, per me, è stato il passaggio dalla vita del dovere alla vita dell'amore.

Rosario Sollazzo

Tratta dalla rivista "Rinnovamento nello Spirito Santo "marzo 1997"

   

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