CHI CONFIDA IN LUI NON SARA' DELUSO 

Dal successo alle difficoltà economiche e familiari fino al ritorno della serenità grazie alla riscoperta di Dio e della sua potenza.

Mi chiamo Anna e faccio parte di un gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo. Scrivere o parlare mi riesce un po' difficile, ma i miracoli non possono essere taciuti. Quando, dopo anni e anni di sofferenza, pensavo di non farcela più, il Signore ha steso il suo braccio e mi ha tirato fuori da un tunnel diabolico.Io e mio marito nel 1972 abbiamo aperto un bar. Tutto andava a gonfie vele e allora anche il Signore era importante dentro di me. Poi incominciò l'esaltazione, la presunzione, la mancanza di carità; per orgoglio mi allontanai da Dio e ogni scusa era buona per non andare a Messa.

Il Signore mi ha provato e anche duramente. Nel 1990 dovevo fare dei lavori al bar, in quel periodo mia figlia conobbe un giovane che si presentò come geometra e diceva di occuparsi di edilizia, ma noi non lo vedevamo di buon occhio. La sua presenza e la sua prepotenza avevano creato nella nostra famiglia disordine e divisione ma, piano piano, per amore di mia figlia lo accettammo. Dovendo fare con urgenza i lavori al bar, lui si offrì e cominciò con l'inganno la conquista di tutti noi. Così siamo caduti nella sua rete. Si offri di fare i lavori per 100 milioni; con leggerezza gli diedi i nostri risparmi, in più gli firmai un assegno di 55 milioni da riscuotere successivamente.

Chiudemmo il bar per lavori e iniziò così il nostro calvario.Quasi ogni sera verso mezzanotte iniziavano le richieste di denaro, non erano più 100 milioni, ma 120 e poi 150. Non riuscivamo più a capire in che modo potevamo venirne fuori. Non avevamo più soldi. Nel frattempo mia figlia e lui si erano sposati, ma il matrimonio dopo la nascita di un bambino, fallì. Mio "genero" e il fratello ci dissero che dovevamo intestargli la metà della proprietà. Per fortuna la mia famiglia mi aiutò con i prestiti e dopo cinque mesi aprii.

Dopo poco tempo ci chiesero altri 160 milioni ma noi, soffocati non potevamo più soddisfare le loro richieste così fummo minacciati di morte.Per timore firmai cambiali di 20 milioni per cinque anni. La disperazione e le scadenze, ci portarono a lavorare male, così la gioia del lavoro; l'amore familiare, la serenità, sparirono pian piano e con essi anche i nostri amici e clienti. 

Mi fidavo solo di me stessa, ero diffidente e mi avvalevo solo della durezza del mio cuore; il mio essere non esisteva più, ero sola ed esaurita.Un giorno passai vicino a una chiesa e vi entrai; vidi tanta gente e chiesi cosa fosse: mi dissero che era il gruppo del RnS.Iniziò la mia salvezza. All'inizio non riuscivo a capire le lodi a voce alta, il significato di quelle mani unite, quella fratellanza.

Durante la Messa versai tante lacrime e cominciai a sentire la gioia della liberazione. Tornata a casa cominciai - dopo tanto tempo a cantare, a ridere e dire ai miei figli parole buone. Ero sconcertata ma vedevo e assaporavo il mio cambiamento radicale; certo, non fu semplice, ma ci misi tanta buona volontà. Nel gruppo c'è una sorella che mi è stata vicina. Iniziò a consigliarmi di leggere la Bibbia, poi mi consigliò il libro delle ore e infine mi regalò una radiolina per farmi ascoltare radio Maria. Intanto, a causa delle cambiali protestate, gli usurai avviarono una causa civile e penale. L'avvocato ci disse di portare 40 milioni in deposito al tribunale, altrimenti mi dichiaravano fallimento. Questa nuova odissea aveva un sapore diverso, non ero più sola, non confidavo più in me stessa. Con la preghiera dei fratelli incominciai a confidare nella potenza di Gesù. Tutto passava attraverso di lui, portandogli tutte le mie inquietudini.Dopo una riunione con il pastorale, tutti i fratelli del gruppo mi assicurarono un aiuto concreto e così ci fu chi mi diede cinque milioni, chi uno, chi dieci.

Sentivo i fratelli vicini e la preghiera costante. Anche la mia famiglia cominciava a riunirsi ad adorare Dio. Ma, dopo due giorni dal versamento di quei soldi, l'avvocato ci avverti, che eravamo falliti e chiusero il bar. Dopo mesi di carte e documenti ci accordarono il fitto d'azienda. Ci vollero altri 12 milioni altrimenti non ci facevano riaprire, Anche allora il Signore mi fece trovare i soldi. Quante preghiere, quanta serenità nei nostri cuori! Non vi nascondo che, a volte, c'era anche tanta gioia. Non avevamo cosa mangiare e mia sorella mi mandava ogni giorno il pranzo.

I responsabili contattarono un sacerdote e mi accompagnarono da lui. Mentre io ero a colloquio loro fecero adorazione e continuarono a intercedere per me. Sulla strada del ritorno i responsabili mi dissero che sentivano forte che Gesù voleva una preghiera specifica: «Chiedetemi di benedire il suo lavoro, l'aiuto le verrà dal suo lavoro». 

Cominciammo tutti a pregare e così giorno per giorno con il mio lavoro sono riuscita a restituire anche i prestiti. Il fallimento è chiuso, ho quasi restituito tutto, ma - ciò che più conta - la grazia di Dio è entrata in me e nella mia famiglia. Ringrazio il Signore per tutte le tribolazioni: oggi è un "tempo" meraviglioso. Non so se questa testimonianza fa capire la potenza di Dio nella mia vita e nella mia famiglia, ma da quando faccio parte del Rinnovamento nello Spirito Santo la mia vita è cambiata del tutto. Dio ha girato e rigirato la mia anima e ha vinto! Viva Gesù!                

Tratto dalla rivista "Rinnovamento nello Spirito Santo "dicembre 99"

 

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