RICORDO DI PADRE EMILIANO TARDIF
Don Dino FOglio

E' stato detto che spesso il Signore premia con una morte improvvisa le anime che, avendo speso tutta la loro vita ad annunciare e testimoniare le meraviglie dello Spirito Santo, sono sempre preparate al grande abbraccio con il Padre. Penso che questa convinzione si addica alla inaspettata scomparsa di p. Emiliano Tardif, mentre in Argentina stava dettando un corso di esercizi spirituali a un gruppo di sacerdoti. Concludeva così, martedì 8 giugno, il suo intenso pellegrinaggio attraverso il mondo.

Non credo di essere smentito affermando che la sua scomparsa crea un vuoto nella Chiesa e nel Rinnovamento carismatico. Quasi una meteora, lascia una scia luminosa a ricordo imperituro per i milioni di persone che l'hanno incontrato e amato.

Sacerdote canadese della Congregazione dello Spirito Santo, 71 anni di vita, residente a Santo Domingo dove fondò la Comunità "Servi di Cristo vivo", ebbe il tocco di grazia straordinaria quando, molti anni fa, affetto da una grave malattia, ottenne la guarigione istantanea in virtù della preghiera di un piccolo gruppo carismatico, con grande sua sorpresa. Fu in quella circostanza che lo Spirito Santo agì su di lui, arricchendolo del carisma di guarigione. Sta di fatto che da quella preghiera si accorse del dono ricevuto.

Molte le circostanze in cui lo Spirito agiva in lui, diventando strumento di consolazione e di guarigione per tante anime. Fu così anche a Rimini, in due anni consecutivi, dove fu invitato dal Comitato nazionale del Rinnovamento nello Spirito, suscitando nei 70.000 presenti gioia, unitamente a grande stupore. Gioia di incontrare l'umile sacerdote, la cui fama ci era stata offerta da parecchie testimonianze e, non ultima, dalle pubblicazioni editoriali, dove veniva evidenziato un carisma straordinario, per la maggior parte dei presenti sconosciuto. Stupore per quanto lo Spirito Santo aveva accordato alla semplicità della sua persona che, attraverso la sua crescente fede nella potenza dello Spirito, richiamava l'attenzione di tante anime che accorrevano a lui piene di speranza per le loro malattie fisiche; non solo, ma anche per schiavitù morali legate agli idoli di turno.

A questo punto potremmo domandarci: in che cosa consisteva questo suo carisma? Una risposta di chiarificazione mi pare doverosa, anche per fugare facili interpretazioni arbitrarie e lontane dalla realtà. Guaritore o semplice e docile strumento, aperto all'azione dello Spirito? Nulla di umano, nessun potere magico in lui, ma solo preghiera, che lo portava all'esercizio dei carisma ricevuto. Carisma chiamato "dono di conoscenza" o "profezia di guarigione", che consiste nel non percepire dentro di sé che una sola parola, per esempio "cuore", "stomaco", "polmoni", ecc., pregando "alla cieca" (come dice un teologo) su una persona isolata o immersa nell'assemblea, sofferente in questo senso, riscontrandone la guarigione istantanea da lui proclamata, o la guarigione prevista per un prossimo futuro, di cui esigeva conferma. Noi più volte fummo testimoni di questi fatti straordinari.

"E non mi si dica - così affermava il compianto p. Tomaso Beck - che queste sono cose di altri tempi, o solo all'inizio della Chiesa sono cose che Gesù dice. E il gesto di stendere le mani sui fratelli che soffrono, di pregare nel nome di Gesù intercedendo con fede per loro, sono una tradizione tale che bisogna essere proprio digiuni del Vangelo per non coglierne il vero significato" (Il Dono dei doni, Ancora, p. 61).

E la Chiesa ne ha preso atto. Il Papa ne sottolinea la dimensione verticale che, in connubio con la dimensione orizzontale, forma l'aspetto coessenziale della Chiesa. t in questa luce che guardiamo al caro scomparso, chiedendo che ottenga ai vescovi, ai parroci e al laici tutti che si lascino "sorprendere dallo Spirito", come recentemente affermava il card. Ratzinger, prefetto della Congregazione della Dottrina della fede, nel seminario voluto dal Pontificio consiglio per i laici, con la presenza di cento vescovi e cardinali di tutto il mondo, con i principali fondatori e responsabili dei movimenti, frutto del concilio Vaticano II

Tratto dalla rivista "Rinnovamento nello Spirito - luglio 1999


                                                     
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