PROGETTO INTERCESSIONE   

Padre Alberto Paccini

Il Progetto d’Intercessione ha un’importanza vitale perché coinvolge una delle chiamate specifiche del Rinnovamento: essere preghiera. Attraverso questa vocazione – carisma tipico del Rinnovamento, è necessario impostare anche uno stile pastorale che orienti le scelte programmatiche e formative del Movimento stesso e, nella fattispecie, della Regione. Il ministero d’Intercessione assume due volti principalmente: A) Intercessione pura. B) Preghiera sui fratelli o sui sofferenti. L’intercessione pura ha assunto per noi tutti la fisionomia di quell’esperienza che ormai chiamiamo convenzionalmente ROVETO ARDENTE. Mentre la preghiera sui fratelli si può basare sull’esperienza assodata dai gruppi che la esercitano già da anni.

1.     INTERCESSIONE PURA

Il Roveto Ardente

            Mi è stato chiesto di occuparmi di redigere un progetto per rilanciare il Roveto Ardente secondo la visione che il Signore ha offerto a Kim Kollins, anche sulla base delle passate esperienze, avendo verificato quanto finora è avvenuto nella cappella di Via degli Olmi. Tale progetto non ha importanza solo per la Regione Lazio, ma rientra in un progetto di più vasta portata a livello Nazionale. Il presente progetto si sviluppa presentando materiale biblico ed insegnamenti riguardo a due elementi fondamentali dell’intercessione pura: la preghiera di lode e la preghiera di intercessione, nonché uno schema di come dovrà svolgersi l’incontro di preghiera stesso, in un formato più consono alla chiamata stessa ed alla sua reale efficacia. Questo schema si inserisce praticamente all’interno del libro di Kim Kollins (e Alessandra Nucci): Roveto Ardente; Ed. RnS.1999, tra le pagine 100 e 101

 
 

LA CHIAMATA DAVANTI AL ROVETO ARDENTE

Questa chiamata ha già abbastanza letteratura, specie a cura di colei che questa chiamata ha sentito ed ispirato a livello nazionale: Kim Kollins. Si tratta qui piuttosto di indicare il modello di preghiera che si deve tenere durante le intercessioni davanti al roveto ardente. La preghiera si svolge a Via Degli Olmi 62, dalle 10 alle 15 del lunedì, martedì, mercoledì e venerdì. Alle 12,30 si celebra la Messa, a cui partecipa anche il personale operante negli uffici.

PARTECIPANTI

I partecipanti di questa preghiera sono fratelli o sorelle (non più di cinque) che abbiano un  carisma puro di intercessione (vedi nelle notazioni sopra il profilo dell’intercessore), ossia non il carisma di preghiera per i sofferenti, ma una chiamata alla preghiera universale ed all’adorazione. L’attitudine di tali partecipanti è quello di stare sul monte e pregare, senza necessariamente avere intenzioni personali, ma piuttosto facendosi carico di quelle che il Signore consegna alla Chiesa o al Rinnovamento. L’uso del carisma delle lingue, o del giubilo è fondamentale, peraltro è un dono da fare riscoprire alla Chiesa universale.

  FASE DI ACCOGLIENZA (circa trenta minuti).

I fratelli si incontrano nella cappella e si salutano accogliendosi e mettendosi a loro agio, rilassandosi e deponendo soprabiti e tutto quello che comporta distrazione e pesi della vita, affinché alla presenza del Signore si possa entrare completamente, senza portare dissipazioni, distrazioni, pensieri, affanni e qualsiasi tipo di cura o retaggio negativo della vita di tutti i giorni, che dovrebbe essere lasciata meticolosamente nell’atrio della cappella, cioè fuori della presenza di Dio. Se tra le persone che sono convenute per l’intercessione non c’è vera comunione, a causa di dissensi, incomprensioni o divisioni o ferite di qualsiasi tipo, è necessario che esse si perdonino di cuore e che si benedicano prima di cominciare la vera preghiera. Solo dove due o più si accordano, per chiedere, la preghiera può ottenere (Mt 18:19). Qualora si debbano perdonare estranei, è necessario farlo prima che la preghiera inizi. Durante questa fase i convenuti si aiutano a vicenda in una breve sessione di intercessione per il perdono. Tutti i convenuti chiedono a Dio di perdonarli dei loro peccati e chiedono di essere purificati dal sangue di Gesù. Si può eseguire un canto penitenziale e pregare il Confesso. Terminata questa fase che serve anche per tranquillizzarsi dopo lo stress del traffico per raggiungere il luogo della preghiera. Ora si lascia il mondo esterno al di fuori della cappella, anche quello riguardante la vita personale e familiare, ci sarà tempo più tardi anche per quello. Si elegge ora colui(lei) che presiederà l’intera preghiera in tutte le sue fasi ed alla cui guida tutti si atterranno, sempre nel rispetto delle presenti indicazioni.

 

SOLENNE INVOCAZIONE DELLO SPIRITO SANTO (circa dieci – quindici minuti).

Ora si invoca il dono dello Spirito Santo, con un canto ed una invocazione solenne, affinché ispiri i propositi ed i modi della preghiera ed attivi la vera intercessione. Si può dedicare un tempo prolungato, invocando con canti ed a parole il dono dello Spirito Santo.

 

ENTRARE ALLA PRESENZA DI DIO (circa quaranta minuti).

            A questo punto si è più leggeri, poi si è invocato il vero protagonista di ogni nostra preghiera, quindi ci si può abbandonare ad un tempo prolungato di lode, con canti e con preghiera di lode per accogliere il Signore nella sua maestà ed entrare alla sua presenza regale e santissima. Questo tempo non ha fretta, può alternare brevi momenti di silenzio adorante, con prolungati spazi di adorazione e di ringraziamento del Signore. Lode corale, canto, canto in lingue, si alternano lasciando tutto lo spazio che si vuole per godere della presenza di Dio. Poche parole profetiche possono aiutare ad un vero dialogo d’amore tra lo sposo (Gesù) e la sposa (la comunità adorante in preghiera: la Chiesa). In questo momento si sta alla presenza di Dio per godere di lui e del suo amore, per essere nutriti del suo amore, per essere alla presenza di Dio. Il tabernacolo aperto con l’Eucaristia esposta per l’adorazione aiuta questa intimità d’amore con Dio, che in tutti i modi deve essere facilitata e sollecitata. L’ideale di questo tempo è di diventare preghiera, per poi efficacemente intercedere a beneficio dell’umanità, mossi dallo Spirito, secondo le intenzioni del Cuore di Dio.

 

INTERCEDERE PER L’UNIVERSO INTERO (circa quaranta minuti)

In questo tempo si diventa la voce dell’universo, il grido di invocazione che sale dal creato. In questa fase si propongono le intenzioni di intercessione che vengono affidate di volta in volta. Alcune sono a) intercessioni fisse e devono sempre precedere qualunque altra intercessione, poi seguono le b) intercessioni variabili, comunicate tempestivamente, mediante un foglio, all’arrivo nella cappella, infine le c) intercessioni individuali per i presenti e per le loro necessità (Gesù è così pieno d’amore che non lascia mai andare a mani vuote chi si metta alla sua presenza a pregare per gli altri).

L’intercessione si svolge in questa maniera:

1.   Si annuncia ad alta voce l’intenzione di preghiera (iniziando dalle fisse e seguendo poi l’ordine indicato).

2.  Segue l’intercessione mediante l’uso del dono parlato delle lingue (non cantando).

3.  Segue il ringraziamento: si rende grazie al Signore in fede per aver donato quanto gli si chiede.

4.  Si può eseguire qui una strofa di un canto. Oppure comporre liberamente un canto, con una melodia suggerita dallo Spirito stesso, seguendo la falsariga di alcuni inni tratti dal libro dell’Apocalisse: Apoc 1:5-6; 4:8; 4:10-11; 5:8-10; 5:11-12; 5:13; 7:9-10; 7:11-12; 15:2-4; 16:4-5; 16:7; 19:1-2; 19:5-6; 22:17.

Lo schema si ripete tante volte quante sono le intenzioni: fisse, variabili, individuali. Si conclude con un canto di ringraziamento e ci si dispone ad un tempo breve di silenzio, poi si fa pausa. In Via degli Olmi si celebra la Messa alle 12,30.

FASE DEVOZIONALE (circa trenta minuti)

A questo punto si può avere qualsiasi tipo di preghiera devozionale individuale o comunitaria: Rosario, Coroncina della Divina Misericordia… Questo tempo serve a permettere una preghiera meno impegnativa di quella della mattinata, ma per mantenere il clima di raccoglimento e di preghiera. Ci si può qui dedicare anche alla lettura di passi biblici, o di qualche testo, in una lettura individuale. Durante questa fase ci si può alternare per consentire a chi non può digiunare di consumare una frugale refezione.

ADORAZIONE (tutto il tempo rimanente)

Riprende il tempo della preghiera di gruppo con un canto allo Spirito Santo. Segue preghiera di lode e canto in lingue e, mediante l’uso di tutti i carismi, si tiene un’intensa sessione di preghiera carismatica. Si annotano le profezie e si trascrivono su un foglio e si riconsegnano al personale della Segreteria. La preghiera può comunque svilupparsi ora liberamente, in modo carismatico, fino alla conclusione del tempo previsto. E’ possibile avere qui adorazione silenziosa senza alcun intervento specie se i partecipanti sono in grado di avere una sessione di adorazione pura.

DA EVITARE

1.  Chi non sente una vera disposizione interiore alla preghiera è bene che non si accinga a trascorrere un tempo tanto prolungato ed impegnativo di preghiera.

2.  Partecipare a questo tipo di preghiera avendo ancora consistenti problemi spirituali (specie di natura malefica), potrebbe rischiare di disturbare il clima o di creare tensioni all’interno della preghiera stessa.

3.  Una partecipazione frettolosa o distratta, con andirivieni tra l’interno e l’esterno della cappella o ripetute e prolungate soste alla preghiera .

4.  Ricorso a forme devozionali di preghiera se non nella brevissima fase indicata.

5.  Non si confonda il roveto ardente con un incontro di preghiera del gruppo, quasi ne fosse il duplicato, in cui si hanno anche momenti di intercessione per i sofferenti: qui non si avranno affatto.

6.  E’ bene che le persone vengano senza avere assoluta necessità di Confessioni.

7.  Evitare di venire con particolari situazioni di tensione irrisolte, sia nel gruppo che in altri ambienti, affinché la preghiera sia serena e non tarata da problemi gravi.

8.  Di partecipare senza avere una tendenza o predisposizione alla preghiera universale.

9.   Intercessioni per i sofferenti.

10. Di venire con altri scopi che non siano: spendere tempo con Dio a beneficio della Chiesa Universale.

LE INTERCESSIONI

Le liste di intercessioni sono di tre tipi, come segue, si deve dare precedenza assoluta alle prime due categorie, la terza è un po’ un regalo che il Signore concede ai partecipanti, ma a cui non si dovrebbe dare molto rilievo, per la natura universale della preghiera del roveto ardente.

·        Fisse.

Sono tutte le intenzioni della Chiesa universale e del Rinnovamento, per le quali tutti sono comunque sempre chiamati a ricordare: ad esempio l’Unità dei Cristiani, la Pace, la Chiesa Universale, il Giubileo, il Rinnovamento (Carismatico Mondiale, RnS, CN, CR, Pastorali…), una rinnovata Pentecoste nell’umanità, i Governanti delle Nazioni.

·        Variabili.

Quelle che di volta in volta saranno comunicate dal Comitato Nazionale, tramite la Segreteria, specie in occasione di convocazioni Nazionali o di Animatori…

·        Individuali.

A beneficio dei partecipanti, delle loro famiglie, del loro gruppo…

2.     PREGHIERA PER I SOFFERENTI.

La preghiera sui fratelli o intercessione per i sofferenti è un’opera di carità importantissima, che assume le forme di: A) Consolazione. B) Guarigione interiore. C) Liberazione (differente da Esorcismo).

Queste tre forme di preghiera, mentre dovrebbero essere sviluppate in tutti i gruppi, purtroppo, per varie ragioni che non si intende elencare qui, hanno subito un processo di ibridazione, cosicché sembra assai opportuno ravvivarne i criteri e le modalità, per non rischiare di vedersi perdere un tesoro proprio del Rinnovamento ed una ricchezza per tutta la Chiesa! Qui a seguito si propongono due modi pratici di intercedere con i fratelli, aiutandoli ad affrontare i traumi del passato affinché il Signore intervenga a consolare, guarire, liberare.

E’ opportuno fare una precisazione: la preghiera di liberazione differisce dall’Esorcismo solenne, mentre la prima è una preghiera fatta in forza dell’autorità della Chiesa ed ha il suo fondamento nel comando che il Signore trasmette in Mc 16:15-20 e può essere fatta di chiunque, la seconda è un mandato specifico che il Vescovo da ad un presbitero da lui eletto. La prima non si rivolge direttamente al nemico, la seconda sì. Tutte e due richiedono preparazione specifica, tanta prudenza, discernimento, protezione specifica in preghiera ed in una vita virtuosa e sacramentale.

Si suggeriscono i tre libri di Matteo La Grua, specificamente sui tre argomenti, oltre a tutta la letteratura esistente.

LA TRASFUSIONE

Questa preghiera invoca la potenza del Sangue di Gesù, per ciascuna delle piaghe, applicata alle corrispondenti regioni del nostro essere. Mediante il carisma di conoscenza il Signore stesso dirige la preghiera, oppure un discernimento a seguito di colloquio con la persona per cui si intercede, può offrire il campo in cui orientare la preghiera. La preghiera può essere effettuata da una persona singola su se stessa, da un gruppo di intercessione, o da una persona per un’altra.

Si inizia entrando alla presenza di Dio, invocando il dono dello Spirito Santo, perché illumini, guidi, sostenga l’intera preghiera e gli oranti, poi nel momento in cui si percepisce l’unzione si procede con l’intercessione vera e propria. Sangue prezioso di Gesù proteggi questo tuo figlio (figlia), le persone della sua famiglia, i suoi amici, conoscenti, colleghi, persone che entrano in rapporto con lui, la sua casa, gli animali domestici, gli oggetti con cui lavora e tutto ciò che gli appartiene, da qualunque influenza del maligno. Proteggi tutti coloro che stanno intercedendo per lui e tutto ciò che a loro è in correlazione.

CORONA DI SPINE

Sangue dell’incoronazione di spine di Gesù, fluisci sul capo di questo fratello (sorella) e lava tutti i suoi pensieri, i suoi ricordi del passato, la sua memoria personale, la memoria generazionale, la sua intelligenza, la sua volontà, le sue decisioni e guarisci, libera, risana, correggi, tutto il male compiuto o ricevuto, di un passato prossimo o remoto.

FLAGELLAZIONE

Sangue della flagellazione di Gesù, fluisci sul corpo di questo fratello (sorella) e lava tutte le ferite fisiche, il ricordo di violenze subite, i residui di malattie, o le attuali malattie, portando guarigione fisica e spirituale, laddove il ricordo può aver creato sofferenze e risentimenti. Guarisci cicatrici spirituali legate al corpo ed alle sue malattie, o a stati di infermità passate o attuali.

PIAGHE DELLE MANI

Sangue delle piaghe delle mani di Gesù, fluisci sulle mani di questo fratello (sorella) e lava le sue mani, le sue opere da qualsiasi traccia del peccato e da qualunque male che abbia commesso o ricevuto. Guarisci le opere, le scelte, le azioni, il ricordo di esse, l’indecisione nel compiere azioni buone. Libera da qualsiasi dipendenza da gesti sbagliati o orientati verso il male, da sostanze che le mani introducono nel corpo da qualunque parte di esso, dall’uso sbagliato o peccaminoso delle mani o degli arti superiori, compiuto nel passato o nel presente.

PIAGHE DEI PIEDI

Sangue delle piaghe dei piedi di Gesù, fluisci sui piedi di questo fratello (sorella) e lava i suoi piedi da qualsiasi peccato compiuto con gli arti inferiori, con le gambe, o con regioni adiacenti alle gambe, o alle parti genitali. Purifica tutti i passi percorsi verso il male, tutta la sua storia, ogni itinerario sbagliato, o orientamento verso il male, tutte le cattive inclinazioni, tutti i percorsi erronei volontariamente o involontariamente.

PIAGA DEL COSTATO

Sangue della piaga del costato di Gesù, fluisci nel cuore di questo fratello (sorella) e lavalo da qualsiasi ferita o risentimento, o passione, o desiderio impuro o immorale, da tutte le carenze affettive e le mancanze di amore, da impulsi di risentimento, odio, gelosia, da qualsiasi squilibrio dell’ordine affettivo, o emotivo. Purifica il suo cuore dal ricordo di sofferenze subite e da disordini morali o da qualunque forma di attaccamento a disordini affettivi. Penetra all’interno del suo cuore entra nelle sue coronarie, fluisci nelle sue arterie, entra in circolo in tutti i suoi vasi sanguigni grandi e piccoli, centrali e periferici, trasfondi la tua potenza guaritrice e liberatrice, attraverso il sistema circolatorio, in tutto il suo organismo, in tutti i suoi apparati, tessuti, cellule e atomi. Entra nel sistema respiratorio ed espelli tutti i veleni introdotti attraverso il fumo, odori, balsami, profumi, preparati di qualsiasi natura, benefica e malefica, che possano aver creato dipendenze, di tipo fisico, morale e spirituale. Entra nel sistema digerente (nominare: stomaco, duodeno, intestino, fegato, pancreas) ed elimina da esso qualunque veleno, preparato, pozione, introdotto tramite bevande, cibi, foglie di te, caffè, farmaco; elimina qualsiasi dipendenza da farmaci o sostanze introdotte per via orale. Guarisci tutte le piaghe causate da mancanze di perdono, ira, odio, risentimenti, qualunque forma tumorale, lupus,… indotta da risentimenti, o da qualsiasi forma di turbamento profondo di un passato recente o remoto. Penetra nel sistema linfatico ed elimina da esso qualsiasi veleno che interferisca con le protezioni dell’organismo, o che faciliti il diffondersi di malattie tumorali, di carenze del sistema immunitario o difese dell’organismo. Entra in tutti i tessuti e muscoli, togliendo da essi ogni forma di intossicazione, malattia fisica, spirituale che li renda incapaci di agire opportunamente. Entra nel sistema nervoso e rimuovi da esso tutte le forme di malattia e di influenza malefica, che lo rendano veicolo di reazioni, o di azioni violente, aggressive o incontrollabili dalla volontà.

Si conclude la preghiera con un gloria al Padre… e una Ave Maria


IL VOLTO DI GESU’

 

            La preghiera del volto di Gesù è una preghiera di intercessione, mediante la quale si porta la persona a rivivere i traumi del suo passato, facendo intervenire in essi la presenza guaritrice di Gesù. Non si possono ignorare traumi e ferite spirituali che molto spesso sono la causa di sofferenze psicologiche, ma anche il terreno d’innesto di molte influenze spirituali malefiche, inoltre possono essere addirittura causa di mali fisici (malattie psicosomatiche). Mediante la preghiera si ritorna indietro nel tempo e si lascia intervenire il Signore (che è al di fuori del tempo e dello spazio) direttamente nel momento in cui le situazioni sono state vissute: come se la cosa si stesse svolgendo in quel momento. La persona deve essere aiutata affinché la presenza del Signore invocato possa intervenire e rimuovere la causa del male.

            La persona spesso rivive i ricordi con molta drammaticità, ma è proprio la presenza del Signore a fare la differenza trasformante della situazione; comunque se si vede che la persona si trova in grave difficoltà la si riporta al presente e la si tranquillizza, oppure si attira la sua attenzione sulla presenza di Gesù nel momento in cui rivive il ricordo. La differenza con altre forme di intercessione è nel fatto che la persona non tenta di rimuovere il trauma, ma, mediante la presenza del Signore, lo fa trasformare in un evento di Grazia, di perdono, di amore e quindi guarisce ed il ricordo si trasformerà in una testimonianza di come Dio agisce nella nostra vita. La persona riacquisterà fiducia nel Signore e potrà portare la sua testimonianza ad altri, confermandoli nella fede.

La preghiera ha inizio con una invocazione dello Spirito Santo, poi si invita la persona che ha chiesto intercessione a fissare la sua mente sulla figura di Gesù. Un’immagine del Gesù misericordioso, del Sacro Cuore, un crocifisso, o altro possono aiutare anche visivamente per intraprendere la preghiera. Si invita la persona a chiudere gli occhi ed a mettersi alla presenza di Gesù. Potrebbe capitare che la persona avesse difficoltà a farlo per la mancanza di un rapporto sereno col Signore, per un risentimento verso di lui, una volta che questo risultasse si inviterebbe la persona a perdonare proprio quel Gesù che si è fatto uno di noi per darcisi come fratello da amare e da “perdonare”. Ovviamente si tratta di un fatto simbolico, si tratta di ristabilire con Dio il filiale abbandono ed un rapporto di confidenza, che molte volte passa, come per noi umani, anche per il perdono. Altre volte comunque la persona non riesce a focalizzare il volto di Gesù, non occorre insistere, si passa avanti, nella fase successiva.

Sia che la persona si senta, o meno, alla presenza di Gesù la si invita a chiedergli di immergerla nel suo cuore per sentire protezione ed amore. Poi si prosegue invitando la persona a chiedere a Gesù di farle rivedere il film della sua vita. La persona comincia a rivivere immagini del suo passato, eventualmente così non fosse e si fosse a conoscenza di episodi traumatici, o il Signore desse parola di conoscenza in merito, si indirizza la persona con qualche suggerimento vago e non diretto, in modo da non ferire la sua suscettibilità, specie se il fatto abbia implicazioni morali molto gravi. Poi si chiede alla persona di invocare l’intervento di Gesù. Di solito la persona si sente immersa nella situazione e la rivive in pieno, ma da spettatore di se stesso e al di fuori di sé. Questo permette di poter pregare per se stesso, di perdonare se stesso, di fare intervenire Gesù su se stesso e su tutti quelli che sono coinvolti nel ricordo. È importante che la persona possa pronunciare parole di perdono e di benedizione (c’è potenza nella parola pronunciata) su di sé e su tutti quelli che sono coinvolti nel ricordo, tanto da udire la sua voce. A volte la persona ha grande difficoltà a scandire le parole, anzi non riesce neanche a parlare, quindi deve essere aiutata dall’intercessore che sillaberà le espressioni di perdono e benedizione finché possano essere pronunciate speditamente. E’ bene chiedere alla persona di guardare gli occhi delle persone coinvolte nel ricordo e di descrivere i loro sentimenti; successivamente la persona si accorgerà che un cambiamento è avvenuto in tutti, per effetto della preghiera, del suo perdono… La persona ha un forte coinvolgimento emotivo, e manifesta tutto ciò anche con respirazione affannosa e pianto, ci si rende conto del successo della preghiera dal sospiro di sollievo che la persona tira quando il ricordo è superato e dal sorriso che si accende sul suo viso, o dal pianto liberatorio che ne segue, inoltre le persone nel ricordo cambiano il loro aspetto esteriore denotando un cambiamento dei loro sentimenti.

Quando ci si rende conto che il ricordo ha perso la sua carica negativa, si invita la persona a guardare gli occhi di Gesù, il quale porterà la persona a rivivere un altro ricordo e si riprende lo stesso procedimento. La preghiera non dovrebbe mai superare un’ora, ma talvolta deve essere abbreviata, se ci si accorge della eccessiva drammaticità dei ricordi, per evitare di stressare eccessivamente la persona, o gli intercessori.

Può avvenire che ci siano altre manifestazioni esteriori nella persona, che in tal caso deve essere aiutata con amore. Talvolta è proprio la carenza di amore che ha portato la persona alla sua attuale sofferenza, così può giovare invitare la persona ad abbracciare coloro che rivede nel ricordo, o lo stesso Gesù. A volte proprio questi gesti simbolici aiutano la persona a vivere con più incisività la sua guarigione interiore.

L’uso della preghiera in lingue è altamente consigliato, mentre si intercede per la persona, spesso è d’aiuto anche il carisma di conoscenza.

La preghiera si conclude ringraziando il Signore della sua misericordia e segnando la fronte della persona con un piccolo segno della croce. Un’Ave Maria conclude la preghiera.

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