Vis Polemica

Effetti di fiducia mal riposta

Di Aldo Sottofattori





Ricevo il documento sottostante con l’invito a “far sapere a tutti che schifo di Paese è l’Italia”. Chi andrà avanti nella lettura vedrà che il documento tratta l’ennesimo scandalo, o presunto tale, riguardante cani e canili nel Bel Paese. A prescindere dal caso in questione che non conosco, ma sul quale mi sento di dare fiducia alla signora Piera Rosati, non è un mistero per nessuno che la tanto decantata legge 281/91 che all’epoca della sua emanazione è stata definita come il punto più avanzato in Europa in termini di protezione di animali di affezione, sia stata la rovina per centinaia di migliaia di povere persone indifese confinate in lager moderni. La domanda che dobbiamo porci, infatti, è questa: è più umano morire dopo dieci giorni di detenzione o vivere anni sotto tortura, prede di malavitosi che usano le disgrazie altrui per pompare soldi dallo Stato? Detta in questi termini sembrerebbe che stia formulando un auspicio al ritorno delle vecchie pratiche di annientamento. Niente di tutto questo. In primis perché ci sono canili onorevoli. Poi per un'altra e ben fondata ragione. Quando Rinascita Animalista nacque come piccolo gruppo di studio sulla questione animale, iniziò la sua riflessione partendo proprio dagli “animali di affezione”. A quell’epoca (sono passati nemmeno 10 anni, ma sembra trascorsa un’eternità) avevamo lavorato intensamente sul problema e formulato delle proposte. Poi lo abbiamo abbandonato. Per più ragioni. Perché per noi la questione animale aveva subito una importante trasformazione in termini generalisti e non ci sentivamo più di considerare gli animali di affezione una questione-battistrada per altre situazioni drammatiche. Ma anche perchè abbiamo capito che i principali referenti a cui ci rivolgevamo – le associazioni protezioniste e zoofile – erano dei muri di pietra (per usare una espressione di Paolo ricci). Oggi, a distanza di tanto tempo, ricevo personalmente le stesse impressioni di quando abbiamo abbandonato quel lontano progetto. La signora Rosati, scandalizzandosi per le risposte delle istituzioni insieme con tutti coloro che esprimono analoghe geremiadi in casi simili, dimostra di non capire una cosa: che i risultati, quando lo Stato in tutte le sue articolazioni è sordo, si ottengono (e non è neanche certo) solo se si mettono in piedi battaglie intense, durature e ESTERNE alle istituzioni. Per fare questo occorre una condizione preliminare: una disponibilità di TUTTE le associazioni protezioniste intorno a un progetto credibile e condiviso. La condizione preliminare manca, non è nemmeno immaginata. Dunque vengono a mancare anche le battaglie intense, durature ed esterne alle istituzioni. Del resto, tutto questo richiederebbe persone diverse dai protezionisti che, antropologicamente e psicologicamente, non sono adatti ad altro che a “presentarsi col cappello” in mano presso le istituzioni salvo poi dare in escandescenze (l’inevitabile angoscia per il destino dei poveri cani non consente a questo punto nient’altro) quando queste non rispondono in modo adeguato. Cioè mai. Ciò dovrebbe indurre a maggiore prudenza anche quando qualche esponente governativo si esibisce in “colpi di teatro”. A tal proposito ricordo la targa consegnata al sottosegretario Martini non tantissimo tempo fa:

«Noi, sbalorditi e ammirati siamo al suo fianco e lo saremo ovunque andrà per sbaragliare gli aguzzini, i ladri, i carnefici e accompagnarli, con la sua forza e determinazione ad andare fino in fondo, in galera».

Sbaglio o sotto questa sciagurata sovrastima di atti semplicemente dovuti (e dagli effetti assai scarsi) compariva, insieme a quasi tutto il protezionismo nazionale anche la firma della LNDC? Cosa rimane? Purtroppo niente. Quando non sapendo più dove sbattere la testa ci si rifugia in frasi come questa: «speriamo che “una giustizia Superiore, che non è di questa terra, punisca chi non ha fatto e doveva e poteva fare”» vuol dire che, almeno per lungo tempo, tutto è perduto. Soprattutto per loro. (A.S.)

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Da Piera Rosati:
KAPUT LE ASSOCIAZIONI, KAPUT IL MINISTERO, KAPUT TUTTI I CANI

Ecco quello che da oggi sarà il futuro dell’ANIMALISMO ITALIANO! Via i sigilli da Cicerale, fine del sequestro, tutto torna come prima, amici non è successo niente ci siamo sbagliati, lì dentro nell’OASI, come giustamente l’ha chiamata il sig. Cafasso, non è successo mai niente, mai cani affamati, mai maltrattamenti, mai cani inceneriti vivi, assolutamente niente di tutto questo, menzogne, cattiverie gratuite. Il sig. Cafasso, ottima persona, che fino ad ora ha garantito a ben 96 comuni l’incolumità pubblica e da solo ha risolto il problema del randagismo di altrettanti esimii signori Sindaci, da oggi riprende la sua benemerità attività con la certezza di essere nel giusto meritatamente ribilitato dopo tante calunnie. D’altra parte come si può non essere concordi se queste sono le conclusioni della ASL Salerno 3, della Procura di Vallo della Lucania, e di ben 96 Signori Sindaci? Se lo Stato in tutte le sue articolazioni: Sanità, Giustizia, Pubblica Amministrazione ha concluso che quattro pazzi di Animalisti avevano, come al solito raccontato balle, delirato, avuto visioni, torniamocene a casa. Anzi per la verità dovremmo sciogliere le nostre benemerite Associazioni, fare fagotto e tornare al paesello…, perché scusate ma a cosa serviamo, ma dove pensiamo di andare ancora a farci prendere a palate di cacca in faccia ? Dovete spiegarci a cosa serve riscrivere la 281, se già l’attuale è quotidianamente disattesa, a cosa serve continuare produrre un numero esorbitante di LEGGI, DECRETI, CIRCOLARI, ORDINANZE, se non gliene importa un fico secco a nessuno? In Italia ai cani si può fare quello che si vuole : ammazzarli a bastonate, bruciarli vivi, avvelenarli, torturarli, abbandonarli... e chi più ne ha più ne metta, sbizzarritevi pure tanto nessuno vi punirà mai statene certi. I fatti parlano chiaro: i cani di Rieti sono ancora lì nelle mani dei loro aguzzini a morire di stenti e di malattie, quelli di Cicerale... anche, e l’elenco dei canili lager si arricchisce da nord a sud ogni giorno di nuovi adepti, forza c’è posto per tutti, abbiamo in questa nostra bella vergognosa Italia inventato un sistema rapido e sicuro per arricchirsi, è come vincere il superenalotto, anzi meglio, perché con i cani non c’è bisogno neanche della dea fortuna, è vincita certa, di randagi ce ne sono per tutti, soldi sicuri e senza fatica!!! Cicerale doveva essere l’ inizio di una nuova era per l’animalismo, era il simbolo del male, la vergogna delle vergogne da 20 anni, ora che le speranze di un futuro dignitoso per i nostri cani si sono spente, ora che tutti i Cafasso d’Italia rideranno di noi e faranno ancora carne da macello di tante povere creature, noi speriamo che chi poteva e doveva fare abbia per sempre sogni popolati da incubi, ululati di creature straziate dal dolore che urlano la loro disperazione a chi ancora una volta li ha traditi, noi speriamo che una giustizia Superiore, che non è di questa terra, punisca chi non ha fatto e doveva e poteva fare, noi speriamo che il rimorso per non aver visto quello che si doveva vedere e non si è visto, alberghi per l’eternità nel cuore dei colpevoli di tanta sofferenza. Qualcuno dovrà spiegarci perché tutto questo, e se mai avrà il coraggio di farlo, dovrà dirci fin dove arrivano le connivenze, le collusioni, il potere della malavita, ma dovrà farlo guardando negli occhi ogni cane di Cicerale mentre scheletro agonizzante nel fango chiede pietà prima di essere gettato vivo in un inceneritore per 70 euro.

 

Lega Nazionale per la difesa del Cane – Coordinamento Regione Puglia

 -- Piera Rosati dir. Ufficio Comunicazione e Sviluppo LNDC comunicazione.sviluppolndc@gmail.com Lega Nazionale per la Difesa del Cane Via Catalani 73, 20131 Milano cell. 335 7107106 Tel. 02 36565297 Fax 02 26116502 www.legadelcane.org




Data: 16/07/09

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