I limiti cognitivi della percezione nello sfruttamento dell'
immaginario dell'uomo.
Interazioni  tra occhio-mente e cervello.
 
LABORATORIO DI RICERCA EDUCATIVA
Paolo Manzelli
 
 
<<Un giornalista intervista un ingegnere dei sistemi di simulazione del
volo aereo e chiede:
Come verranno guidati gli aerei nel prossimo futuro ?
L' ingegnere risponde , ci sarà una diminuzione di personale ...
E il Giornalista insiste : ingegnere mi faccia una previsione facilmente
comunicabile ...
E l' ingegnere scherzosamente risponde,
Vede gli aerei saranno guidati da :   ........... un pilota e da un
cane.
Come, dice il Giornalista ?????
Certamente per mantenere l' occupazione rimarrà in attività un  pilota
ma dovrà essere istruito a dare da mangiare al cane..
Il giornalista incredulo chiede ancora ...
Ma il cane a che cosa serve ?????
Ebbene - conclude l' ingegnere-  il cane verrà istruito a mordere il
pilota ogni qual volta egli  si azzarda a toccare un qualsiasi strumento
di guida dell' aereo.
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Purtroppo la verità e' che il volo simulato renderà inutili i piloti.
Di questa prospettiva realistica, sono ancora in  molti che non
vogliono rendersi conto.
Ebbene buona lettura dell' articolo piu' serioso .... e ancora cari
Auguri a tutti voi di buon proseguimento dell' anno 2000 -  Paolo Manzelli
 

I limiti cognitivi della percezione nello sfruttamento dell'
immaginario dell'uomo.
Interazioni  tra occhio-mente e cervello.
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Conferenza c/o Accademia della Belle Arti di Brera - Milano -20/01/2000
 Paolo Manzelli  LRE- Universita' di Firenze LRE@blu.chim1.unifi.it ; <http://www.chim1.unifi.it/group/education>
 
 
 
Nell' avvicinarsi al III° millennio si individua la necessita di
superare i limiti riduzionistici delle conoscenze che inquadrano l' uomo
in una nuova dimensione della comunicazione multimediale interattiva
estesa globalmente dalla utilizzazione di protocolli unificati in
internet.
All' interno di tale dimensione innovativa della comunicazione basata
sulla multimedialita' interattiva  e' necessario prendere in attenta
considerazione che  "realismo percettivo" e' divenuto un modello ormai
obsoleto, che purtroppo ancora sopravvive nelle concezioni comuni di
interpretazione della percezione visiva, proprio in quanto viene
normalmente riproposto dalla educazione nella scuola.
E' necessario oggi pensare come la persistenza di tale modello
cognitivo, limitativo di una concezione piu' attuale e scientifica,
determini condizioni  di passività ed incoscienza della mente nei
confronti della suddetta innovazione, che favoriscono il condizionamento
e la inibizione dell' immaginario creativo dell' uomo. (1)
Infatti in un' epoca in cui il ricorso alla cosi detta  "realtà
virtuale" e comunque a simulazioni computerizzate della realtà,
ritenere ancora che l' occhio veda  oggettivamente l' ambiente esterno,
come se nella retina fosse biologicamente possibile definire una
immagine fedele del mondo rovesciato, per mezzo di reazioni fotochimiche
nei coni e bastoncelli, effettuata da inesistenti raggi di luce,
rappresenta in verità un modello interpretativo antiquato, ed allo
stesso tempo educativamente imprudente, proprio in quanto che permette
una facile manipolazione della mente da parte di coloro che utilizzano
processi di codificazione e decodificazione tecnologica dei segnali
percettibili nell'ambito della  comunicazione dei mass-media. (2)
Sappiamo oggi che il compito evolutivo  della nostra  capacità di
percezione visiva, non è quello di ricostruire le immagini a partire
dagli stimoli che provengono dai nostri occhi, ma scartare quelle che
non risultano utili alla nostra sopravvivenza.  Infatti nel quadro di
una informazione  multimediale che cresce a dismisura in rete internet,
dobbiamo assolutamente essere in grado di rivolgere l' attenzione  e
concentrarci sui frammenti di informazione che  sono utili alla nostra
evoluzione mentale. Pertanto il modello del realismo percettivo,
proprio  in quanto considera che il cervello abbia la sola funzione di
raddrizzare le immagini già descritte nella retina  dell' occhio , e'
certamente obsoleto. Non e' neppure proporzionato al bisogno di
rinnovamento cognitivo nei riguardi della percezione, spostare il
modello percettivo limitato alla visione oculare, ammettendo che la
visione del mondo esterno viene elaborata dalle sezioni degli emisferi
cerebrali occipitali, in quanto sappiamo che neppure l'area neuronale
occipitale, responsabile della rilevazione ed elaborazione dei dati
sensoriali percettivi e' di per  se capace di vedere; ciò in quanto il
sistema nervoso tende ad operare come un sistema di integrazione
unitario.(3) Infatti la percezione deve essere significata tramite
sistemi attenzionali di focalizzazione visiva, per effettuare un
riconoscimento mnemonico ed emozionale dei dati sensoriali; ciò
comporta lo sviluppo di una capacità di integrazione  della azione di
varie aree cerebrali,  che  complessivamente ci rendono coscienti della
nostra percezione visiva.
Nel quadro dell' avanzamento delle concezioni neurologiche moderne, il
riduzionismo del "realismo percettivo" rappresenta pertanto  una
approssimazione , che rende difficile accordare l' occhio con una mente
coscientemente creativa, proprio in quanto  l'uomo facendo
riferimento ad un  tale modello cognitivo antiquato, tende facilmente  a
confondere le immagini virtuali, come  realtà; per di più assumendo lo
stesso modello cognitivo riduzionista,  come base per le attuare
rappresentazioni  multimediale di una realtà immaginaria, ne consegue
che il confronto tra reale ed immaginario subisce un anomalo e costante
appiattimento, che tende ad inibire la differenziazione creativa dei
nostri  pensieri e delle nostre azioni.
Ricordiamo che gia' Aristotele , si era posto il problema della
creazione delle immagini mentali distinguendo la percettibilita'
dell'organo della  vista dalla sensazione visiva ( quest' ultima
denominata Phantasma ovvero apparizione). Dobbiamo ammettere che
perlomeno Aristotele considerò per la percezione un meccanismo
differente da un automatismo del tipo "stimolo-risposta" tra oggetto
veduto e soggetto vedente .Infatti per Aristotele l' oggetto sensibile,
causa la vista di un'apparizione  "phantasma", anche se poi la sua
spiegazione della percezione, si limitò ad una descrizione del
fenomeno, dato che il "phantasma", veniva interpretato similmente all'
azione di contatto di un dito sulla cera,  che per pressione e calore,
riproduce la traccia delle impronte digitali sul supporto plastico. (4)
Gia gli studi su le illusioni percettive degli studiosi della
"Gestalt-theory", (vedi : woman's figures  oppure Faces Illusion- 5)
hanno fatto riflettere gli studiosi della percezione ;  cosi ad esempio
uno stesso schema visivo può essere interpretato come un profilo di una
bella fanciulla, oppure come una vecchia "befana", ovvero  in un altro
caso, lo stesso disegno può essere evidenziato sotto il profilo
simmetrico di due facce, oppure focalizzato come figura centrale di un
calice. Tali studi sono stati perfezionati dall' arte di M.C.Escher (6)
sulle figure impossibili, nonche' da altri studi sulle illusioni
tridimensionali (7)
Le illusioni percettive ,del tipo di quelle citate su le figure ambigue
appositamente combinate per dare luogo alla percezione alternativa di
disposizioni percettive differenziate a seconda di una particolare
predisposizione della attenzione, sono piu' facilmente spiegabili oggi,
sapendo che il cervello e' composto da due emisferi cerebrali ,destro e
sinistro, connessi da un gruppo di fibre del "corpo calloso", e che i
lobi cerebrali, nell' uomo hanno funzioni quasi indipendenti
asimmetricamente differenziate  (8) . Dagli studi di Elettro Encefalo
Grafia  (EEG), conosciamo inoltre che una diversa focalizzazione della
attenzione  o della nostra capacità di concentrazione del pensiero,
genera nel cervello un'azione elettromagnetica. Modificando  la nostra
capacità temporanea di percezione alternata delle doppie illusorie
figure. (9)
Infine e' stato sperimentato che se produciamo una breve stimolazione
magnetica un emisfero cerebrale, attraverso impulsi che attraversano il
corpo calloso, viene passivata la  attività dell' altro emisfero.
Quanto sopra costituisce un dato sperimentale importante; in quanto,
conoscendo che ogni evento cerebrale, attivato che sia da messaggi
sensoriali  o da sensazioni emotive ovvero da attività di pensiero,
viene comunque codificato in correnti elettromagnetiche, comprendiamo
che tutti questi eventi cerebrali agiscono alternativamente da segnali
di attivazione/inibizione dell' azione biochimica  delle sinapsi
neuronali in differenti arre cerebrali. Donald  O. Hebb,(10)
considerato il padre della psico-biologia connessionista  (1904-1985),
per primo comprese che, l'attivazione e/o disattivazione simultanea di
particolari aree neuronali,  modifica temporaneamente le proprietà
individuali di  flessibilità cerebrale, proprio dobbiamo considerare,
in guisa di un principio generale, il fatto che l'attivazione di alcuni
raggruppamenti  di neuroni favorisce la disattivazione di altri.
Pertanto dato che l'attenzione così  come gli stati emozionali e
cognitivi, fanno registrare attività elettromagnetiche nel cervello, si
comprende come esse  vadano ad agire come attivazioni e/o inibizioni
dei processi di ristrutturazione della flessibilità cerebrale che sono
responsabili dell' apprendimento .
In conseguenza a tali correlazioni tra attività elettromagnetiche e
biochimiche e segnali percettivi, comprendiamo che  la manipolazione
delle  attività cerebrali, oggi potenziata dalla utilizzazione del
mass-media,  possiede una  intrinseca capacità di agire sulla
definizione flessibile della modularità cerebrale e di conseguenza
sulle strategie di significazione della mente e ciò è particolarmente
importante  a riguardo della  percezione della visiva poiché  essa è
di immediata comprensione. Riflettendo sui precedenti dati scientifici,
si capisce come non sia piu' lecito assumere che i sensi possano
definire un oggettiva rappresentazione del mondo esterno, (11), proprio
in quanto è necessario dedurre che  tale acquisizione cognitiva,
denominata "realismo cognitivo", cagioni un preciso condizionamento
limitativo della naturale capacità di generare collegamenti flessibili
delle nostre articolazioni connettive cerebrali.
Viceversa è ammissibile che, da una piu' profonda comprensione del
fatto che le nostre  attività cerebrali di rappresentazione visiva non
ci fanno direttamente percepire la realtà oggettiva, si possono piu'
facilmente far scaturire  progettazioni di comunicazione multimediale
creativa.
Il problema di rimuovere i fattori cognitivi obsoleti , per delineare
una rinnovata organizzazione cerebrale che predisponga il cervello alla
creatività(12), e stato affrontato con azioni concettualmente diverse,
ma essenzialmente convergenti dalla scienza e dall' arte contemporanea.
E' stato recentemente analizzato un interessante parallelismo tra il
cambiamento cognitivo delle fisica moderna e dell' arte  di Salvator
Dalì e di Pablo Picasso (13).Entrambi , scienziati ed artisti, infatti
pur in seguito a diverse  motivazioni iniziali, dovevano confrontarsi
con la problematica della relativita' dello "spazio/tempo", non piu'
concepibili come entità assolute ed indipendenti .
Salvator Dali , ha egregiamente rappresentato  dalle esigenza di
interazione tra spazio e tempo con i suoi dipinti di "orologi molli",
con cui ha voluto raffigurare un'elasticità dello "spazio/tempo", per
superare un modello cognitivo di uno spazio cartesiano rigido di
prospettiva classica.
Da tali esempi di sensibilità artistica , ci possiamo accorgere, che le
nostre rappresentazioni mentali sono il frutto della capacità umana di
trascendere il proprio patrimonio genetico, arricchendolo di nuove
interconnessioni cerebrali di origine culturale.
 Ma dobbiamo anche riflettere che ogni attività di apprendimento
cognitivo, associata alla definizione delle capacità di elaborazione
cerebrale, trova suo limite  proprio in conseguenza del fatto che l'
uomo tende a confondere la realtà con il modello concettuale
storicamente affermato, poiché assume quest' ultimo come paradigma di
base per articolare le sue previsioni creandosi una realtà immaginaria,
che con l' evoluzione scientifica e culturale diviene gradualmente
obsoleta. (14)



Concludendo da quanto detto si può comprendere come il superamento dei
limiti cognitivi della percezione  per un utilizzo creativo dell'
immaginario dell'uomo sia oggi divenuto decisamente importante. Infatti
viviamo in un' epoca in cui la  tecnologia di sistemi informatici e
telematici è capace di trasformare e comunicare interattivamente  in
sistemi numerici binari (digitali), ogni segnale sensoriale ed anche
tradurre in percezione sensoriale ciò che naturalmente è
impercettibile. Quanto sopra  condurrà in breve a modi di vivere e
lavorare sostanzialmente diversi rispetto a quelli che per due secoli
hanno caratterizzato la società industriale.
Già ad esempio si profilano metodologie nuove di apprendimento adatte
al superamento dei modalità tradizionali di fare scuola, che ormai sono
poco rilevanti se posti in relazione alle attuali necessità e
possibilità di apprendimento degli studenti. Tra esse il  "Learning on
Demand" imparare su richiesta (LOD), sistema di network di editoria
elettronica, nato per migliorare e rendere piu' funzionale
l'apprendimento a distanza in una società in continua trasformazione,
basato sugli studi di elaborazione di ipertesti multimediali on-line,
finalizzati alla integrazione tra l' apprendimento a memorizzazione
iconica e verbale (15)
Pertanto sebbene sia problematico fare previsioni sul nostro futuro
nell' avvicinarsi del III millennio, è certo che  accettazione
cosciente di questa complessa innovazione, comporta la necessità di
dedicare una seria attenzione al rinnovamento della  educazione e del
lavoro, nella dimensione di un  apprendimento permanente di  nuovi
generi di formazione mentale.
Il discorso qui brevemente accennato, rimane aperto a contributi di
quanti dei nostri giovani saranno capaci di proporsi come  nuovi
costruttori della storia; rivolgendoci a loro speriamo di facilitarne il
compito,  iniziando con l' aiutarli  a superare  criticamente limiti
cognitivi della percezione, al fine di dare un contributo ad un
ulteriore sviluppo alla creatività cosciente dell'  immaginario  dell'
uomo.


Bibliografia online:
(1) Cervello Informazione apprendimento:
http://www.edscuola.com/archivio/salusm.shtml
(2) Finzione e realta' del Mondo Virtuale ,
http://www.fub.it/telema/TELEMA16/Paolon16.html
(3) Address Gestalt properties of perception:
http://cns-alumni.bu.edu/pub/slehar/webstuff/hr/hr.html ;
http://cns-alumni.bu.edu/pub/slehar/webstuff/bubw/bubw.html
(4) Aristotle -Sense Perception ,
http://www.perseus.tufts.edu/GreekScience/Students/Tom/Anima.html
(5) Gallery of Illusions, http://dragon.uml.edu/psych/illusion.html
(6) Three dimension  M.C. Escher:
http://www.msn.fullfeed.com/~jpdesign/MPR.html
(7) Creative illusions :
http://enchantedmind.com/illusion.htm
(8) Visual Brain ,
http://psyche.cs.monash.edu.au/v5/psyche-5-18-bridgeman.html
(9) Selective magentic brain's stimulation ,
http://www.ukrv.de/ch/neuro/niehaus2.html
(10) D.O.Hebb,
http://cogsci.soton.ac.uk/~harnad/Archive/hebb.html
(11) All in the Brain ,
http://www.hhmi.org/senses/a/a110.htm
(12) Cervello..e  rimozione dei pregiudizi  cognitivi :
http://www.edscuola.com/archivio/precognit.shtml
(13) Science -Art connections:
http://physics.wm.edu/~larsen/monroe.html#2a
(14) T.S..Kuhn - Science Paradigms ,
http://mfp.es.emory.edu/kuhnsyn.html
http://utenti.fastnet.it/utenti/marinelli/filosof/strivol.html
(15) Learning on Demand :
http://future.sri.com/LOD/LOD.index.shtml
http://www.ncrel.org/sdrs/edtalk/newtimes.htm
http://www.asee.org/pubs/html/aln.htm
http://www.npaci.edu/envision/v14.4/eot_learning.html

Firenze 10/01/2000 - Paolo Manzelli <LRE@blu.chim1.unifi.it>
E.Mail : LRE@chim1.unifi.it
H.P: http://www.chim1.unifi.it/group/education