Intervista esclusiva con Riccardo Zappa

Claudio Caridi - Fan Page - Marzo 2003

 

 

 

D: Molti appassionati avevano perso le tue tracce, ma dov’eri finito? 

R.Z.: Io sono sempre stato perfettamente attivo, solo che verso la metà degli anni ottanta, le televisioni si sono accorte che ospitando artisti "strumentali" perdevano odience. Ahinoi, la TV costituisce oggi il 99% della popolarità di un artsta.

D: Pensi che la chitarra si sia evoluta in questi anni tecnologici?

R.Z.: La chitarra si è evoluta millimetricamente per la parte liuteristica, mentre nel settore dell'amplificazione si sono fatti notevoli passi avanti.

D: Voi parlarci della tua attività e dei nuovi progetti? 

R.Z.: La mia attività ha molteplici aspetti. Alcuni pure curiosi. Ci sono i concerti, la didattica, la composizione, il mantenimento dei rapporti con alcuni collaboratori importanti come i promoter locali, quindi la gestione del mio sito. Curiosità: ora mi sto dedicando alla creazione di alcuni progetti grafici per una linea di magliette t-shirt. Questo, nell'ambito di un progetto assai interessante, consistente nel dare lavoro ad una cooperativa dedita all'aiuto verso ragazzi in gravi difficoltà (di ogni genere), nella previsione di affidarne poi la distribuzione ad una impresa cosiddetta "ecosolidale". Ovviamente, tale progetto sarà sostenuto dal mio sito e, mi auguro, anche dalla fan page!

D: E’ ancora operativa la Camera Incantata? E cosa hai cambiato in questi anni? 

R.Z.:La Camera Incantata esiste ora solo idealmente, e per questo, probabilmente più attiva che mai. Mi spiego: lo studio era effettivamente una delle camere di un appartamento che ora non abito più. In quel posto sono nati tutti i miei lavori più importanti, ed è cresciuto assieme alla mia musica. Ora sono sempre attrezzato in modo da registrare egregiamente i miei progetti, ma quell'atmosfera e quelle macchine analogiche sono solo un bel ricordo. Ogni tanto, quando passo in via Fiori Oscuri, mi fermo a guardare le finestre del mio studio, e mi piace immaginare che quella corte della Milano antica, conservi ancora qualcosa della mia musica.

D: Sei influenzato da qualche chitarrista in particolare? 

R.Z.: No, perchè, in effetti, ascolto raramente le opere dei colleghi. 

D: Sperimenti nuove accordature per la dodici corde?

R.Z.: No. La mia accordatura prediletta è quella di sempre: un tono sotto e basso in DO

D: Pensi che la sensibilità del pubblico sia cambiata verso la musica strumentale? 

R.Z.: Il pubblico dei concerti è quello, assai sensibile, di sempre. Noto, anzi, un buon recupero di interesse verso il comparto live. Malissimo, invece, tutto il mercato discografico, probabilmente destinato a scomparire sotto forma di CD.

D: Cosa ne pensi del panorama musicale attuale?

R.Z.: Che sono felice di aver esordito nel 1977, piuttosto che oggi.

D: Non hai mai considerato l’idea di collaborare con chitarristi stranieri? 

R.Z.: Io dico: mai dire mai!

D: Dove preferisci tenere concerti? 

R.Z.: Ogni posto è bello, per me. Suono assi volentieri nel meridione d'Italia. 

D: Hai abbandonato in parte l’uso di effetti elettronici, una scelta oppure una diversa direzione artistica?

R.Z.: E' una diversa direzione artistica, data dal fatto che la suggestione che ho sempre cercato, ora la ottengo con un semplice reverbero e con il tocco della mano destra.

D: Secondo te al giorno d’oggi si può fare il mestiere di Chitarrista a tempo pieno? 

R.Z.: Bisogna vedere cosa si vuole suonare. In linea generale, temo che un giovane mai potrebbe sussistere, oggi, con i proventi derivanti dalle sue opere inedite.

D: Parlaci delle tue chitarre. 

R.Z.: Credo di avere avuto le più belle chitarre acustiche. Ora ne tengo "in attività" tre: una Martin J1240, una Guagliardo sei corde, ed una Ovation Collector. Tutte, hanno la particolarità di essermi state donate dai rispettivi, grandissimi, liutai.

D: Che genere di musica ascolti? E cosa t’influenza maggiormente? 

R.Z.: Ascolto raramente. Ma può capitare che mi invaghisca di un CD ed allora lo suono allo sfinimento. Attualmente sto ascoltando Live in Japan dei Deep Forest che è un bellissimo album.

D: Pensi ci siano differenze fra il pubblico del sud e nord Italia?

R.Z.: No, non vedo molta differenza.

D: Il tuo ultimo Thesaurus Harmonicus unisce musica e tecnologia, cosa dovrebbe contenere oggi un Cd per essere notato fra la miriade di titoli anonimi? 

R.Z.: Oggi, si nota un CD dal videoclip che lo accompagna e dalla promozione televisiva.

D: Che opinione hai di Internet? 

R.Z.: Ho la massima considerazione per questo mezzo. Il mio pc è collegato dall'alba al tramonto.

D: Parlaci del tuo sito e dei suoi scopi.

R.Z.: Attorno al sito ruota quasi tutta la mia attività. E' il sito che mi dà il polso delle cose belle create in tutti questi anni.

D: Ti disturba che tramite la rete si possano scaricare gratuitamente i tuoi brani in formato Mp3? 

R.Z.: Verrà il giorno che tale pratica sarà regolamentata con buona soddisfazione di autori e pubblico.

D: Dopo tanti anni d’attività com’è cambiato oggi il chitarrista Riccardo Zappa?

R.Z.: Credo che la mia musica sia divenuta meno introspettiva. Non so se questo è un bene o un male. Sicuramente avverto che la gente coglie più volentieri un chitarrismo divertito e spettacolare, piuttosto che lunghe sonate trepidanti ed accorate.

 

Grazie a Riccardo Zappa, alla sua cortesia e disponibilità nello sviluppo di questa Fan Page.