L’ORIZZONTE DEI RE

 Spazio, tempo e rito nella Grande Piramide

 

 

      DI

 

      ROBERTO FIORINI

 

 

 

L’Orizzonte dei Re è un viaggio alla ricerca della verità.

 

Una verità sepolta alle radici di una cultura antica.

La cultura di un popolo che ha realizzato opere di un ingegno tale da superare l’umana ragione.

 

Quale poteva essere la scintilla animatrice di tanta forza, quale ragione suprema spingeva un popolo millenario a realizzare miracoli di pietra che esprimono stupore e meraviglia ancora oggi dopo più di 4000 anni di storia?

 

Era la forza del cuore e dello spirito o poteri di cui l’uomo era padrone e che dalla forza di una religione sublime traevano la loro potenza?

 

Nel viaggio che percorreremo insieme, conosceremo i Maestri Costruttori egiziani, visiteremo i Templi arcaici della relazione suprema con il divino per intravederne le loro luminose strade…per chiederci infine “Chi” eravamo?

 

Roberto Fiorini

 

 

 

                           BIOGRAFIA DELL’AUTORE

 

 

 

 

Dalla prefazione…

 

 

 

“….L’uomo dunque è un essere animato, e non per il fatto che è mortale in una sua parte, deve essere considerato inferiore, ma al contrario sembra forse arricchito della sua mortalità, per avere, così composto, maggiore abilità ed efficacia per un fine determinato…”

 

(Ermete Trismegisto, Discorsi di Ermete Trismegisto Corpo Ermetico e Asclepio, a cura di B.M.Tordini Portogalli, Milano 1991, p.136)

 

 

 

 

Forse questo è il viaggio che ogni ricercatore pervaso da mille dubbi sull’esistenza e sul significato dell’essere, prima o poi intraprende.

Al termine del suo cammino avrà trovato le risposte che cerca o, forse, solo il suo destino.

Ma tutto ciò non ha importanza.

Per l’uomo ciò che più importa è la conquista della consapevolezza di esistere per un fine.

Questo dà il vero senso alle sue azioni: uno scopo più alto della  semplice umana “sopravvivenza”.

Chissà “come” deve cominciare un viaggio come questo, chissà “dove” orientare la ricerca; ciò che io so è che il mio viaggio inizia nei luoghi delle origini del pensiero e del simbolo, le origini della storia e della sapienza, le origini del tempo: nell’antico Egitto.

 

R. F.

 

Bologna

Agosto 1997                                                                                                                  

 

 

 

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Dall’Introduzione

 

 

                        …. Meditando sugli antichi cerimoniali egizi, ci soffermammo a considerare quanto gli arcaici concetti di magia, riferiti al valore della potenza creativa costruita sulle due componenti: “Idea” (Sia) e “Logos” (Hu), fossero oggettivamente conoscibili nell’antico Egitto…

... Partimmo dunque da queste considerazioni sull’uomo e sulla arcaica relazione con il “suo” Tempio per intraprendere un viaggio orientato alla ricerca delle chiavi interpretative di questo rapporto ancestrale…

 

 

Dal Cap. II  RITI DI APPROCCIO

 

...Come dicevo, I grandi simboli dell’antichità , per il solo fatto di  esistere in quella particolare forma e dimensione rappresentavano essi stessi un grande veicolo di pensiero mistico per gli iniziati di allora. Il loro aspetto esteriore e poi ancora la “fusione” che si creava con il simbolo “partecipandolo” fisicamente…

  Questa sorta di rapporto, perpetuatosi nei secoli attraverso l’architettura sacra e sviluppatosi ulteriormente nel medioevo tra le corporazioni degli scalpellini, ha sempre colmato di significati sia l’arte del “fabbricare” sia la vita stessa dei costruttori, dai Maestri Muratori ai semplici Apprendisti. Non è improprio pensare che, così come nell’Antico Regno egiziano i più alti dignitari erano nominati: “Signori dei Segreti”, così nel Medio Evo tra le corporazioni degli scalpellini e successivamente nella tradizione massonica, i Maestri erano coloro che possedevano la conoscenza “l’insieme” del progetto, del tutto

 …Nei rituali magici egiziani dell’Antico Regno, troviamo indubbiamente il seme  e il fondamento della magia a noi nota, tramandataci dalla tradizione medievale; e che sappiamo filtrata attraverso il sincretismo alessandrino operato negli ultimi secoli del millennio prima di Cristo.

Le tracce di questa antica magia si intravedono, infatti, nei dettami che affermano il primato del potere della parola, nella pura dimensione d'emulazione dell’atto creativo primordiale, cioè nell’atto volitivo del demiurgo che “dichiara” la sua volontà…

L’analisi del progetto delle massime architetture funerarie egizie che ci accingiamo a fare, può forse fornire la chiave interpretativa della loro conoscenza...

…Lo sforzo necessario sarà immedesimarsi nella condizione di “fruitori” di un volume per la cui comprensione è necessario superare i limiti usuali della percezione cosiddetta razionale.  Riusciremmo così ad intuirne le valenze, a percepirne le forme, a vederne i confini come in una grande ricostruzione anamorfica  dove il progetto globale, l’insieme geometrico-esoterico, si rivelerà lentamente davanti ai nostri occhi nel “tempo” necessario alla sua comprensione…

L’attimo istantaneo ma eterno della rappresentazione invece, testimonia il “momento” cerimoniale: il momento sacro dell’oggi  senza tempo perché “bloccato” per l’eternità...

… Lo sguardo verso il futuro indica anche “l’inizio” della narrazione (direzione di lettura geroglifica): un inizio che diviene immediatamente “passato” con lo scorrere del testo narrativo e in cui il passato diviene “futuro” nella sintesi simbolica degli opposti…

 

 

Dal Cap. IV – I MAESTRI COSTRUTTORI

 

 

…Gli strumenti di trasmissione del sapere per via orale, le strutturate gerarchie che regolavano le caste dei costruttori, i riti iniziatici conoscitivi interconnessi con la loro vita, facevano di questi “sapienti” i veri depositari delle scienze antiche…

Nell’antico Egitto, le Arti, le Scienze e la Religione, si fondevano in un’unica disciplina conoscitiva: l’Arte Reale Muratoria …

La comunità aveva vari luoghi di riunione in cui sicuramente si svolgevano anche le cerimonie di iniziazione alle Arti e ai Mestieri e ove si comunicavano i segreti della scienza sacra...

…Nella gerarchia operativa un ruolo fondamentale spettava a coloro che levigavano la pietra…

 

 

Dal par. C LA  PIRAMIDE DI MEIDUM

 

Dal Par. 1 – La prima piramide regolare

 

A questo simbolo si possono infatti, a nostro avviso, assegnare anche altri significati più specificamente relativi agli aspetti di identificazione del luogo-tempio inteso come “spazio sacro”

 …l’architettura “parlante“ delle grandi piramidi mai come in questo caso vede definire oggettivamente un “pensiero” che origina di uno “spazio” a sua volta generatore di  un “simbolo” dai molteplici significati…Il “pensiero” del sacerdote-costruttore attraverso questo esempio,  prende forma. Comincia ad identificare, in alcuni elementi che compongono la grande architettura dedicata alla comunione con il trascendente …

.. La piramide diviene al suo interno il “negativo” di se stessa; la sottrazione di quello che essa stessa fisicamente appare…

 

 

Dal Par. D - LA PIRAMIDE A DOPPIA PENDENZA

 

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Dal Par. 1  - Il grande “laboratorio” di Snefru

 

…Tra tutte questa è probabilmente la più enigmatica a causa di alcune sue peculiarità costruttive e distributive...

…Sulla base quindi delle precedenti considerazioni è possibile pensare che il modello a tendere inseguito dai costruttori egiziani fosse…

…L’effetto creato da questi “gradini rovesciati” è di una fortissima spinta verso l’alto, analogo al messaggio di “ascesa” simbolica verso il trascendente…

…Ci stiamo avvicinando dunque al modello finale…

 

 

 

Dal Par. E - LA PIRAMIDE ROSSA

 

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Dal Par. 1  -La Piramide Nord

 

…detta anche “Piramide Nord” o “Piramide dei pipistrelli”, si situa a poca distanza dalla piramide a doppia pendenza, e più precisamente verso nord rispetto ad essa…

…La sua particolare inclinazione di 43° 22’ le conferisce una forma tanto particolare da evocare l’immagine di una “piramide nascente”

…Il rito quindi, leggendo l’architettura, prevedeva uno sviluppo che chiameremo a “sequenza doppia” con uno svolgimento celebrativo di  percorso a due fasi consequenziali ma distinte...

…vediamo che l’accuratezza e la precisione impiegate dai costruttori nella lavorazione della pietra è impressionante….

…Il soffitto ad incorbellamento struttura su undici assise di blocchi paralleli perfettamente levigati, di cui la dodicesima ne costituisce la cuspide. La copertura chiudendosi in un crescendo proporzionale armonico conferisce otticamente alle ultime assise l’ampiezza risultante dalla somma dei due ultimi aggetti…

 

 

Dal Par. D - LA GRANDE PIRAMIDE

 

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 Dal Par. 4  - La piramide di Cheope - Il modello finale

 

…E’ proprio la sua unicità a rendere oltremodo difficile giustificare i suoi ambienti interni e sarebbe semplicistico ritenere che la gerarchia spaziale delle tre sale sia da attribuire ad un semplice cambiamento del progetto in corso d’opera...

...La minima tolleranza tra la misura dei suoi lati alla base, il suo perfet-to orientamento cardinale che ammette oggi uno scarto di soli 3’06” d’arco  rispetto al Polo Nord, e un’infinità di altre relazioni geometrico-esoteriche rilevabili solo in parte dalla scheda tecnica (vedi Appendice), ci confermano che nella sua realizzazione furono concentrarti sforzi tali ed energie, da parte di una casta sacerdotale che in quest’opera raggiunse i livelli più alti di sacralità templare, che la storia antica ricordi.…

 

…Nella sua realizzazione fu definito il modello sacrale ultimo…

 

 

Nella piramide

 

Dal Par. A  - La Camera Sotterranea

 

.. Le parti rocciose sopra lo zoccolo non lasciano a prima vista intravedere alcuna forma vagamente riconoscibile …

…Il soffitto della camera sotterranea è finito e squadrato in modo uniforme per  tutto il perimetro della sala, come se gli scalpellini avessero risparmiato la roccia girando intorno alle due masse rocciose poste sopra il gradone, a volte distanti solo pochi centimetri dal soffitto….

…In realtà è probabile che le due masse rocciose fossero destinate ad avere una precisa forma, una precisa funzione …

…In questo contesto la sala prende dunque una precisa forma, assume l’aspetto di una sala rituale…

 

Dal Par. B  - La Grande Galleria

 

…L’approdo alla Grande Galleria ci conferma che i sacerdoti costruttori volevano imporre un diverso significato a questo spazio, o meglio all’articolazione degli ambienti che si creavano nel “nodo” di intersezione tra il Corridoio Ascendente, il percorso orizzontale verso la Camera della Regina, e appunto la Grande Galleria…

Da lì, da quel “crocevia sacrale”, doveva avere inizio e fine una sequenza di avvenimenti con cui si prevedeva un’“andata” e un “ritorno” da quello stesso punto di partenza …

... Questo strano annullamento dei parametri di percorso conferisce alla sala-galleria una strana dimensione spaziale e genera una sorta di campo irreale, quasi alieno, in cui forzatamente si annulla il rapporto spazio-uomo…

... Un ambiente così concepito diviene quindi illusorio, estraneo, perché non riconoscibile, non valutabile attraverso i parametri consueti che ci portano a determinare e intuitivamente a riconoscere uno spazio...

L’architettura, in questo luogo, comunica assai di più che negli altri ambienti dell’intero complesso

 

…Alla luce di queste speculazioni, prende forma l’ipotesi di una sala che nel suo insieme assume fortissime valenze sacrali e simboliche strettamente correlate al significato di “porta”; di varco di comunicazione con l’ultraterreno, e la stanza stessa , con i suoi condotti celati e non, ne diventa il crocevia…

 

Dal Par. d - La Sala delle Saracinesche o Anticamera

 

…Questa sequenza particolare di vani, secondo la nostra interpretazione, non sarebbe solo attribuibile alla apparentemente esplicita funzione tecnica di sbarrare l’accesso ai profanatori di tombe …

…Ciò che rimane da approfondire è la sua ragione rituale; quegli aspetti sacrali che prescindono da mere considerazioni tecniche…cioè l’aspetto tecnico, sarebbe solo il risultato finale del pensiero simbolico e dei contenuti religiosi che il costruttore, proprio in quella particolare posizione dell’intero complesso piramidale, voleva esprimere…

…Si dovrà a questo punto ricordare che un terzo nome è attribuito dalla tradizione a questa sala…

 

 

Dal Par. 1 – L’Occhio Sacro

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…Sappiamo che almeno una volta nella storia, durante lo svolgimento del sacro rito funerario, poco prima della deposizione del faraone nel suo ultimo sepolcro, certamente aveva luogo l’attraversamento dell’”Occhio Sacro”…

…Se analizziamo con una maggior precisione la circonferenza inscrivibile nel quadrato che delimita la prima sezione d’accesso alla sala dell’Anticamera …

... “Balzò l’occhio e cadde sul Canale delle Curve. Cosa poteva “balzare” e cadere dall’Occhio di Horus nel “Canale delle Curve” cioè nella Grande Galleria e nel Canale ascendente ?...

 

Dal Par. e  - La Camera del Re

 

La particolare forma di parte del condotto sud, tra l’altro intonacato a ottenere questa sezione, è forse l’enigma più inquietante dell’intera sala…

…Perché questo strano “innesto tecnico” di intonaco, su blocchi di rivestimento granitico normalmente spessi almeno due cubiti? E perché un canale dall’apparente forma circolare? Forse per risolvere un problema tecnico, ma quale?

.. Ritualmente parlando, questa è forse la sala più importante di tutto il complesso funerario di Khufu. Tecnicamente è considerata la camera funeraria

..

 

Dal Cap. VI  LA CAMERA DELLA LUCE

 

…Anche nei Testi delle Piramidi il faraone era sacralmente considerato come “l’Essere di luce” e certamente la via della comunione con Ra era una via “luminosa”...

…Punti di scambio che, astronomicamente parlando, coincidevano nel cielo visibile meridionale con la culminazione solare a mezzogiorno…

dovremo preoccuparci di scoprire “quando” e “come” questo rito potesse svolgersi …

…Le domande finali quindi sono le seguenti: è possibile dunque individuare, da un punto di vista astronomico, i momenti dell’anno dedicati al ….. conseguentemente poterli riconoscere ed associare validamente da un punto di vista storico religioso?...

Cercheremo di capire in quale periodo dell’anno egiziano potevano verificarsi le collimazioni…simulando sul computer il quadro astronomico del 2.600 a.C Il problema ora si sposta su un piano diverso. Che cosa potevano significare quelle date da un punto di vista sacrale?

 

 
Dal Par. B La stagione della rigenerazione

 

Analizziamo ora le principali festività che regolavano il calendario civile egizio …

…Curiosamente i due giorni ritrovati con la nostra collimazione astronomica, appartengono a due periodi dell’anno in cui liturgicamente si celebravano …… come se attraverso la costruzione di quel … i sacerdoti avessero voluto fissare eternamente, e nel tempio stesso, i riti di…

…Confrontiamo ora il nostro quadro teorico generale con un passo dai Testi delle Piramidi in cui si evidenzia chiaramente la relazione ….

In questo quadro il meccanismo sacrale, preparato con il tempio della Grande Piramide, sembra definirsi abbastanza chiaramente in un’ottica gerarchica che vede …

 

 

Dal Cap.VII -IL TEMPIO DELLA RINASCITA

 

….Come abbiamo visto nei capitoli precedenti, l ‘Architettura reale funeraria delle piramidi,  nel periodo di passaggio tra la III e la IV dinastia, si evolve e muta per diventare il modello sacrale del Tempio della…

.. La grande piramide di Khufu ne diventò, a nostro avviso, sia l’apoteosi sia il modello finale. Questa esperienza architettonico-religiosa, il cui inizio potrebbe essere ragionevolmente posto sotto il regno di re Djoser, origina, evolve e termina nell’arco temporale di circa un secolo (da metà della III dinastia fino al II° re della IV dinastia)…

Se consideriamo che originariamente il Tempio era un altare costruito sopra la tomba di un uomo sacro e che anche nella cultura architettonica cristiana, le chiese stesse nascevano sulle spoglie legittimate dalle reliquie di santi

L’idea di relazione cosmogonica o di ricerca di interazione con il divino, appare anche nella più tarda e nostrana cultura mitica dell’eroe o del santoIn questa relazione ritroviamo la stessa matrice mitologica che appartiene alla cultura religiosa teocratica faraonica; con la casta divina che per definizione tende

... la seconda fase del rito riguardava invece la parte più sacra e si strutturava quindi nell’ascesi spirituale dell’“Io” soggettivo del Faraone defunto….

Alla luce di queste considerazioni, si rafforzerebbe il motivo per cui la piramide, assumendo questo significato, “doveva” durare in eterno: perché destinata …

…L’atto supremo del costruire per questo fine assume quindi un significato molto più ampio da un punto di vista sacrale. Esso non si realizza solo con l’edificazione della dimora materiale del re defunto, bensì…

 

Dal par.B Il mito della ricostruzione del Tempio

 

...Il dramma sacro della morte di Osiride e della sua resurrezione, probabilmente faceva parte di un rituale che integrava in esso due importanti cerimonie che in seguito vennero divise e condotte separatamente…

…E’ possibile che questa sacra cerimonia iniziasse molti anni prima…

…E’ così, dunque, che l’atto del costruire diventa sacro, poiché connesso all’ideale di ricerca del trascendente localizzato sulla costruzione del Tempio …

 

 

Dal Cap. X - IL SEGRETO DELLE PIRAMIDI

 

Abbiamo visto emergere durante l’analisi dei modelli spaziali di sviluppo interno, sia nelle piramidi di Meidum che di Dahshur e, in un modo più evoluto, nella piramide di Khufu, alcune caratteristiche comuni: delle costanti di tali ambienti… 

nella teologia faraonica, per raggiungere il luogo di celebrazione del rito “supremo” era necessario seguire un percorso di avvicinamento vissuto e compiuto nel significato di eternità, cioè nella direzione di ciò che era eterno rispetto a “ciò che viveva” nella sfera terrena…

In questa dinamica di percorso, il corteo funebre viaggiava, all’interno delle piramidi, in una sorta di limbo atemporale … 

…Il simbolo risultante conterrebbe così l’intersezione di due archetipi…L’egiziano si orienta però utilizzando il simbolo per eccellenza del suo microcosmoIn lui si incarna il conflitto teologico tra mortalità ed immortalità focalizzato nel templum terrestre che pone l’uomo al centro di questo simbolo

…La metrica di sviluppo degli ambienti (logica meta finale al tracciato dei corridoi), disegna un preciso percorso leggibile solo attraverso una lettura “simbolica”  degli stessi…

...lo sviluppo delle camere obbligava i sacerdoti ad eseguire un rituale cadenzato…e tutte le azioni “attorno” alla salma seguivano questo canone…

…Questo era il rito dell’Uomo e altro non era che la rappresentazione del mito quotidiano…

 

Dal par. C Il terzo stadio dell’essere

 

Esisteva anche una terza dimensione sacra, un terzo stadio rappresentativo del percorso dell’Essere…

…Per raggiungere quella parte del tempio destinata a tale funzione, occorreva sempre seguire un percorso…

Mentre il corridoio polare-solstiziale si evolve per lasciare spazio ad ambienti rituali intermedi …

…Il percorso verso il terzo stadio…si articola in una architettura dalle dimensioni volutamente diverse… come a  testimoniare la volontà precisa di voler creare un percorso circolare…

 Ecco forse la chiave interpretativa dei misteri delle piramidi; in esse, e nello sviluppo del loro modello…

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 …le loro piramidi, le immense testimonianze della loro esistenza passata, non erano come abbiamo visto solo le rappresentazioni della loro spiritualità e regalità, ma erano forse ...

....che certificavano la loro immortalità nell’incarnazione con i simboli supremi della trascendenza, grandi montagne artificiali costruite con forze ed ingegno purtroppo a noi oggi ancora ignoti… Questo forse è il principale "perché"; ovvero l’arcana "ragione" della loro esistenza e al contempo la testimonianza di una filosofia di pensiero più grande di quanto da tempo immemorabile non siamo più abituati ad immaginare…

 

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                                     BIBLIOGRAFIA

 

 

 

 

                  INDICE

 

 

 

 

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