Tentazioni

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Tentazioni

Il peccato

Le tentazioni sebbene gravi e moleste, sono utili all'uomo, poiché in esse viene umiliato ed ammaestrato, e si emenda. Tutti i Santi si perfezionarono passando attraverso le tentazioni e le tribolazioni; e coloro che non seppero reggere divennero reprobi e si perdettero.

Origine di tutte le tentazioni è la scarsa confidenza in Dio, e l'incostanza del nostro animo.
L'Imitazione di Cristo I,13,2,5.

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Occorre vigilare

Le tentazioni si manifestano nei pensieri, sotto la forma di suggestioni, impulsi, fantasie. Quando la tentazione cerca di insinuarsi nella mente per scatenare i sensi si presenta come una cosa di poco conto, anzi si riveste di innocenza per evitare il tuo rifiuto. Stai attento a non cadere nella trappola del compiacimento pensando: "Cosa c'è di male?". Acconsentire alla lusinga della tentazione ti condurrà al piacere disonesto, ti attizzerà il fuoco nel braciere dei sensi e ti farà ardere nella fiamma infuocata delle malsane pulsioni.

L'essenziale è che tu non acconsenta all'insinuarsi delle tentazioni con un rifiuto categorico, scacciandole dalla mente invocando il nome di Gesù tramite la preghiera.

Sei tu che scegli l'oggetto dei tuoi pensieri e se permetti ai pensieri profani di entrare nella tua mente, sarai portato a compiere azioni inique. Anche i sensi fisici sono continuamente bombardati da immagini lussuriose che cercano di sedurre e tentare la mente e, se glielo concedi, la mente attiverà la volontà per spegnere il fuoco del desiderio. Se resisti al pensiero che ti seduce e lotti per non accoglierlo, allora in te non c'è consenso, se invece gioisci in cuor tuo e ci pensi con piacere, allora hai aperto la porta al consenso.

Il fuoco della tentazione va soffocato subito sul nascere, prima che diventi un incendio devastante. Se ascolti la voce della tentazione, si è già aperto uno spiraglio, anche se ti soffermi un poco su ciò che satana ti propone, egli ti attira nella sua orbita e la sconfitta è sicura. Quando infuria la tentazione e nel tuo cuore incominci a minimizzare le conseguenze del peccato significa che la serpe ti sta stringendo nelle sue spire. Quando ti chiedi "che male c'è?" il momento della resa è arrivato e sei ormai in sua balia.

Nelle tentazioni ci sono molti serpenti che mordono servendosi di una moltitudine di pensieri, se vuoi fuggire, volgi gli occhi del cuore a Gesù Cristo, steso sulla croce, con le mani e i piedi trafitti dai chiodi, con la testa reclinata e lo splendore del volto trasformato dal pallore della morte. Medita senza sosta tutte queste cose nel tuo cuore e il veleno dei serpenti svanirà. Se accetti di prestare ascolto ai pensieri che vengono dal nemico, non potrai fare mai nulla di buono, e quando vedi che sei molestato al punto di non potere, né pregare, né leggere le Scritture, sforzati di invocare il nome di Dio ed egli verrà in tuo aiuto e annienterà gli intrighi del nemico.

Quando spuntano dei pensieri cattivi, sentimenti e desideri iniqui, quando sei tentato di compiere un'azione iniqua, guarda la strada davanti a te e considera le inevitabili conseguenze di quell'atto. Fai uscire i pensieri cattivi, poni fine a tutto quello che ti condurrebbe a un comportamento disdicevole. Scegli le cose che vuoi che i tuoi occhi vedano, le tue orecchie odano, la tua bocca dica. Cedere alla tentazione può portare alla rovina del corpo e dello spirito. L'assuefazione può essere terribile e condurti alla schiavitù che porta alla perdita della libertà e della pace interiore.

Un pensiero malvagio portato alla luce perde immediatamente il suo veleno e prima ancora che sia espresso il giudizio del discernimento, il temibile serpente, strappato al suo antro tenebroso e sotterraneo, trascinato alla luce ed esposto alla vergogna, batte in ritirata. Le sue suggestioni dannose, non hanno potere se non fino a quando restano nascoste dentro il cuore.

Fuggi la concupiscenza perché ti annebbia la mente e non ti permette di conoscere il mistero di Dio, ti rende estraneo al linguaggio dello spirito. Guardati dagli appetiti del ventre, che ti rendono estraneo ai beni del paradiso. Guardati dall'impurità, essa provoca l'ira di Dio e dei suoi angeli. Guardati dall'orgoglio, perché è il principio di ogni male. L'orgoglio ti allontana da Dio e t'indurisce il cuore. Se ti pungola una passione, o l'amore per il denaro, come l'invidia, oppure odio e le altre passioni, reagisci, abbi un cuore da leone, coraggioso, combattile, e annientale. La viltà ti colma di pretesti per cedere alla pigrizia, all'incredulità e alla negligenza fino a farti sprofondare nelle cupidigie. Ogni vizio produce nell'anima effetti devastanti. La oscura, la acceca, la infanga, la turba, la sconcerta, la indebolisce, ma tra tutti i vizi quello che maggiormente acceca l'anima è l'orgoglio.

Abbi fiducia che grazie all'immenso amore di Dio, non dureranno a lungo le tempeste che ora ti tormentano, cioè l'eccitamento provocato dalla concupiscenza della passione carnale e da qualsiasi altra causa. Dio ti concederà il modo di trovare la pace dei sensi che non ti trascineranno più nell'angoscia.

La tentazione comporta una lotta interiore per fare ciò che è giusto. Se pensi continuamente in maniera sensuale e carnale, non puoi svilupparti interiormente perché i pensieri sensuali impediscono il tuo progresso spirituale. Addestra la mente a obbedire agli insegnamenti del Vangelo. Rimani sulla via della preghiera e supplica il Signore che ti aiuti a uscire dalla via sbagliata per rientrare su quella retta.

Il Signore ti chiede di muovere guerra con il cuore a tutti i pensieri malvagi, di non accondiscendere e di non compiacerti in essi. Sta a te lottare, combattere, ma chi ti consentirà di sradicare il male è solamente la potenza divina. Come non è possibile che l'occhio veda senza la luce, né parlare senza la lingua, così senza Gesù non puoi vincere le tentazioni. Raccogliti sinceramente in preghiera con il cuore aperto, desideroso di conoscere la volontà di Dio, in questo modo puoi essere certo che qualunque tentazione sarà superata.

Quando sei agitato dalle tentazioni e in pericolo di precipitare nel peccato devi per forza ricorrere all'aiuto di Dio e con il suo aiuto ingaggiare quella lotta che ti rende forte lo spirito. Sant'Agostino scrive: "Abbandonati a Dio e non temere perché, se egli ti farà combattere, certamente non ti lascerà solo per farti cadere".

Non hai dunque da temere né le insidie nascoste né gli attacchi aperti. Che il nemico sia serpente o leone, lo calpesterai senza timore e lo atterrerai senza pericolo. Che le tentazioni siano grandi o piccole, violente o sorde, ripetute o rare, lunghe o corte, che si appiglino ai sensi, al cuore o allo spirito; che attacchino la tua fede, la tua speranza, la tua carità, la tua castità o qualsiasi altra virtù, se non vengono per colpa tua, ma per permissione della Provvidenza, sono occasione favorevole di vittoria, di distacco e di progresso, e non devi averne paura, inquietudine e scoraggiamento.

Un invito speciale

Se desideri pervenire alla gioia e acquisire le virtù, ascolta l'invito di Gesù: "Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete" (Mt 18,20). Difatti, senza la preghiera, non è possibile nessun cammino spirituale, né si possono seguire le Orme di Gesù, nostro Salvatore.

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