Arte, moda
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MODA Addio a Yves Saint Laurent Titolo 2 Titolo 3 Titolo 4 SEZIONE 2 SEZIONE 3 SEZIONE 4 |
Presentazione
La magia della
metropolitana Parigina è irriproponibile; la musica malinconica di qualche
vagabondo, le urla serene dei piccoli mendicanti, gli sguardi di chi si
siede davanti a te, ti accompagnano per tutto il viaggio. Guardando negli
occhi qualcuno che percorre il tuo stesso tragitto, potresti scoprire un
mondo illusorio di una persona che non c'è, trovare il tuo principe
azzurro, o l'odio nell'impeto che infiamma gli sguardi di un uomo. Tutte
sensazioni immaginate, che nascono e si nutrono nelle nostre teste. Molte
sere, assonnata, sola, mi sono sentita felice dentro a quel metro. Perchè
so che è parte integrante di una città così immensa per me. Quando vedevo
il vagone spuntare dal tunnel nero e profondo, sentivo il cuore
sussultarmi; era come qualcosa che stesse percorrendo me stessa, un posto
in cui accucciarmi, trovare riparo, pensare, riflettere su ciò che mi
accadeva; un po' come un diario, un amico, un confidente, che ti ascolta
paziente quando parli, così era il momento della metro per tornare a casa
alla sera per me. Eppure quel treno mi percuoteva, ne sentivo la forza,
l'incanto, mi risvegliava scuotendomi;e ogni volta che guardavo il buio
della galleria attorno a me mentre viaggiavo, immaginavo che al di sotto
di quella città così bella e imponente, un mondo parallelo potesse
esistere ed alimentarsi di una dimensione altra. Un mondo in cui ogni cosa
poteva essere fatta, senza che gli altri da sopra, dal resto del mondo, lo
sapessero o vedessero. Era l'illusione di essere sola, lì sotto, in un
mondo buio che mi ero cucita attorno e che era mio, solo mio, che mi
permetteva di ritagliare per me un piccolo angolo scuro della città, e di
possederlo. Solo per me.
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