Mannino Patané (Gaetano) - Tecnica elettronica e sue applicazioni - Vol. 2, tomo 1 - Hoepli [Ed. 5 - 1969]
La copertina
Quinta edizione parzialmente rifusa, ampliata e aggiornata
Apparecchiature e complessi con tubi elettronici a vuoto
Considerazioni generali sull'impiego dei tubi elettronici - Audiogramma di Fletcher-Munson - Controfasi parallelo, serie e ultralineari - Preamplificatori per b.f. - Amplificatori per b.f. (normali, stereofonici e di alta fedeltà), per linee telefoniche, per onde ultracorte a larga banda, trasduttori catodici, miscelatori, tosatori, di c.c., per a.f. - Sviluppi nel campo delle microonde - I laser (pompaggio ottico, fisica dei laser, effetti vari, ologrammi anche tridimensionali, telecomunicazioni con laser e varie altre applicazioni) - Diffusione sonora normale, speciale, per grandi ambienti (cattedrali) e transatlantici - Trasmettitori M.A. - Radioricevitori M.A. - Filodiffusione (normale e stereofonica) - Radiostereofonia - Telecomunicazioni a dispersione e spaziali - Nozioni sulle modulazioni di fase e di frequenza - Trasmettitori M.F. - Ricevitori M.F. - Circuiti, tubi e ricevitori per M.A. e M.F. - Rumore di fondo dei ricevitori e degli amplificatori (cenni), fluttuazioni di corrente e di tensione, modulazione di rumore, ecc.
Volume secondo - Tomo I, di pagine XXIII - 553, con 341 illustrazioni e XI tabelle. Formato 17,5 x 24,5. Brossura.
Primo tomo del secondo volume dei tre che compongono l'opera di Mannino-Patané che costituiscono un ampio trattato sulla tecnica elettronica e le possibili applicazioni con i dispositivi disponibili all'epoca. Il Mannino-Patané, destinato a chi è in possesso delle necessarie basi matematiche, è uno dei più vasti trattati di elettronica che io conosca.
Il frontespizio
INDICE TEMATICO del Tomo I
PARTE PRIMA
CAPITOLO I. - DEGLI AMPLIFICATORI A TUBI ELETTRONICI.
1. - Considerazioni generali sull'impiego dei tubi elettronici
A) Sistemi di valori massimi di progetto per i tubi elettronici di piccola potenza. - B) L'opportunità degli standards di collaudo specializzati. - C) L'« affidamento ». - D) Funzionamento di alcuni tubi in parallelo
2. - La polarizzazione nei riguardi dell'efficienza dei tubi
A) Metodi di polarizzazione e criteri di scelta. - B) La polarizzazione fissa. - C) La polarizzazione automatica. - D) La polarizzazione mista. - E) La polarizzazione per dispersione di griglia. - F) La polarizzazione per rivelazione di griglia o per combinazione dei metodi precedenti. - G) Polarizzazione per eccitazione catodica.
3. - Alta fedeltà e stereofonia
A) L'interdipendenza fra alta fedeltà e stereofonia. - Mezzi per l'ascolto. - Rapporto dinamico. - Considerazioni varie. - Il sistema stereosonico. - B) Proprietà, effetti ed estensione delle ottave dei suoni udibili. - C) Considerazioni derivanti dall'audiogramma Fletcher-Munson. - Circuito di comando fisiologico. - Amplificatori di alta fedeltà in rapporto alle proprietà del nostro udito. - Percentuali di distorsioni ammesse (armonica e per intermodulazione). - D) Fenomeni dell'audizione biauricolare anche della riproduzione di due o più altoparlanti in parallelo. - Portata dell'attuale stereofonia. - E) I perfezionamenti nel campo degli altoparlanti. - F) Le evoluzioni dei labirinti acustici. - G) Quali sviluppi sono da attendersi in fatto di alta fedeltà.
4. - Classificazione e caratteristiche elettriche degli amplificatori usuali a tubi elettronici
5. - Nozioni sull'amplificazione
Quattro schemi di casse armoniche
A) Generalità. - Caratteristiche e vantaggi degli alimentatori-convertitori del tipo « serie ». - B) Influenza della capacità di entrata (griglia-catodo) dei tubi amplificatori. - C) Considerazioni sul carico dei tubi finali. - D) In quale classe e con quale percentuale di distorsione lavorano alcuni complessi. - E) Accoppiamento mediante resistenza e capacità. - F) Accoppiamento mediante induttanza, resistenza e capacità. - G) Accoppiamento mediante reisistenza, capacità e bobina di griglia. - H) Accoppiamento mediante induttanza e capacità. - I) Accoppiamento mediante trasformatore. - J) Accoppiamento mediante induttanza, capacità e trasformatore. - K) Accoppiamento catodico con inversione di fase.
6. - Caratteristiche di resa e funzionamento di massima di un normale amplificatore per b.f. (audio)
7. - Accoppiamenti parassiti (per rigenerazione) negli amplificatori
8. - Il preamplificatore a tubi monostadio
9. - I controfasi « parallelo », « serie » e ultralineari
10. - Amplificazione di b.f. a due tubi semplici, a due doppi e a due stadi con reazione negativa proporzionale alla tensione d'uscita
11. - Amplificazione di b.f. con reazione negativa proporzionale alla tensione d'uscita e con stadio pilota a inversione di fase
12. - Amplificazione di b.f. con stadio pilota a inversione di fase, con reazione negativa proporzionale alla tensione d'uscita, con controlli di responso e con equalizzatore per rilevatori magnetici
13. - Preamplificatore-miscelatore e amplificatore a più stadi a tubi
A) Il preamplificatore-miscelatore a tubi G 290-V portatile. - B) L'amplificatore Geloso G1/1070-A per bassa frequenza.
Schema elettrico del preamplificatore-miscelatore Geloso G 290-V
14. - Amplificatori a canali separati
15. - Nozioni sugli amplificatori stereofonici
16. - Un preamplificatore e un amplificatore stereofonici
17. - L'amplificatore « musicale » tipo Williamson con uscita ultralineare
18. - Amplificatore per linee telefoniche (a due fili)
19. - Amplificatore trasduttore catodico o a uscita catodica
20. - Amplificatori limitatori o tosatori, oppure per la generazione d'impulsi
21. - Miscelatori non lineari di impulsi
22. - Amplificazione di alte frequenze (o di radiofrequenze)
A) Alcune considerazioni sugli amplificatori per a.f. - B) Potenza assorbita, potenza d'uscita e rendimento di conversione di uno stadio amplificatore di r.f.
23. - Classificazione degli amplificatori di radiofrequenze e principali condizioni limitatrici del loro funzionamento
A) Generalità sugli amplificatori e sui tubi per r.f.. - B) Principali distorsioni prodotte dai tubi amplificatori di radiofrequenze. - Le caratteristiche della pendenza. - Distorsione dell'inviluppo di modulazione, modulazione incrociata, modulazione di ronzio.
24. - Cenni sugli amplificatori di onde ultracorte a larga banda. - I « boosters »
25. - Figure di merito dei tubi amplificatori a larga banda
26. - I tubi a onde progressive e per spettrofotometria
A) I tubi a onde progressive o viaggianti. - B) Tubi per spettrofotometria ad assorbimento atomico.
Componenti tipici di uno spettrofotometro ad assorbimento atomico
27. - Sviluppi nel campo delle microonde. - Gli amplificatori di microonde a basso rumore « maser »
A) Considerazioni di carattere generale sulle microonde. - B) Ricevitori per microonde. - c) Tubi impiegati per le microonde e nuove prospettive di queste. - D) Temperatura di rumore di un amplificatore delle microonde e ferriti in guida d'onda. - E) Addizionamento di potenze a microonde. - F) Alcuni dispositivi per misure sulle microonde. - G) Gli amplificatori a bassissimo rumore: maser e mavar. - H) La fisica atomica e i maser. - I) L'amplificatore « maser » a gas, a corpi solidi e a onde progressive. - J) Gli amplificatori « mavar » o parametrici. - K) Radiotelescopi. - Applicazioni e prospettive degli amplificatori a basso rumore. - Radiocollegamenti spaziali. - L) Triodo a disco progettato per comunicazioni spaziali.
28. - Alcune definizioni nei riguardi dei laser. - La luce corrente. - L'ologramma. - Esperimenti laser-TV
A) Le realizzazioni attuate già col laser entro i primi del 1965.
29. - Relazioni generali del « Convegno di Elettronica quantistica e loro applicazioni » svoltosi a Milano il 5 ÷ 7 aprile 1965. - Lo straordinario aumento delle applicazioni del laser
30. - Il pompaggio ottico degli elettroni, ovvero l'inversione di popolazione elettronica. - Il laser a tre e a quattro livelli
31. - Alcuni accenni ai concetti fondamentali dell'irraggiamento atomico e dei sistemi a tre o quattro livelli
32. - Nozioni sulla fisica dei laser (e pure dei maser) e sull'integrazione radiazione-materia
A) Interazione radiazione-materia. - B) Fenomeni di linea. - C) Dinamica dell'oscillatore. - D) Maser microonda.
33. - Effetti non lineari
A) Introduzione. - B) Trattazione fenomenologica. - C) Effetto della dispersione. - D) Teoria microscopica classica. - E) Teoria quantistica.
34. - Effetti Raman normali e stimolati nella spettroscopia molecolare. - I laser chimici
A) Premessa. - B) Applicazione del laser come sorgente Raman. - C) Effetto Raman stimolato. - D) Laser chimici
35. - Modi dei risonatori ottici
A) Nozioni generali. - B) I risonatori Favry-Perot. - C) I risonatori confocali. - D) Il campo all'interno e all'esterno del risonatore
36. - Dell'ologramma tridimensionale anche a colori e sue applicazioni future
A) Premesse. - B) Formazione di un ologramma con luce coerente. - C) L'ologramma di un punto. - D) Ologramma di uno specchio piano. - E) Onde diffratte di ordine superiore al primo. - F) Ologramma di un oggetto tridimensionale. - G) Metodo di ricostruzione dei fronti d'onda. - H) Ologramma in luce diffusa. - I) Proprietà delle immagini ottenute per ricostruzione dei fronti d'onda. - J) La realizzazione di fotografie tridimensionali. - K) Ricostruzione di immagini a colori. - L) Microscopia ad alto potere risolutivo. - M) Ulteriori sviluppi delle applicazioni.
37. - Modulazione e demodulazione di un fascio laser
A) Nozioni generali. - L'effetto Pockel. - B) Il modulatore. - C) Il demodulatore.
38. - Telecomunicazioni con laser nello spazio libero o in guide
A) Considerazioni di carattere generale. - B) Si richiamano alcune proprietà dei fasci laser. - B) Conclusioni e altre considerazioni.
39. - Collegamenti telefonici mediante laser. - Alcuni elementi di progetto
Schema a blocchi del collegamento laser sperimentale di 5600 metri via Avigliana - La Maddalena (Torino).
A) Considerazioni di carattere generale. - Il ponte laser. - Risultati sperimentali soprattutto sull'attenuazione del fascio. - B) Risultati delle prove di trasmissione in aria sulla distanza di 5.600 m. - C) Deduzioni dai risultati delle misure. - D) Massima portata di un collegamento laser. - E) Costituzione di principio di un collegamento laser. - F) Confronto tecnico-economico con collegamenti in ponte radio. - G) Principali innovazioni introdotte in un ponte laser PCM a 24 canali in servizio sperimentale in una rete telefonica interna.
40. - Telemetria laser
A) Considerazioni di carattere generale. - B) Esame analitico di diversi parametri.
41. - Interferometria, anche telemetria e oscillatori laser
A) Misure di distanze con metodi interferometrici. - B) Limiti nella precisione ottenibili con misure interferometriche. - Metodi di stabilizzazione in frequenza dei laser e terminologie. - C) Stabilizzazione attiva con riferimento in frequenza fornito dallo stesso laser. - Sistemi di modulazione di correzione.
42. - Su un laser a neodimio in continua
A) Caratteristiche costruttive. - B) Caratteristiche di funzionamento.
43. - Laser a cristalli ionici e ad argon ionizzato
A) Nozioni generali sui laser ionici. - B) Caratteristiche del laser allo stato solido. - C) Alcune nozioni sul laser ad argon ionizzato.
44. - Microfascio laser su cellule « in vitro ». - Alcune applicazioni
A) Nozioni di materiali e metodi. - B) Constatazioni fatte. - C) Le fibre ottiche. - L'endoscopia, la videodiagnosi, la laparoscopia e l'optronica. - D) Alcune altre applicazioni del laser.
45. - Il laser in citologia generale
46. - Il laser nelle misure di parametri, o grandezze, del plasma
A) Premesse. - Definizione del plasma e possibilità del suo confinamento. - B) La diagnostica ottica del plasma basata sulla sua refrattività. - C) Diffusione della luce da parte di un plasma. - D) Produzione di plasma mediante fasci laser molto intensi.
47. - Alcune applicazioni tecnologiche-industriali del laser
A) Premesse. - Le tre categorie di emissione. - B) Metodi di focalizzazione e densità di energia ottenibile. - C) Interazione del fascio laser con un materiale. - D) Applicazioni tecnologiche principali e future. - E) Laser a semiconduttori.
48. - Generalità sugli amplificatori di corrente continua. - Amplificatori di c.c. bilanciati, ad accoppiamento diretto e a modulazione
CAPITOLO II. - DEGLI IMPIANTI DI AMPLIFICAZIONE A TUBI.
49. - Adattamento dei comuni complessi di trasmissione. - Alcune norme per il progetto di impianti elettroacustici e di diffusione sonora normali e speciali (per grandi ambienti e transatlantici). - Riproduzioni monoaurale e stereofonica
50. - La polarizzazione a tempo dei tubi degli impianti a grande amplificazione
51. - Generalità sugli impianti cinematografici di registrazione. - La curva di livello generale
52. - Impianti sonori centralizzati
53. - Impianti interfonici (reversibili) a tubi
Schema di un complesso per il doppiaggio e la postsincronizzazione
PARTE SECONDA
ALCUNI PARTICOLARI DEI TRASMETTITORI A TUBI RADIOFONICI DI ONDE MODULATE IN AMPIEZZA E RADIOTELEGRAFICI
54. - Cenni sui radiotrasmettitori di onde modulate in ampiezza
55. - Amplificatori di radiofrequenza ad alto rendimento sistema Doherty
56. - La refrigerazione dei tubi trasmettitori
57. - Trasmissione senza onda portante e principio sul quale è basata
58. - Calcolo di alcuni elementi di un trasmettitore radiofonico: Caratteristiche elettriche e descrizione di massima del trasmettitore
A) Circuiti per la generazione e amplificazione delle correnti a r.f. - B) Circuiti per l'amplificazione ad audiofrequenza e per la modulazione. - C) Importanza della reazione negativa applicata ai trasmettitori. - Note sul trasformatore di modulazione. - D) Circuiti per l'alimentazione anodica e la polarizzazione delle griglie.
Il triodo Fivre 3F5-TR
59. - Calcolo di alcuni elementi dello stadio finale a radiofrequenza (modulato)
60. - Dimensionamento della bobina del circuito oscillatorio anodico finale
61. - Resistenza della bobina del circuito risonante anodico finale alla radiofrequenza
62. - Calcolo dell'aereo e del suo accoppiamento al circuito finale. - Potenza assorbita, resa e dissipata dallo stadio finale
A) Calcolo della capacità equivalente dell'aereo e della bobina di allungamento dell'onda. - B) Calcolo della bobina d'accoppiamento d'aereo. - C) Calcolo delle potenze in gioco nello stadio modulatore.
63. - La stazione radiofonica trasmittente di Catania. - Particolari dei vari dispositivi e dello schema semplificato del trasmettitore o.m.
Schema semplificato del trasmettitore o.m. di Catania (5 kW).
64. - Dei trasmettitori radiotelegrafici
A) Trasmissione radiotelegrafica col metodo della manipolazione dell'onda portante. - B) Scrosci di manipolazione. - C) Trasmettitore radiotelegrafico a due bande. - D) Trasmissione radiotelegrafica col metodo della modulazione dell'onda portante con segnale ad audiofrequenza. - E) Trasmettitori radiotelegrafici a bande multiple, oppure a modulazione di frequenza.
PARTE TERZA
DEI RADIORICEVITORI A TUBI DI ONDE MODULATE IN AMPIEZZA
65. - Il meccanismo delle radioricezioni
66. - Nozioni generali sui radioricevitori da quelli a demodulazione diretta ai supereterodina. - Sul principio dei ricevitori supereterodina
67. - Stadi di un ricevitore supereterodina
68. - Il circuito oscillatore come selettore a frequenza fissa, oppure a frequenza variabile
69. - I circuiti oscillatori a frequenza fissa o variabile di un ricevitore
70. - Circuito di filtro per l'eliminazione dell'emittente locale (onde medie)
71. - Circuiti d'aereo e accoppiamenti d'antenna. - Filtri ad amplificazione e di banda
A) Generalità. - B) Struttura pratica. - C) Determinazione delle caratteristiche pratiche. - D) Dispositivi per l'allineamento.
72. - Il circuito d'ingresso dello stadio convertitore
73. - Nozioni generali sulla conversione di frequenza
A) Parametri dei tubi convertitori con due griglie di controllo.
74. - La pendenza, o transconduttanza, di conversione dei tubi mescolatori. - Campo di frequenze di accordo dell'oscillatore locale
75. - Elementi particolari di uno stadio convertitore
76. - La stabilità della frequenza delle oscillazioni locali
77. - Il trascinamento della frequenza dell'oscillatore locale nei tubi autoeccitati. - Il rendimento di conversione
78. - I tubi convertitori tipo triodo-esodo o a modulazione variabile
79. - La conversione di frequenza per mezzo del diodo
80. - Costituzione e sintonizzazione dei circuiti dell'oscillatore locale
A) Ricezione per supereterodina. - B) L'eterodina locale. - C) Struttura schematica dei circuiti dell'eterodina locale. - D) Schemi speciali. - E) Determinazione delle caratteristiche. - Scelta del battimento superiore o inferiore. - F) Determinazione dello scarto di capacità del variabile e del valore dell'induttanza. - G) Metodi per la realizzazione pratica dell'eterodina locale. - H) Determinazione dei tre punti di allineamento. - I) Determinazione dei valori dei compensatori di correzione per la gamma delle onde medie. - Espansione e taratura di gamma. - L) Determinazione dei valori dei compensatori di correzione per la gamma delle onde corte e cortissime. - M) Accoppiamento dei due circuiti dell'eterodina locale. - N) La sintonia a induttori variabili. - Il vantaggio delle sottogamme.
81. - Scelta della f.i. - La f.i. e i fenomeni di interferenza. - Il segnale « immagine » e il rapporto d'immagine. - La « preselezione ». - Amplificazione, sensibilità e selettività in rapporto alla f.i.
82. - Costituzione e sintonizzazione dei circuiti a f.i.
A) Generalità. - B) Funzione e regolazione dei trasformatori a frequenza intermedia. - C) Condizioni e presupposti fondamentali riflettenti la f.i. - D) Calcolo dell'induttanza di una bobina con avvolgimento ad anello. - E) Accoppiamento dei circuiti dei trasformatori a frequenza intermedia. - F) Realizzazione dei trasformatori a f.i.
83. - La selettività fissa e variabile (generalità). - Il risonatore meccanico
84. - Frequenza intermedia a selettività variabile
A) La curva di selettività totale in funzione dell'accoppiamento dei trasformatori a frequenza intermedia a selettività fissa. - B) La selettività in varie condizioni. - C) Selettività variabile a variazione di accoppiamento. - D) Selettività variabile per variazione di smorzamento. - E) Sistemi speciali di selettività variabile. - Selettività variabile per polarizzazione del soppressore del tubo a f.i. - F) Selettività variabile per doppia rivelazione. - G) Selettività variabile per variazione d'induttanza (cosiddetta per corto circuito).
85. - Il controllo (o regolatore) automatico di sensibilità ritardato e non ritardato
86. - Alcune considerazioni sul controllo automatico di sensibilità
A) Lo schema fondamentale. - B) Effetto frenante anti c.a.s. - C) Filtraggio della tensione c.a.s. - D) Anomalie del c.a.s. ritardato. - E) Evanescenza apparente dovuta al c.a.s.
87. - Il silenziatore automatico
88. - Il controllo automatico di frequenza (c.a.f.). - Schemi per il miglioramento della stabilità dei circuiti oscillatori
89. - Controllo di sensibilità e silenziatore automatico
90. - Filtri di blocco per a.f. e per la controreazione in f.i.
91. - Filtri di banda cosiddetti acustici
92. - Filtri acustici a banda variabile
93. - Variabilità delle frequenze dei ricevitori
94. - Esempi d'impiego di alcuni indicatori di sintonia a raggi catodici
95. - Stadi a doppia amplificazione (reflex)
96. - Alcuni schemi di radioricevitori
A) Radioricevitore a cuffia a un tubo alimentabile con pile per lampade tascabili. - B) Radioricevitore a cuffia a un tubo alimentabile con corrente alternata. - C) Ricevitore « reflex » con tubo doppio per la ricezione in altoparlante. - D) Il radioricevitore Telefunken 143 GW a tre tubi. - E) Radioricevitori portatili supereterodina a 3 e a 4 tubi. - F) Bassa frequenza dell'apparecchio Philips Bl 700 A. - G) I radioricevitori Phonola 5515 e Allocchio Bacchini mod. 553. - H) Il ricevitore per auto « Condorino ». - I) I ricevitori panoramici.
Schema elettrico del radioricevitore Ducati RR 3404
Schema d'impiego del tubo 6BN6 (del quale la figura mostra pure la disposizione degli elettrodi) quale rivelatore (ed anche limitatore) « lineare di fase » a fascio elettronico.
PARTE QUARTA
FILODIFFUSIONE - FILODIFFUSIONE E RADIO STEREOFONICHE - TELECOMUNICAZIONI A DISPERSIONE E SPAZIALI
97. - La filodiffusione
A) Nozioni di carattere generale. - B) Alta fedeltà nella filodiffusione. - C) Schema degli impianti per la filodiffusione.
98. - Filodiffusione stereofonica
99. - La radiostereofonia
100. - Telecomunicazioni a dispersione e spaziali
A) Le telecomunicazioni a dispersione. - B) Telecomunicazioni spaziali (anche all'infrarosso) e telecomandi relativi. - C) La rete russa « Orbita ». - D) L'effetto Doppler e il principio dei « radar-tachimetri ». - Lo « stereo-radar ». - E) Sistema autosufficiente di radionavigazione per la misura della velocità di un aereo mediante effetto Doppler.
Il radiotelescopio mobile di Sugar Grove
PARTE QUINTA
NOZIONI SUI COMPLESSI PER LA TRASMISSIONE E LA RICEZIONE DI ONDE MODULATE IN FASE E IN FREQUENZA
CAPITOLO I. - NOZIONI GENERALI SULLE MODULAZIONI DI FASE E DI FREQUENZA.
101. - Caratteristiche e grandezze della modulazione di frequenza
102. - Il disturbo nella modulazione di frequenza
103. - Esaltazione (preenfasi) e attenuazione (deenfasi) delle elevate frequenze di modulazione
104. - Principali vantaggi della M.F.
CAPITOLO II. - NOZIONI SUI TRASMETTITORI M.F.
105. - La modulazione d'angolo. - La modulazione di frequenza col sistema dello spostamento di fase
A) Particolari del sistema di modulazione di frequenza di Armstrong. - B) Radiocomunicazioni con semplice modulazione di fase.
106. - I circuiti (o tubi) a reattanza
107. - La modulazione di frequenza con i circuiti a reattanza
108. - Sistemi per eliminare l'instabilità di un trasmettitore a reattanza variabile. - Il controllo automatico di frequenza dei trasmettitori. - I circuiti a r.f. di un trasmettitore a reattanza variabile
A) Alcuni particolari sul modulatore. - B) Un tubo per la modulazione di fase (phasitron).
CAPITOLO III. - LA RICEZIONE DELLE ONDE MODULATE IN FREQUENZA.
109. - Antenne riceventi per M.F. e loro accoppiamento al ricevitore
110. - Tubi per ricevitori M.F. e di onde ultracorte
111. - Generalità sui ricevitori di onde modulate in frequenza
112. - Il rumore di fondo del ricevitore a M.F. - Gli stadi amplificatori a r.f.
113. - Circuiti convertitori per ricevitori a M.F.
114. - Considerazioni sulla scelta della frequenza intermedia nella M.F.
115. - L'amplificazione della frequenza intermedia
116. - La limitazione di ampiezza. - La regolazione automatica della sensibilità
117. - Rivelatori per la modulazione di frequenza
A) Il rivelatore a differenza. - B) I rivelatori discriminatori (o a sfasamento). - C) I rivelatori a rapporto. - D) Il rivelatore a trascinamento. - E) I rivelatori lineari di fase. - F) Il rivelatore a integrazione d'impulsi. - G) I rivelatori a superreazione. - H) Il rivelatore Fremodyne.
118. - La regolazione automatica della frequenza dell'oscillatore locale
119. - Accoppiamento del circuito a reattanza all'oscillatore
120. - Ricevitori per sola M.F.
121. - Circuiti e ricevitori per MA e MF
A) Tubi già indicati per i ricevitori MA-MF. - B) Schema a blocchi di un ricevitore MA-MF. - C) Caratteristiche di una testina a r.f. per MF. - D) Stadi d'ingresso a r.f. per MF. - E) Stadio convertitore per MF con triodo e con accordo a capacità variabile. - F) Stadio convertitore per MF con triodo e con accordo a induttanza variabile. - G) L'amplificazione a f.i. nei ricevitori MA-MF. - H) Radioricevitore per MA-MF e per MF stereo.
122. - Adattatori, o sintonizzatori, per modulazione di frequenza
123. - I complessi a M.F. trasmittenti e riceventi per usi diversi
PARTE SESTA
DEL RUMORE DI FONDO DEI RICEVITORI E DEGLI AMPLIFICATORI
124. - Principali cause del rumore di fondo dei ricevitori e degli amplificatori e condizioni per ridurlo
125. - Le fluttuazioni di corrente e di tensione per agitazione termica e per effetto mitraglia
126. - Tensione fittizia in dipendenza delle fluttuazioni della corrente anodica dovute all'effetto mitraglia
127. - Potenza di fruscìo in un ricevitore
128. - Tensione di rumore complessiva nel caso di banda passante e di segnale modulato. - La profondità di modulazione di rumore. - La crescente maggiore diffusione dei radiodisturbi
INDICE DELLE TABELLE DEL TOMO I
Tabella I - Influenza dei vari tipi di polarizzazione dei tubi elettronici sulle prestazioni e sul costo dei circuiti
Tabella II - Figura di merito di alcuni tubi del tipo americano ed europeo
Tabella III - Campo di frequenze nel quale deve potersi accordare l'oscillatore locale di pulsazione maggiore o minore del segnale di a.f. (gamma fra 500 e 1500 kHz; f.i. = 400 kHz)
Tabella IV - Gamme disturbate dalla frequenza immagine
Tabella V - Frequenze disturbatrici rispetto alla II armonica della frequenza dell'oscillatore locale
Tabella VI - Grandezze equivalenti di alcuni circuiti a reattanza
Tabella VII - Tubi FIVRE già consigliati dalla Casa per radioricevitori MA-MF
Tabella VIII - Funzioni di alcuni componenti degli schemi delle fig. 330 e 331
Tabella IX - Funzioni di alcuni componenti dello schema di fig. 341
Tabella X - Tensioni e correnti agli elettrodi dei tubi del ricevitore schematizzato nella fig. 351 misurate con variabile chiuso e potenziometro di volume a zero
Tabella XI - Dati di progetto dei trasformatori di f.i. e del discriminatore per m.f. del ricevitore schematizzato nella fig. 351