Sesta Lezione

 

Home
Su

Sesta lezione

V E R B I



Forma attiva
La coniugazione del verbo è ridotta alla massima semplicità. Ne abbiamo già veduto la parte fondamentale. Per ogni tempo si ha una sola terminazione, uguale per tutte le persone, quindi occorre far precedere il verbo o dal nome di persona o dal pronome.
Si ha una sola coniugazione, uniforme, senza eccezioni ed uguale per tutti i verbi. Si effettua mediante sei terminazioni per i tempi semplici, e cioè.
i per l'infinito
as per il presente indicativo
is per il passato indicativo
os per il futuro indicativo
us per il condizionale
u per l'imperativo e congiuntivo
Inoltre nt caratterizza il participio, e per essere a, i, o caratteristiche del presente, passato e futuro, avremo tre participi:
ant presente
int passato
ont futuro
La coniugazione non usa che un solo verbo ausiliare est-i (essere) che si adopera per formare i tempi secondari e composti sia della forma attiva come della passiva. Il verbo essere è coniugato ugualmente, e cioè, per i tempi composti con se stesso come ausiliare, così:
mi estas estinta io sono stato
mi estis estinta io fui stato
mi estos estinta io sarò stato
E' bene ad ogni modo avvertire che i tempi composti o secondari si devono usare il meno possibile e solo nel caso in cui non si possano sostituire con tempi semplici. Così Io ho mangiato si potrebbe tradurre: Mi estas mangxinta (cioè io sono nello stato di colui che ha mangiato), ma basterà riflettere che è un'azione passata per tradurla subito col tempo semplice: Mi mangxis. Così: Mi estas parolanta (io sono nello stato di colui che parla) è un'azione presente, quindi basterà dire: Mi parolas . Si faccia soprattutto attenzione al verbo avere che quando in italiano compie l'ufficio di ausiliario, si traduce in Esperanto con il verbo essere: perciò: io avevo scritto occorre trasformarlo in: Io ero avente scritto, e cioè: Mi estis skribinta.
Dalla combinazione del verbo essere con i sei participi si ottiene una ricchezza di forme verbali di gran lunga superiore a quella dell'italiano o di altre lingue. Si ha così il modo di esprimere certe sfumature, che nella nostra lingua siamo costretti a tradurre con delle perifrasi. Per ognuna delle cinque forme verbali semplici del verbo essere, si possono formare 6 combinazioni con i 6 participi, ottenendo così 30 combinazioni facili a costruirsi. Il loro significato potrà derivarsi una volta che sia ben chiaro quello di ognuna delle forme di participio.
Per formare i tempi composti dell attivo si usano le 5 forme semplici del verbo combinato col solo participio attivo passato. Così:
mi estas farinta io ho fatto
mi estis farinta io avevo fatto
mi estos farinta io avrò fatto
mi estus farinta io avrei fatto
ke mi estu farinta che io abbia o avessi fatto
Per il congiuntivo si adopera, tanto per i tempi semplici, come per i composti, l'imperativo preceduto da ke.
I participi, come si adoperano nella coniugazione, terminano in a ed hanno il carattere di veri aggettivi. Se ne può perciò formare il plurale: La skribitaj leteroj (le lettere che sono state scritte)
Così pure si possono sostantivare, cioè ridurli a funzionare da nome, sostituendo la desinenza a con o: La parolanto (l'oratore), la instruanto (l'insegnante).
Cambiando la desinenza a in e, i participi acquistano la funzione di avverbi o di espressioni avverbiali, e corrispondono ai nostri gerundi:
respondante rispondendo
parolante parlando
farante facendo
farinteavendo fatto


Forma passiva

Anche in Esperanto abbiamo la forma passiva del verbo, cioè quella forma in cui l'azione non è gfatta, ma è subita dal soggetto: Mi estas amata io sono amato

La forma passiva si rende col verbo essere e col participio passivo.
Il participio passivo ha tre forme come l'attivo:
ata forma del presente; amata amata, skribata scritto
ita forma del passato; amita, stato amato, skribita, stato scritto
ota forma del futuro; amota che sarà amato, skribota, che sarà scritto
Anche questi participi si usano come nomi con la terminazione o, come aggettivi con la terminazione a e come avverbi con la terminazione e.
Generalmente le forme usate nella coniugazione passiva sono la presente e la passata, poiché la forma futura è già resa dal futuro del verbo essere: così invece di dire:
mi estas amota io sarò amato
si può dire:
mi estos amata io sarò amato.
La preposizione da, che in italiano precede il complemento del passivo, è resa mediante de:
Li estas amata de cxiuj egli è amato da tutti.


Forma riflessiva

I verbi riflessivi, cioè quelli in cui l'azione del verbo interessa il soggetto, si rendono in Esperanto:
a) con i pronomi oggettivi min, vin, sin, ecc. quando si tratta di azione che il soggetto fa su se stesso:
mi lavas min, io mi lavo
li kombas sin, egli si pettina
b) con l'aggiunta del suffisso igx quando il soggetto non compie l'azione su se stesso da solo, ma con la partecipazione di altre persone.
Così: fidanzarsi, vuol dire venire a trovarsi nello stato o nella condizione di fidanzato, cioè divenir fidanzato. Quindi:
mi flancxigxis, io mi fidanzai
li edzigxas, egli si ammoglia.
Non tutti i verbi italiani di forma riflessiva corrispondono ad altrettanti verbi riflessivi in Esperanto; molti hanno già in se stessi il significato riflessivo, per cui non ammettono il pronome complemento di cui si disse sopra.
Così rallegrarsi, gioire, si rende in Esperanto con gxoji
mi enuas io mi annoio
mi gxojas io mi rallegro
mi bedauxras mi rincresce; sono dispiaciuto
vi bedauxras vi dispiacerebbe, vi rincrescerebbe


Forma reciproca

Il verbo reciproco è quello che esprime un'azione veramente reciproca o scambievole, ossia che intercede tra due o più soggetti. Questa idea di reciprocità si ottiene con nin, vin, sin reciproke ed anche con nin, vin, sin, unu la alian (o unuj la aliajn):
ni amas nin reciproke, noi ci amiamo reciprocamente.
Si può anche dire:
ni amas nin unu la alian
ili amas sin reciproke
oppure ili amas unuj la aliajn.


Forma interrogativa

Come già si sarà osservato, quando si esprime una interrogazione, se non precede una particella di per sé interrogativa, come kiel, kio, ecc., si premette la particella cxu.
Cxu li legas?, legge egli?
Diru al mi cxu vi fartas bone?, Ditemi se state bene.


Forma negativa

In Esperanto due negative non possono trovarsi insieme nella stessa frase, come avviene sovente in italiano e tassativamente in latino. Una esclude l'altra. La forma negativa si esprime con ne, o con particelle di per sé negative:
Mi nenion vidis, Io non ho visto nulla (come se si dicesse: Io ho visto nulla)
Ili estas nenie, Essi non sono in nessun luogo
Mi havas nenian ideon, Io non ho nessuna idea.
 

Programma Multimadiale ESPERANTO realizzato nell'anno scolastico 2000/2001 dagli studenti:
            Di Fazio Andrea e Maurelli Francesco                      nuvola.bianca@tiscalinet.it - fran.mau@infinito.it 
Per domande o commenti su questo programma fare riferimento a:
                                                   ROMA ESPERANTA JUNULARO
                                                          info_rej@hotmail.com
Aggiornato nel mese di giugno 2001.