Rugby: 22/02/03

ITALIA - IRLANDA

(Sei Nazioni 2003)

TABELLINO


COMMENTI

L'Italia cede con onore all'Irlanda
Nella seconda giornata del Sei Nazioni gli azzurri sono stati battuti 37-13 al Flaminio dalla squadra di O'Driscoll.
 
ROMA, 22 febbraio 2003 - Stavolta niente da fare. Pur giocando una buona partita sul piano dell'intensita agonistica e cercando di contrastare gli irlandesi in ogni parte del campo, questi alla fine hanno prevalso grazie ad una maggiore esperienza e capacità di organizzare il gioco. Il resto lo hanno fatto per gli azzurri la cattiva giornata di Dominguez, che il tecnico Kirwan ha poi sostituito e di Troncon, limitatamente a certe scelte tattiche con i calci di spostamento. Purtroppo ogni volta che i due mediani hanno cercato la touche, finivano sempre con il trovarsi di fronte a un puntuale contrattacco dell'Irlanda. Al contrario i verdi sotto questo aspetto non hanno sbagliato nulla. Nel primo tempo hanno provato a sfondare di forza riuscendoci due volte, ma faticando oltre ogni previsione. Perciò nella ripresa hanno cambiato tattica, calci lunghi a scavalcare i tre quarti sia per mettere in moto i velocissimi Hickie e Murphy, sia per trovare, riuscendoci, touches importanti vicino alla linea di meta italiana, guadagnando sempre ampi spazi di campo. In simili circostanze, pur sacrificandosi in ogno modo, gli azzurri si sono trovati a mal partito, perchè Vaccari, generosissimo, ha mostrato limiti in fatto di velocità, bruciato in più di una occasione. Il 37-13 finale comunque è punitivo oltre misura per l'Italia che ha sbagliato due calci molto facili con Dominguez, prima della sua sostituzione ed una meta fatta. De Rossi infatti nei minuti finali in uno splendido contrattacco italiano riceveva l'ovale da Troncon, ma questo gli sfuggiva di mano proprio nel momento in cui il terza linea si apprestava a schiacciare. Un errore tanto incredibile quanto imperdonabile, che se non altro avrebbe permesso agli azzurri di rendere la sconfitta meno amara anche nel punteggio. Da notare che dopo le polemiche relative allo scarso numero di spettatori presenti contro il Galles, stavolta il Flaminio presentava uno splendido colpo d'occhio, con circa 22.000 spettatori presenti.


Sei Nazioni: Italia sconfitta dall'Irlanda

Roma - La formidabile Irlanda ha impiegato 15 minuti per afferrare il bandolo della matassa Italia. Aggredita dagli azzurri subito dopo il fischio di aprtura della gara, gli irlandesi, infatti, cercando di rispondere con un gioco alla mano si erano fatti ingabbiare nella loro area e senza accusare punti perché Dominguez all’8’ sbagliava un drop per lui assolutamente facile. L’errore irlandese era di non sfruttare il forte vento a favore, quando Humphreys nominato man of the match ha capito la situazione ed ha cominciato a calciare lungo i tanti palloni che gli fornivano i duemetristi della sua touche ( molte palle strappate su lanci italiani), il match ha cambiato volto grazie ad una meta realizzata dal piccolo Stringer che sfruttava il lavoro di preparazione dell’organizzatissimo pack verde. Dal canto loro gli azzurri replicavano ricacciando al piede il pallone in avanti, cosa rigorosamente vietata contro vento. Gli azzurri si difendevano bene e recuperavano palloni persi nelle fasi statiche con un grande dinamismo nei punti d’incontro, ma questi palloni non venivano giocati adeguatamente. A questo punti i giochi per L’Irlanda sono apparsi fatti, anche perché Dominguez il problema alla coscia sinistra si faceva sempre più pesante e tale da produrre errori nei piazzati che il mediano azzurro non ha mai commesso. Così l’Irlanda sfruttando fortunati calci andava in meta al 30’ con Kelly sulla bandierina. La difesa italiana, comunque, continuava a fare il suo dovere tanto da oscurare per quasi tutto il match il grande O’Driscoll che al 32’ perdeva una palla dando il via all’azione che conduceva ad un calcio di punizione azzurro in mezzo ai pali che Dominguez a questo punto non poteva fallire. Era il 3-15 che proprio in chiusura di tempo diventava 3-18 con il piazzato di Humphreys. Che non fosse la giornata azzurra si è capito all’inizio dellaa ripresa quando un calcio alla ventura di Murphy vedeva accorrere sul punto di caduta assieme Vaccari e Phillips. Due si scontravano ed il pallone andava nelle mani irrompenti irlandesi con Humphreys che filava in meta. Era il breck decisivo. Infatti, Dominguez un minuto dopo falliva un altro piazzato facile e Kirwan decideva con la sua sostituzione con Pez. Dicevamo della mala sorte. Primo il vento smetteva di soffiare alle spalle degli azzurri; Due sul suo primo attacco Pez si procurava una nuova distorsione alla caviglia malandata. Rimaneva in campo ma non al massimo delle sue condizioni. Gli azzurri però continuano a battersi con generosità e il premio di questa loro determinazione arriva al 55’ quando la prima linea azzurra gioca alla mano un pallone da piazzare e dalla ruck successiva spunta in mischia Denis Dallan per una meta in mezzo ai pali. Il 10-23 potrebbe anche essere il prologo ad un recupero ma l’organizzazione in touches degli irlandesi portano al 60 ad una nuova meta a seguito di una improvvisa apertura ed il buco di O’Driscoll. Gli azzurri cercano di rimanere in partita con un calcio di Pez ma poi ancora al 74’ una meta in prima fase nella zona più debole della difesa consente a Murphy di segnare la quinta meta. Gli azzurri si potrebbero riavvicinare nel punteggio quando De Rossi trova il varco per tuffarsi. L’arbitro inglese chiede l’intervento del video referee ed i 22.000 del Flaminio hanno modo di vedere come allungandosi nell’area di meta, si lasci sfuggire il pallone in avanti. Avrebbe potuto essere il 20-37, risultato migliore di quello subito ad Edimburgo dalla Scozia una settimana fa ad opera degli stessi irlandesi (06-36) ed invece rimane un 13-37 da portare a testa alta per come è andato a realizzarsi. In realtà l’Irlanda con due vittorie fuori casa in due partire con una squadra calibrata in ogni reparto ed ogni uomo, si candita alla vittoria del Sei Nazioni 2003. Per gli azzurri la parziale soddisfazione delle statistiche realizzate dal Computa Center. De Rossi è in testa con O’Driscoll per essere stato l’uomo che ha portato più palloni in avanti (10) seguito da Mauro Bergamasco, Murphy e Pez. Persico è stato il più forte placcatore con 13 azioni davanti a Troncon 9 e Raineri 8.


 

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