Le Linee guida
dell'Istituto nazionale della nutrizione
Ed ecco quali sono i comandamenti del nostro Istituto Nazionale della Nutrizione, che periodicamente rilascia le cosiddette linee guida. Un vademecum da tenere sempre sottomano, quando ci si mette a tavola, per vivere meglio e mantenere il peso forma.
Per l'I.N.N. l'unica via per prevenire o ridurre il sovrappeso e l'obesità consiste nell'equilibrare la propria alimentazione, avendo cura di soddisfare l'appetito con alimenti di più basso valore energetico e con alimenti ricchi di fibre vetegali. Questo equilibrio alimentare viene ritenuto utile anche per una azione preventiva contro lo sviluppo di tumori. Nelle abitudini di vita, in ogni caso, deve trovare spazio anche un idoneo esercizio fisico che, oltre a far spendere più calorie, contribuisce al buon mantenimento delle funzioni cardiocircolatorie e respiratorie e del tono muscolare.
COME COMPORTARSI
- Mantenere il proprio peso nei limiti normali
- Riportarlo nei limiti normali, se è al di sopra
- Scegliere, di conseguenza, cibi meno ricchi in calorie e comprendere sempre nella propria alimentazione alimenti vegetali ricchi in fibra come frutta fresca, ortaggi e vegetali in genere
- Mantenere un buon livello di esercizio fisico
MENO GRASSI E COLESTEROLO
Studi condotti in più parti del mondo indicano che alti livelli di colesterolo nel sangue rappresentano un serio rischio di malattia delle coronarie e del cuore, fino all'infarto, alla morte improvvisa ecc.
Ciò costituisce un problema, oggi particolarmente importante anche in Italia, dove, con il cambiamento dello stile di vita e delle abitudini alimentari, la colesterolemia presenta la tendenza a raggiungere valori superiori a quelli desiderabili.
Osservazioni su gruppi di popolazione hanno, peraltro, dimostrato che, modificando il comportamento alimentare, è possibile ridurre il livello della colesterolemia.
Infatti, in aree del Mezzogiorno d'Italia dove le tradizionali abitudini alimentari mediterranee sono ancora seguite, l'introduzione di alimenti di origine animale, più ricchi di grassi saturi e di colesterolo, si è dimostrata capace, in un breve arco di tempo, di elevare la colesterolemia a livelli di rischio; il ritorno alle precedenti abitudini ha rapidamente normalizzato la situazione.
Per abbassare la colesterolemia e prevenire il rischio di insorgenza della cardiopatia coronarica, appare di conseguenza necessario, sin dalla tenera età, evitare di mangiare troppo e consumare, complessivamente, meno grassi e colesterolo.
Per gli stessi fini è preferibile consumare alimenti come il pesce (ricco di particolari acidi grassi polinsaturi) e gli oli vegetali e, tra questi, l'olio d'oliva.
COME COMPORTARSI
- Usare meno grassi sotto forma di condimento e preferire in ogni caso alimenti più magri
- Moderare i consumi di quei condimenti di origine animale che rappresentano importanti fonti di grassi cosiddetti saturi (burro, lardo, pancetta, panna, ecc.)
- Preferire l'olio d'oliva, altri oli vegetali e margarine molli, usandoli possibilmente a crudo
- Moderare il consumo delle carni e degli insaccati, avendo cura di eliminare il grasso visibile
- Orientarsi preferibilmente verso carni più magre come quelle di pollo, tacchino, coniglio ecc., scartando, in ogni caso, il grasso visibile
- Consumare più frequentemente pesce
- Usare, preferibilmente, latte parzialmente scremato, e non eccedere nel consumo di latticini e
formaggi
PIÙ AMIDO E PIÙ FIBRA
L'amido, che nella nostra alimentazione è assicurato soprattutto da cereali e derivati, dai legumi secchi e dalle patate, rappresenta ancora il maggiore componente della razione alimentare italiana, anche se il suo apporto si è ridotto dal 60% circa delle calorie totali (anni '50) all'attuale 45%.
Gli alimenti ricchi di amido (pane, pasta, riso, patate, polenta, legumi secchi, ecc.) forniscono, insieme all'energia (cioè calorie), anche proteine, vitamine e sali minerali. In più, buona parte di essi aiuta ad introdurre nell'organismo un certa quantità di fibra, che viene così ad aggiungersi a quella contenuta negli ortaggi e nella frutta.
Perché dobbiamo preoccuparci della fibra e perché essa è utile all'organismo?
La fibra è l'insieme di quei componenti degli alimenti vegetali che non sono digeribili dall'uomo. Vi sono fibre con strutture chimiche diverse, come quelle insolubili presenti nei cereali (cellulosa e lignina) e quelle solubili contenute nella frutta (pectina), che hanno effetti fisiologici diversi, tutti utili al nostro organismo.
A seconda del tipo, infatti, la fibra contribuisce, nel caso della cellulosa, a regolare le funzioni e l'igiene intestinali; nel caso della pectina, a controllare glicemia e colesterolemia. La fibra, inoltre, dà un importante contributo al volume del cibo ingerito e quindi al raggiungimento del senso di sazietà. È bene, perciò, consumare, sotto le più varie forme, alimenti contenenti fibra (cereali e pane, anche integrali, frutta, verdura, ortaggi e legumi, i quali ultimi contengono entrambi i predetti tipi di fibra), comprendendoli abitualmente nella alimentazione giornaliera.
Bisogna anche tener presente che ad una regolare funzione intestinale è stata attribuita una azione protettiva contro lo sviluppo di tumori.
È inoltre preferibile ingerire fibra attraverso gli alimenti che ne sono ricchi, piuttosto che aggiungere alla propria alimentazione fibre preparate come prodotto dietetico.
COME COMPORTARSI
- Dare la preferenza ad alimenti ricchi di amido, come pane, pasta, patate, riso, legumi secchi ecc., più che a quelli ricchi di grassi e zuccheri
- Consumare abitualmente frutta, ortaggi e legumi
I
DOLCI: COME E QUANDO
Varietà nella scelta dei cibi e moderazione nelle quantità che si consumano costituiscono le basi di una corretta alimentazione. Anche il consumo di dolci va visto sotto questa luce.
Fra gli alimenti dolci alcuni apportano diverse sostanze nutrienti, altri costituiti prevalentemente, se non esclusivamente, da zucchero forniscono calorie e poco d'altro; di conseguenza il loro consumo deve essere controllato e limitato.
II consumo frequente e continuo di alimenti e/o bevande zuccherate può esporre al rischio di carie dentarie qualora manchi l'abitudine o l'occasione di una accurata igiene orale.
Ciò non vuol dire che sia necessario ricorrere ai sostituti dello zucchero (saccarina, aspartame, ciclammati ecc.), perchè anche il loro uso non controllato può risultare, per altri versi, rischioso.
II consumo dei dolci va in ogni caso considerato nel quadro di una alimentazione equilibrata.
COME COMPORTARSI
- Tenere conto di quante volte si sono ingeriti alimenti e bevande dolci nella giornata, sotto le più varie forme, per non superare i limiti di un giusto consumo
- Evitare di consumare troppi dolci, particolarmente al di fuori e/o in sovrappiù rispetto ai pasti normali
- Limitare il consumo di quei prodotti (quali caramelle, miele, croccanti, torroni ecc.) che non apportano altro che zucchero e restano facilmente e a lungo aderenti alle superfici dentarie
IL SALE? MEGLIO POCO
Gli italiani consumano troppo sale: in media dai 10 ai 14 grammi a testa al giorno
. Ciò è molto più del necessario e può favorire, particolarmente in persone predisposte, l'instaurarsi della ipertensione arteriosa. Per prevenire o ridurre questo rischio occorre usare meno sale. Nelle popolazioni che consumano meno di tre grammi di sale al giorno, l'ipertensione è una malattia rara.
Tutto il sale di cui abbiamo bisogno è già contenuto negli alimenti allo stato naturale. Certo, alcuni ne sono più ricchi di altri, ma nessuno raggiunge livelli preoccupanti.
Da dove proviene quindi l'eccesso di sale che ingeriamo? Le origini sono diverse:
- Nel corso delle trasformazioni che gli alimenti subiscono da parte dell'industria (per ragioni di conservazione, di gusto o tecnologiche) il contenuto di sale aumenta
- Al momento di cucinare, si aggiunge ai cibi un'ulteriore buona dose di sale
- A tavola i commensali, a loro volta, aggiungono spesso sale ai piatti già cucinati
Tutto ciò perché siamo abituati a mangiare in modo decisamente saporito. Invece, eccetto che nei casi in cui si è esposti a prolungata e acuta sudorazione (sola condizione in cui un maggior consumo di sale può essere necessario), il sale va ridotto al minimo indispensabile e il palato si abituerà facilmente ad apprezzare nuovamente il gusto naturale dei cibi. Ridurre il sale non fa male a nessuno, anzi può far bene a tutti.
COME COMPORTARSI
- Limitare, nella preparazione casalinga dei cibi, la quantità di sale aggiunto come condimento
- Limitare l'uso del sale in tavola arrivando addirittura a escludere la saliera dalla mensa
- Contenere il consumo di quei prodotti confezionati (quali insaccati, cibi in scatola ecc.) nei quali il contenuto di sale è più elevato
ALCOOL: SE SÌ CON MODERAZIONE
II vino è parte integrante della tradizione alimentare italiana. È bene però ricordare che il suo principale costituente, l'alcool etilico o etanolo, pur possedendo un notevole potere energetico (ogni grammo fornisce 7 calorie), non è una sostanza indispensabile per l'organismo.
Chi sta bene e desidera concedersi il piacere dell'uso di bevande alcooliche può farlo, purché in misura moderata. L'abuso di alcool, infatti, oltre a provocare dannosi squilibri nutritivi, può creare problemi di dipendenza e di tossicità, con gravi complicazioni morbose, incluso il rischio di sviluppo di tumori.
Si deve tenere presente, in ogni caso, che il nostro organismo è in grado di utilizzare l'alcool etilico senza danno soltanto a patto che l'ingestione non superi un certo limite. È quindi importante tener conto di tutte le occasioni di consumo che ci si presentano nel corso della giornata: sia per il vino e la birra, sia soprattutto per gli aperitivi, i digestivi e i superalcoolici nelle varie forme.
Particolare attenzione va posta, a questo proposito, durante la gestazione e l'allattamento, mentre nell'infanzia l'alcool è da evitare del tutto. Consumare bevande alcooliche con moderazione può rimanere un piacere senza causare danni.
COME COMPORTARSI
- Fra tutte le bevande alcooliche, dare la preferenza a quelle a basso tenore alcoolico (vino, birra)
- Bere con moderazione, preferibilmente durante i pasti, secondo la tradizione italiana, o comunque immediatamente prima o dopo mangiato
COME E PERCHÉ VARIARE
Sono tante le sostanze nutrienti indispensabili: le proteine (per gli aminoacidi essenziali in esse contenuti), le vitamine, i minerali, gli acidi grassi polinsaturi ed altre ancora.
Sono queste le sostanze che dobbiamo assicurarci attraverso l'alimentazione abituale. Ma non esiste, né come prodotto naturale, né come trasformato, l'alimento completo che le contenga tutte nella giusta quantità e che sia quindi in grado di soddisfare da solo tutte le nostre necessità nutritive.
Di conseguenza, il modo più semplice e sicuro per garantire, nella misura più adeguata l'apporto di tutte le sostanze nutrienti indispensabili, rimane quello di ricorrere alla più ampia varietà possibile di scelta e alla più opportuna combinazione di alimenti diversi.
Variando, inoltre, sistematicamente e razionalmente la scelta dei cibi, si potrà concorrere alla riduzione di uno dei più seri rischi, legati ad abitudini alimentari monotone: ingerire cioè ripetutamente e continuativamente, consumando sempre gli stessi alimenti, quelle sostanze estranee che possono essere in essi eventualmente presenti, così come quei composti nocivi contenuti naturalmente.
Ciò, alla lunga, può risultare dannoso in molti modi, non escluso il possibile concorso alla insorgenza di alcuni tumori.
È chiaro, invece, che la diversificazione delle scelte alimentari attenua o comunque diluisce questi rischi potenziali, assicurando una maggiore protezione, anche attraverso un più completo apporto di vitamine e di elementi minerali. Per chi varia oculatamente l'alimentazione non c'è ragione, infine, fatte salve le poche eccezioni valutabili dal medico o dallo specialista, di ricorrere a specifiche integrazioni della dieta con vitamine, proteine o altre sostanze nutrienti. Naturalmente ogni variazione dovrà essere praticata mantenendo l'equilibrio degli apporti nutritivi. Pertanto ogni scelta dovrà essere fatta nell'ambito di gruppi di alimenti che assicurino un equivalente apporto di sostanze nutritive indispensabili, dalle proteine, alle vitamine, ai minerali. Questo non significa, ovviamente, che all'interno di questi raggruppamenti si possa scegliere in piena libertà: anche tali scelte vanno infatti compiute variando il più possibile le combinazioni con gli alimenti degli altri gruppi e soprattutto rispettando tutte le regole fin qui indicate.
COME COMPORTARSI
- Nel gruppo costituito dalle carni, dal pesce e dalle uova (che fornisce soprattutto proteine, minerali, come ferro, zinco, rame ecc. e vitamine del complesso B), sono da preferire le carni magre, come pollo, tacchino, coniglio ecc. e il pesce. È da limitare o moderare il consumo di carni grasse e di insaccati. Per le uova, infine; un consumo consigliabile per soggetti sani è mediamente di 3 alla settimana
- Per il gruppo che comprende il latte, lo yogurt, i latticini e i formaggi (che, oltre a fornire proteine e vitamine del complesso B, costituisce la principale fonte di calcio), sono da preferire il latte parzialmente scremato, i latticini e i formaggi meno grassi
- Per il gruppo che comprende pane, pasta e riso, altri cereali e patate, (che costituisce la più importante fonte di amido e apporta pure vitamine del complesso B e proteine), sono da preferire prodotti meno raffinati e più ricchi in fibra
- Il gruppo dei legumi secchi fornisce fibra, ferro, zinco, rame ecc., nonché proteine che, combinandosi con quelle dei cereali, raggiungono un livellò di qualità paragonabile a quello delle più costose proteine animali; è da incoraggiare l'uso alternato di tutti i prodotti di questo gruppo, dai fagioli, ai piselli, alle lenticchie ecc.
- Per il gruppo dei grassi da condimento è da tenere presente che il loro consumo va contenuto e che sono comunque da preferire quelli di origine vegetale (come in particolare l'olio d'oliva) in confronto a quelli di origine animale (come burro, panna, lardo, strutto ecc.)
- I gruppi costituiti da frutta e ortaggi, infine, rappresentano importanti fonti di fibra e di provitamina A (quelli colorati in giallo-arancione o verde scuro), di vitamina C (agrumi e pomodori soprattutto), di altre vitamine e dei più diversi minerali. Questi gruppi consentono la più ampia varietà di scelta e debbono essere sempre presenti in abbondanza sulla tavola, a cominciare possibilmente dalla prima colazione.