Densitometria Ossea: un aiuto
contro l’osteoporosi
Giuso R., Mondavio M., Ragusa G. News ASL 22 Regione Piemonte, 1997; Anno 1 N.1
Risultati e considerazioni dopo un anno di attività dell’ambulatorio di Densitometria di Acqui Terme.
La valutazione strumentale dell’0sso nell’osteoporosi viene effettuata mediante varie metodiche denominate Mineralometria Ossea Computerizzata (M.O.C.) o Densitometria ossea.
Tra queste le più diffuse sono: la mineralometria a singolo raggio fotonico, a doppio raggio fotonico, la densitometria a raggi X, la mineralometria mediante TAC.
Tali metodiche misurano la densità minerale dell’osso che è correlata con la massa ossea inversamente proporzionale al rischio di frattura.
La “densitometria” ossea ad ultrasuoni è la tecnica di più recente introduzione; a differenza di altre metodiche permette di valutare anche la “qualità” dell’osso ( le altre misurano solo la quantità) e presenta il notevole vantaggio di non utilizzare radiazioni e quindi non è pericolosa per il paziente e per l’operatore.
Le indicazioni ad eseguire tale indagine sono rappresentate dalla menopausa, dall’età senile, dalle fratture, dalla presenza di altri fattori di rischio per l’osteoporosi (farmaci, immobilizzazione ecc.) e da malattie in cui si può associare osteoporosi secondaria.
L’esame si effettua a livello del calcagno: la velocità degli ultrasuoni e la caratteristiche dell’onda ultrasonora sono proporzionalmente modificate dalla struttura ossea in caso di alterazioni quantitative e qualitative.
Il funzionamento dell’ambulatorio di “Densitometria” ad ultrasuoni.
L’ambulatorio di “densitometria” ad ultrasuoni, annesso al Modulo di Reumatologia, all’ambulatorio di Endocrinologia e gestito dalla Divisione di Medicina generale, è operativo dal mese di settembre del 1996.
E’ stato così possibile per gli utenti dell’ASL 22 (prevalentemente per quelli residenti nell’acquese e nell’ovadese) usufruire di un nuovo servizio precedentemente mancante e per il quale erano costretti a rivolgersi ad altre strutture pubbliche e/o private della provincia, della regione ed anche con disagi facilmente immaginabili.
L’esecuzione dell’indagine viene preceduta da un’anamnesi generale e particolare orientata nella ricerca mirata a fattori di rischio dell’osteoporosi.
Successivamente si procede alla visita, alla misurazione del peso e dell’altezza per il calcolo dell’indagine dell’indice di massa corporea.
Il risultato dell’esame viene espresso come nelle altre indagini per l’osteoporosi in T-score (confronto con i giovani adulti al picco di massa ossea) ed in Z-score ( confronto con i coetanei). Il dato ottenuto viene interpretato dall’operatore che tenendo conto delle caratteristiche del paziente è in grado di dare un indirizzo terapeutico e se necessario consigliare un approfondimento diagnostico.
In particolare viene sottolineata l’importanza della dieta e dell’esercizio fisico consegnando ai pazienti schemi dietetici e materiale contenente consigli sulle abitudini di vita e sui comportamenti da tenere.
Poiché l’approccio all’osteoporosi è interdisciplinare spesso vengono consultati altri specialisti ( fisiatra, ginecologo, ortopedico, ecc. oltre che naturalmente il reumatologo e l’endocrinologo) con i quali ormai esiste una proficua collaborazione.
Inizialmente l’ambulatorio si svolgeva in una sola seduta settimanale, successivamente portata a due, a causa della elevata domanda, allo scopo di ridurre i tempi di attesa (attualmente è allo studio la possibilità pratica di arrivare a tre sedute settimanali da questo autunno).
Risultati
Nel primo anno di attività sono stati sottoposti a densitometria ad ultrasuoni 728 pazienti (dei quali 588 esterni e 240 interni ricoverati in ospedale) tra i quali sono stati nettamente preponderanti quelli di sesso femminile (705 pari al 96,8%). A tutti i pazienti è stato dato un indirizzo terapeutico comprendente dieta e/o farmaci (in particolare estrogeni, bisfosfonati, vit D, calcio, anabolizzanti, analgesici ecc.).
A 226 pazienti (31%) è stata considerata consulenza specialistica ed a 352 (46%) un ulteriore approfondimento diagnostico mediante il dosaggio dei marker biochimici dell’osteoporosi (calcio, fosforo, isoenzima osseo della fosfatasi alcalina, desossipiridinolina urinaria).
I medici addetti hanno presentato le loro esperienze e i loro risultati in alcuni congressi nazionali: congresso nazionale della società italiana di Reumatologia, seminario di studi reumatologici, congresso nazionale della società italiana dell’osteoporosi e in alcuni corsi di aggiornamento per gli operatori sanitari dell’ASL (Reparto ospedaliero – Laboratorio di Analisi – Territorio insieme per l’interesse del cliente – L’osteoporosi – Menopausa serena).
Prossimamente presenteranno alla Giornata torinese sull’osteoporosi una relazione dal titolo: “ Le indicazioni della densitometria ad ultrasuoni nella diagnostica dell’osteoporosi”.
Conclusioni
L’evoluzione tecnologica ha permesso di raggiungere nell’osteoporosi la diagnosi con strumenti sempre meno invasivi. La tecnica che utilizza gli ultrasuoni rappresenta una metodica equilibrata tra l’assenza di invasività e la precisione diagnostica.
Occorre considerare inoltre che in una malattia sociale come l’osteoporosi, proprio perché è una malattia con una elevata prevalenza, il valore dei costi è fondamentale nella gestione sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico.
Il densitometro ad ultrasuoni in questo senso rappresenta l’apparecchiatura più vantaggiosa dal punto di vista del bilancio costo-beneficio tanto da essere considerato da alcuni autorevoli studiosi lo strumento del futuro nello screening dell’osteoporosi.
I costi di esercizio e manutenzione sono bassissimi ed il costo iniziale contenuto. Questo si aggiunge alla semplicità nell’esecuzione dell’esame da parte di un singolo operatore (senza l’ausilio del personale infermieristico) ed alla mancanza assoluta di esposizione a radiazioni nei confronti di altre mineralometria.
L’apparecchiatura oltretutto è potenzialmente trasportabile, quindi l’esame può essere eseguito anche in strutture extraospedaliere (distretti, ambulatori periferici, struttura termale).