Dalla dieta un aiuto importante nella cura dell’osteoporosi
Giuso R., Mondavio M., Ragusa G. News ASL 22 Regione Piemonte, 1998; N. 3, pag. 12.
L’osteoporosi è la più frequente malattia delle ossa caratterizzata da alterazione della struttura ossea con conseguente suscettibilità alle fratture. La malattia, che colpisce prevalentemente il sesso femminile dopo la menopausa e gli anziani, di per sé è povera di sintomi (epidemia silenziosa); i dolori infatti sono presenti in caso di osteoporosi complicata, in presenza cioè di fratture. Poiché la formazione dell’osso è in rapporto alla introduzione di alcune sostanze nutritive e tra le cause dell’osteoporosi sono stati evidenziati fattori dietetici, è logico pensare che il comportamento alimentare possa giocare un ruolo importante sia nella prevenzione che nella terapia. Il calcio è la sostanza nutritiva essenziale. Il suo rapporto ottimale varia in relazione all’età (prima infanzia, seconda infanzia, età adulta, vecchiaia) al sesso e ad alcune condizioni fisiologiche (post-menopausa, gravidanza e allattamento) oscillando dai 400 ai 2000 mg/die.
E’ di fondamentale importanza la quantità e la qualità dell’osso che viene costruito entro la fine dell’accrescimento scheletrico (picco di massa ossea); questo dipende oltre che da fattori ereditari anche dall’esercizio e dalla dieta. Per questo motivo fin dall’infanzia e dall’adolescenza è necessario introdurre adeguate quantità di calcio e di vitamina D.
La dieta quindi deve comprendere alimenti ricchi di calcio (soprattutto latte e derivati); questi alimenti ne contengono notevoli quantità anche se magri, scremati o parzialmente scremati.
Gli alimenti ricchi di calcio sono i formaggi stagionati(es.
grana o parmigiano) che ne contengono oltre
Non sono conosciute controindicazioni a tale atteggiamento, se si esclude la necessaria cautela nei soggetti con anamnesi positiva per calcolosi renale. Per quel che riguarda la vitamina D (indispensabile per l’assorbimento del calcio) occorre sottolineare che il suo fabbisogno solo in parte viene soddisfatto dalla dieta: infatti per oltre i 2/3 si forma a livello cutaneo, dai precursori della vitamina, in seguito all’esposizione ai raggi solari. La vitamina D viene successivamente resa più attiva mediante modificazioni che avvengono a livello epatico e renale..
La vitamina D è contenuta in quantità significativa nel latte, nel burro, nelle uova, nel fegato, nel pesce e nell’olio di fegato di merluzzo.
Una dieta varia comprendente mezzo litro di latte al dì e
In caso di intolleranza al latte e/o aumento della quantità dei grassi nel sangue (in particolare colesterolo e trigliceridi) occorre prendere in considerazione alternative dietetiche quali ad esempio il latte privo di lattosio, quello scremato, lo yogurt magro, i formaggi della linea “light” o ricorrere all’assunzione di sali di calcio.
Da segnalare inoltre che anche altri alimenti ed alcune acque minerali disponibili sul mercato (acque bicarbonato-calciche) contengono discrete quantità di calcio.
Nella dieta per la prevenzione e per la terapia dell’osteoporosi occorre però considerare altri fattori: alcuni alimenti o bevande se vengono assunti in elevate quantità possono ridurre il patrimonio di calcio dell’organismo con varie modalità.
Un eccesso di proteine, di fosfati, di sale, di caffè possono favorire la perdita di calcio; un aumento del contenuto di fibre nella dieta (alimenti integrali) può diminuire l’assorbimento di calcio a livello intestinale; il vino e le bevande alcoliche assunti in quantità eccessive oltre a provocare vari danni in molti apparati determinano una ridotta formazione di nuovo osso favorendo così l’insorgenza dell’osteoporosi.
Infine è opportuno sottolineare un ultimo aspetto rappresentato dal fatto che questa malattia colpisce prevalentemente i soggetti magri: è quindi necessaria una dieta equilibrata contenente le varie sostanze nutritive e il mantenimento di un peso ideale evitando diete dimagranti incontrollate.