dr. Giorgio Ragusa – Endocrinologia, Diabetologia - Ospedale Scicli (RG)
Ambulatorio Specialistico autorizzato alla prescrizione di farmaci antidiabetici che necessitano di piano
terapeutico.
Nel diabete mellito tipo 2:
BYETTA (Exenatide) – indicazioni - scheda tecnica
JANUVIA e XELEVIA (Sitagliptin) – indicazioni - scheda tecnica
GALVUS- indicazioni - scheda tecnica -
Byetta, il cui principio attivo è Exenatide,
è un farmaco indicato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2.
Byetta è in grado
di migliorare il controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo
2, e può essere associato ad altri farmaci antidiabetici (
Metformina e/o sulfonilurea ) nei pazienti che non hanno raggiunto un
adeguato controllo glicemico con queste terapie.
Byetta è un peptide di 39 amminoacidi, estratto dalla saliva di una lucertola nota come mostro di Gila, ed è il capostipite di una nuova classe di farmaci, denominati mimetici dell’incretina. Ciò significa che agisce allo stesso modo dell’incretina, l’ormone prodotto nell’intestino che induce un aumento del livello di insulina rilasciata dal pancreas in risposta all’assunzione di cibo, favorendo in tal modo il controllo dei livelli di zucchero nel sangue.
Byetta
deve essere somministrato mediante iniezione sottocutanea nella
coscia, nell’addome o nella parte alta delle braccia,
utilizzando la penna preriempita di soluzione iniettabile.
La
terapia con Byetta deve essere iniziata con una dose di 5 microgrammi
due volte al giorno per almeno un mese; successivamente può
essere aumentata a 10 microgrammi due volte al giorno.
Non sono
raccomandate dosi superiori a 10 microgrammi due volte al giorno.
La
prima dose deve essere somministrata un’ora prima del pasto
della mattina, la seconda un’ora prima del pasto della
sera.
Byetta non deve mai essere somministrato dopo i pasti.
È necessaria una particolare attenzione quando Byetta viene aggiunto alla terapia con una sulfonilurea, in quanto esiste il rischio di ipoglicemia. Tale rischio non è previsto quando Byetta viene aggiunto alla terapia con Metformina.
Gli
effetti indesiderati di Byetta, osservati nel corso di 3 studi
clinici sono risultati generalmente lievi-moderati. La più
comune reazione avversa è rappresentata dalla nausea.
Byetta
non dovrebbe essere somministrato a pazienti con diabete di tipo 1 o
nel trattamento della chetoacidosi diabetica e non può essere
considerato un sostituto dell’Insulina nei pazienti che la
richiedono.
Inoltre, l’impiego di Byetta non è
raccomandato nei pazienti con malattia renale all’ultimo
stadio, o con grave alterazione renale, o nei pazienti con grave
malattia gastrointestinale.
Il farmaco dovrebbe essere
somministrato con attenzione nei pazienti che ricevono farmaci per os
che richiedono un rapido assorbimento gastrointestinale.
All'inizio
della terapia
evidenziare eventuale presenza di calcoli biliari, grave
ipertrigliceridemia, o consumo di alcol.
Fonte:
1) EMEA, 2006; 2) FDA, 2007
Sitagliptin ( Januvia, Xelevia )
ha
dimostrato di essere efficace, sia in monoterapia che associato ad
altri farmaci ( Metformina, Pioglitazone ), nel ridurre i livelli
glicemici.
Inoltre, il trattamento con Sitagliptin ha migliorato
la funzione delle cellule beta.
Sitagliptin è un
inibitore della dipeptidil-peptidasi-4 ( DPP-IV ), un enzima che
inattiva gli ormoni intestinali, Glp-1 ( peptide 1 glucagone-simile )
e Gip ( peptide inibitore gastrico ).
I dati degli studi
clinici hanno mostrato che Sitagliptin abbassa la glicemia in
un’ampia casistica di pazienti con diabete di tipo 2,
soprattutto in coloro che avevano livelli basali di A1c più
elevati.
Le riduzioni di A1c sono variate da 1.20% a 1.50% nei
pazienti con più alti livelli basali di emoglobina
glicosilata.
L’incidenza generale delle reazioni avverse
cliniche e di laboratorio è risultata simile tra Sitagliptin e
placebo.
Non sono stati osservati cambiamenti di peso corporeo
nei pazienti trattati con Sitagliptin.
I più comuni
effetti indesiderati ( maggiori o uguali al 3% e superiori al placebo
) attribuiti al Sitagliptin sono stati: naso chiuso e gocciolante,
mal di gola, cefalea, diarrea, infezione del tratto respiratorio
superiore, dolore articolare ed infezione del tratto urinario.
Fonte: 66th Annual Scientific Sessions –
American Diabetes Association ( ADA ), 2006