12 giugno 2005 - Francamente ritengo un vero mistero le ragioni di una così modesta diffusione e vendita di questo gioco. Accolto con entusiasmo da una piccola parte della stampa, ma rifiutato con sdegno da tutti gli altri, rappresenta a mio avviso uno dei casi più eclatanti di ottimo titolo del quale nessuno si è accorto. La mossa deve aver colto di sorpresa (pessima sorpresa) la stessa Eidos e la sfortunata Quantic Dreams, che hanno stampato moltissime copie risultate poi invendute. Con un certo opportunismo, questa è una ottima notizia per noi giocatori: e possibile reperire con estrema facilità Omikron: The Nomad Soul (o solo The Nomad Soul, secondo le versioni) a poco prezzo, e con il
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bel packaging originale piuttosto che con i modesti cofanetti DVD delle ristampe budget.
Fondamentalmente Omikron è una avventura in terza persona, che unisce a fasi esplorative, enigmi ed interrogatori, un sistema di combattimento corpo a corpo da picchiaduro ad incontri (molto semplificato) e sparatorie in soggettiva. Certamente pretenzioso, e non sempre di eccelsa qualità, ma vario e non senza mordente. La storia è onirica e sfuggente, ambientata in una solida fantascienza con radici in generi polizieschi e fantapolitici. Non mancano i colpi di scena ed i cambi di ritmo, ed anni prima della sana moda "granthefthiana" Omikron offriva ambienti esplorabili ampi e grandissima libertà di movimento, con
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interni ed esterni e tantissime persone da interrogare e con le quali interagire. Non mancava una lieve venatura rpg al calderone, che deve però il suo successo non all'eccellenza di uno dei suoi aspetti (singolarmente tutti migliorabili) ma alla splendida storia. Ed alla colonna sonora, realizzata addirittura da David Bowie, da sempre grande innovatore e particolarmente in forma in questa occasione.
Bowie appare anche con un suo riconoscibile avatar nel gioco, ed Omikron ha offerto il primo concerto assistibile in-game della storia dei videogiochi, una vera chicca.
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