DOMANI UDIENZA PRELIMINARE PER LA DISOBBEDIENZA CIVILE COMPIUTA DA RITA BERNARDINI E MAURIZIO BOLOGNETTI A POTENZA IL 25 MAGGIO 2002

di Maurizio Bolognetti
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DICHIARAZIONE DI MAURIZIO BOLOGNETTI SEGRETARIO RADICALI LUCANI

Domani mattina, alle ore 9.30, si terrà l’udienza preliminare del processo, che mi vede imputato con la Presidente di Radicali Italiani Rita Bernardini, per la disobbedienza civile compiuta a Potenza il 25 maggio del 2002.

Come già sapevamo, siamo accusati della violazione dell’articolo 73 del D.P.R. 309/90, meglio noto come legge Iervolino-Vassalli e della violazione degli art. 110 e 81 c.p.

Nella richiesta di rinvio a giudizio si legge: “…perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, senza l’autorizzazione di cui all’art. 17 della stessa legge, nel corso della conferenza stampa tenuta da Radicali Italiani in Potenza, in Piazza Mario Pagano, cedevano ai soggetti che assistevano a detta manifestazione sostanza stupefacente del tipo “hashish”.

Nel dare a voi amici della stampa appuntamento a domani, colgo l’occasione per ribadire che la guerra scatenata dall’attuale regime proibizionista produce quotidianamente morte, corruzione, micro e macro criminalità più o meno organizzata e solo nella nostra regione consegna 40000 consumatori di cannabis nelle mani della criminalità organizzata, esponendoli al rischio di un non piacevole soggiorno nelle patrie galere. Il proibizionismo ha consegnato al crimine organizzato un mercato, che solo in Italia, consente alle narcomafie di lucrare migliaia di miliardi delle vecchie lire.

Il proibizionismo ha trasformato un problema socio-sanitario in una questione di ordine pubblico.

Il proibizionismo ha portato all’approvazione di leggi che ledono gravemente lo stato di diritto. Capita che un probabile consumatore di cannabis si veda accusato di spaccio per il possesso di 3 o 4 grammi, sulla base della quantità posseduta, ma, ahimè, lo consente la legge.

Sono troppo le vite spezzate da questa assurda guerra, che non è affatto silenziosa, per chi, lasciatecelo dire, come noi, sa ascoltare.

Contro tutto questo abbiamo deciso di disobbedire, convinti che scelte più ragionevoli debbano essere compiute.

Un saluto da noi associati a delinquere.

25 febbraio 2003
 
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