SCORIE: SI’ AL RITIRO DEL DECRETO, NO AI BLOCCHI, SI’ALLA POSSIBILITA’ DI CONOSCERE PER DELIBERARE

di Maurizio Bolognetti
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Pur avendo apprezzato la parziale marcia indietro del Governo, che ha preannunciato una modifica del decreto legge sulle scorie nucleari, ritengo che questa decisione non sia sufficiente.

Bene dire che non ci sarà lo stoccaggio provvisorio delle scorie in Basilicata, ma, anche per le modalità con cui questa decisione è maturata, il passo successivo non può che essere il ritiro del decreto.

Così come, ritengo sia giusto tornare a ribadire ai manifestanti la richiesta di porre fine ai blocchi stradali: questa modalità di lotta è, infatti, una oggettiva violenza, esercitata contro altri cittadini e non c’è buona ragione che possa, in qualche modo, giustificarla. Dunque, pur comprendendo le ragioni dei miei concittadini, non posso che invitarli nuovamente a togliere i blocchi stradali e ferroviari. L’alternativa è un Satiagraha, uno sciopero della fame, l’utilizzo dei corpi come strumento di dialogo, per chiedere il ripristino della legalità negata, questione che va ben al di là della contingenza “Scorie a Scanzano”, e che tocca una questione vitale come il diritto alla conoscenza.

Non secondario, infatti, in tutta questa vicenda, è l’aspetto della conoscenza negata, su cui, non a caso, nessuno ha voluto riflettere.

La possibilità di conoscere per deliberare è uno dei pilastri su cui dovrebbe reggersi una democrazia. E’ di tutta evidenza, invece, che in questo Paese il diritto a conoscere è quotidianamente massacrato e certo non da oggi.

E allora, ripeto, che da Scanzano e dalla Basilicata parta un serio e approfondito dibattito sulla questione energetica, sullo stoccaggio e sul riciclaggio dei rifiuti.

Insomma, quello che indubbiamente rappresenta un altro capitolo, o sotto-capitolo, dell’ampio e inquietante “Caso Italia”, potrebbe trasformarsi in una grande occasione di crescita, di confronto e, perché no, anche di scontro.

21novembre 2003
 
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