Servizio del Tg3

di Maurizio Bolognetti
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Giornalista in studio Cinzia Greci, che così presenta il servizio:

“Sulla possibilità di sperimentare all’ospedale San Carlo di Potenza la cosiddetta pillola del giorno dopo si leva la voce contro della Curia Lucana.”

Inviato Edmondo Soave, che così descrive la conferenza stampa:

“No alla sperimentazione al San Carlo di Potenza della pillola abortiva ru486, la pillola capace in tre giorni di svuotare l’utero entro le prime sette settimane di gravidanza. Un no secco forte e senza appello pronunciato da tutte le associazioni che aderiscono alla forum per la pastorale familiare, che, Vescovo in testa, hanno voluto investire l’opinione pubblica di una problematica molto più complessa, hanno detto, di come i fautori vorrebbero far credere. Tutto è nato dalla richiesta, qualche giorno fa, dell’assessore regionale Straziuso all’ospedale di Potenza di esaminare la possibilità che anche qui possa venire sperimentata la famosa pillola. La richiesta è ora all’esame del comitato etico, ma nel frattempo il mondo cattolico ha risposto oggi con una sola voce. Nessuna censura alla regione, ma l’invito a valutare il problema con la delicatezza che merita, non siamo, ha detto Monsignor Superbo, di fronte ad una pillola come altre, questo sul piano politico.

Su quello medico, è stato il dott. Ricciuti, del Movimento per la Vita a fornire le informazioni scientifiche. La ru486 si assume in tre sedute diverse a distanza di tre giorni e causa nel 95 per cento dei casi l’espulsione dell’embrione e della placenta, ma non si tratta di un aborto dolce ha detto Ricciuti, la donna vive il tutto a casa con ripercussioni psicologiche anche maggiori rispetto all’aborto chirurgico

Infine, Monsignor Superbo, ha ricordato il senso dell’ultimo documento Vaticano circa l’impegno dei cristiani: pluralismo politico sì, relativismo etico no. Sulla vita, insomma, non si tratta.

1 febbraio 2003
 
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