NAPOLI: UNA CITTA' DA BERE... ANZI DA ANNEGARE

di Maurizio Bolognetti
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Il Governatore, o meglio 'o Governatore della Regione Campania, Antonio Bassolino, ci ha spiegato che Napoli è pronta ad ospitare la più prestigiosa manifestazione velica del mondo, l'America 's Cup.

A giudicare da quello che è successo nella giornata di martedì 9 settembre, quando un violento nubifragio ha letteralmente sconvolto la città, non abbiamo dubbi.

Solo che se continua così, le regate, anziché farle a Bagnoli, si potranno tranquillamente tenere tra il Vomero e l'Arenella.

Già li vedo quelli di Luna Rossa lottare contro i detentori Svizzeri tra strambate e Spinnaker nelle strade di Napoli, da via Acton a piazza Mazzini.

Ma al di là dell'amaro sarcasmo, resta il fatto che quella di ieri, come hanno giustamente scritto i cronisti de Il Mattino, è stata la cronaca di "un'alluvione annunciata", la triste replica di quanto accaduto il 15 settembre del 2001.

Trenta ore di blackout non sono bastate per mandare in crisi la "Grande Mela", mentre un'ora di pioggia ha messo in ginocchio Napoli e i napoletani, costretti ad inventarsi novelli Indiana Jones per tirarsi fuori dagli impicci.

Traffico paralizzato, case,chiese e negozi allagati, un morto per annegamento, blackout e fiumi di fango, cascate e fiumi d'acqua, strade crollate e tombini saltati.

Una Napoli da bere, anzi da annegare. Con gli amici de Il Mattino mi chiedo anch'io, che cosa si è fatto da quel 15 settembre, cosa hanno fatto gli addetti alle fogne, che qualcuno dice di non avere mai visto, perché non sono stati utilizzati i denari stanziati per la manutenzione dei tombini.

Caro Governatore, forse prima di pensare all'America's Cup, dovremmo fare qualcosa per fare di Napoli una città realmente europea e per fare questo non bastano fioriere e strade chiuse al traffico.

10 settembre 2003
 
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