L’INIZIATIVA NONVIOLENTA DEI RADICALI: IL CASO SOFRI

di Maurizio Bolognetti
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Il leader radicale Marco Pannella, sta ponendo sul caso Sofri una chiara questione di legalità. Pannella si chiede e sta chiedendo: "Il protrarsi della detenzione di Adriano Sofri è necessaria, è opportuna, è compatibile con il diritto positivo italiano, o non è invece illegittima e illegale?"

Lo sciopero della fame che Pannella ha condotto nei giorni scorsi, in piena coerenza con la tradizione nonviolenta radicale, non aveva come finalità il costringere le istituzioni a pronunciarsi a favore della grazia.

Come sempre, l’azione nonviolenta di Pannella e dei radicali vuole essere un aiuto alle istituzioni, affinchè decidano quando "il diritto esige che una decisione sia presa".

Il leader radicale e l’avvocato Giuseppe Rossodivita, membro della Direzione di Radicali Italiani, stanno anche cercando di sgombrare il campo da quello che potremmo definire un clamoroso "equivoco"sulle competenze del Presidente della Repubblica in materia di grazia. Infatti, nella conferenza stampa, tenuta in Via di Torre Argentina il 19 agosto, Pannella e Rossodivita hanno sottolineato, tra l’altro, come l’art.681 c.p.p consenta al Presidente di "di attivarsi autonomamente per l’esercizio di un potere che gli compete".

In particolare, l’avvocato Rossodivita ha sottolineato come: "il procedimento può essere attivato d’ufficio anche in assenza di una domanda o di una proposta e tutti, dico tutti i commentatori della nuova norma (oramai vecchia di oltre dieci anni) nei manuali e nei trattati di procedura penale, così come nelle enciclopedie del diritto, hanno riconosciuto che l’iniziativa ex officio spetta anzitutto proprio al Presidente della Repubblica".

Fatte queste doverose premesse, come Radicali Lucani ci auguriamo, che, dopo l’iniziativa presa dal Presidente del gruppo consiliare di FI al Comune di Matera, Michelangelo Cifarelli, nella quale si chiede al Presidente di concedere la Grazia ad Adriano Sofri, altri decidano di sostenere e far propria l’iniziativa di Marco Pannella sul caso Sofri, partecipando al convegno che il leader radicale intende organizzare entro il 31 agosto, e/o attivandosi per arrivare all’approvazione di ODG, che chiedano alle istituzioni di pronunciarsi, chiedendosi, prima di farlo, se il protrarsi della detenzione del cittadino Sofri è "necessaria, è opportuna, è compatibile con il diritto positivo italiano, o non è invece illegittima e illegale?"

Come militante radicale, posso aggiungere che mi auguro che al più presto Adriano Sofri torni in libertà e sia messo in condizione di regalare, da uomo libero, il suo prezioso bagaglio di esperienze e la sua storia.

Aggiungo, che ho sempre ritenuto Sofri innocente e scandalosa la vicenda giudiziaria che, come direbbe Marco Pannella, ha portato il cittadino Sofri nelle patrie galere per "Pentito dire".

La verità giudiziaria è stata altra, ma la domanda che mi pongo è: "verita giudiziaria, in questo caso come nel caso Tortora, ha significato giustizia?" Non credo, ma questa è un’altra questione e spero di aver adeguatamente chiarito il senso dell’iniziativa nonviolenta del leader radicale.

20 agosto 2003
 
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