LA DISOBBEDIENZA INCIVILE

di Maurizio Bolognetti
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L’armata brancaleone, che ieri ha dato vita al blocco ferroviario presso la stazione di Potenza in una situazione tra il surreale e il grottesco, bloccando un vagone merci, non ha reso un buon servizio alla causa della pace.

Il fatto che l'Assessore Collazzo abbia ritenuto opportuno partecipare alla manifestazione potentina è cosa che può andare anche bene, non è però accettabile che l'Assessore non abbia invitato i suoi ad assumersi le responsabilità, in primis penali, di quanto stava accadendo e che egli stesso non se ne sia assunte.

A nostro avviso, queste sono ragioni più che sufficienti per chiedere all'Assessore di dimettersi dalla carica che attualmente ricopre in seno alla giunta regionale, in tal modo avrà anche più tempo a disposizione per poter partecipare, nelle forme che riterrà più opportune, a successive manifestazioni organizzate dai suoi compagni sedicenti disobbedienti.

Agli amici no global, che parlano di “aggressione” degli USA nei confronti dell’Iraq, diciamo di riflettere sull’aggressione che quotidianamente Saddam Hussein consuma ai danni del suo popolo. In Iraq non c’è pace, in Iraq non c’è giustizia, il buon Saddam, contro il quale non spendete una parola, ha eliminato negli ultimi dieci anni 500.000 persone, tra oppositori politici e minoranze etniche. Il solo muovere un piccola critica al regime può comportare la morte o il taglio della lingua.

Ma del resto, da dei fans sfegatati di un altro dittatore, quale Fidel Castro, non ci si può aspettare niente di diverso.

Per quanto riguarda, poi, la disobbedienza civile, se è tale, implica una chiara assunzione di responsabilità, altrimenti, trattasi di un mero atto di teppismo compiuto con la pretesa di impunità.

Inviterei gli inquirenti e le forze dell’ordine a dare corso alla denunce per interruzione di pubblico servizio, in caso contrario anche essi si macchierebbero del reato di omissione di atti d’ufficio.

Bloccare un treno, infatti, configura il reato di interruzione di pubblico servizio e chi si definisce disobbediente dovrebbe egli stesso autodenunciarsi per questo tipo di violazione, ma temo che questi disobbedienti da operetta non lo faranno, anzi saranno pronti a sbraitare se qualcuno dovesse decidere di perseguirli.

Si da il caso, che chi la disobbedienza civile la pratica da sempre, svolge le sue azioni nel massimo rispetto delle forze dell’ordine, autodenuciandosi e invitando gli inquirenti a procedere.

Io stesso, ho in corso un processo in quel di Potenza per la disobbedienza civile compiuta in piazza Mario Pagano il 25 maggio del 2002 e un secondo procedimento dovrebbe aprirsi a breve, per la disobbedienza civile compiuta a Matera il 22 febbraio di quest’anno.

In entrambi i casi abbiamo invitato le forze dell’ordine ad applicare la legge, anticipando loro che se non avessero proceduto li avremmo denunciati per omissione di atti d’ufficio; per fortuna sia a Potenza che a Matera, com’era giusto e come avevamo richiesto, la Polizia presente ha fatto il proprio dovere, denunciandoci e per questo li abbiamo doverosamente ringraziati.

Un grazie, dunque, a chi fa rispettare la legge, anche quella Iervolino-Vassalli, che noi riteniamo folle,illiberale,criminogena, anticostituzionale e lesiva dello stato di diritto, e contro la quale disobbediamo.

Disobbedienza civile, appunto, e non disobbedienza incivile con pretesa d’impunità.

P.S.

Nelle prossime ore sporgerò denuncia contro gli autori dei blocchi.


8 marzo 2003
 
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