Dichiarazione dell'Onorevole Gianfranco Blasi di Forza Italia diffusa dal suo Ufficio comunicazione e relazioni pubbliche


CASO SCANZANO, BLASI REPLICA A BUBBICO

di Gianfranco Blasi
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"Bubbico mi attribuisce dichiarazioni mai rilasciate, non ho affatto pronunciato il nome della Sogin nella conferenza stampa di ieri:

capisco il cruccio, la preoccupazione, il nervosismo, persino il senso di solitudine politica che sta pervadendo il Presidente Bubbico in queste ore.
Ma non comprendo perché Egli assegni ai parlamentari del centro-destra frasi mai proferite, soprattutto in relazione "agli studi preliminari della Sogin", trasferendoli addirittura sul piano delle "confidenze personali".
Il quasi sempre lucido Presidente della Regione Basilicata sa che le informazioni preliminari della Sogin e, ancor di più, gli studi dell'Enea erano gia da tempo, almeno da alcuni anni, un bagaglio di conoscenze a disposizione sia del Governo che della Conferenza Stato-Regioni, oltre che, come ormai assodato, della Giunta Regionale di Basilicata.
Ciò non di meno, nel mio breve intervento di ieri, ho parlato di tutt'altro: riferendo di un colloquio intercorso con il Presidente del Consiglio, col quale ho avuto il piacere e la possibilità di ricostruire alcuni particolari degli accadimenti di Scanzano che hanno tanto angosciato la nostra comunità regionale.
Ebbene, il Presidente Berlusconi, sinceramente dispiaciuto per il disagio vissuto dai lucani in quei giorni drammatici, mi ha autorizzato a rendere pubblico un particolare che, oggettivamente, non sembra di scarso rilievo, soprattutto per quel che concerne la sfera delle responsabilità politiche.
Il Capo del Governo mi ha confermato, secondo quanto gli era stato riportato, che i competenti enti territoriali della Basilicata erano stati anticipatamente informati della decisione "tecnica" di trasferire le scorie nucleari in Basilicata e che (questo è il dato veramente inquietante e da chiarire fino in fondo!) si era raccolta una disponibilità di massima.
Io non so "chi" abbia incontrato "chi" e neanche quali soggetti tecnici o istituzionali abbiano raccolto queste disponibilità per poi comunicarle al

Presidente del Consiglio e ai Ministri competenti e dunque non intendo automaticamente dire che taluni in Basilicata sapessero del Decreto.
Ma su una cosa ormai non vi è alcun dubbio: la nostra Regione, come il dossier raccolto dai partiti della cdl conferma ampiamente, sapeva più generalmente (e come se sapeva!), che la Basilicata era la più seria candidata a divenire sede del sito unico. Altrimenti non si sarebbe munita, come ha fatto, salvo poi inspiegabilmente non utilizzarlo, di uno studio tecnico per dimostrare l'incompatibilità scientifica con quell'orientamento prevalente di Enea e Sogin.
Varrà dunque la pena per la Giunta regionale di giocare a carte scoperte.
Tornando poi alle precise affermazioni del Presidente Berlusconi, mi sia consentito esprimere un franco parere: è difficile pensare che in una sede come il Consiglio dei Ministri qualcheduno abbia mentito deliberatamente al Premier, rassicurandolo ampiamente sulla piena consapevolezza degli enti locali interessati.
Per altro, trattandosi di fonti istituzionali pubbliche, tutte facilmente verificabili, non comprendo l'incredulità del capacissimo Presidente della Regione Basilicata. Che si verifichino e si incrocino le informazioni!
Si istituisca dunque la Commissione d'inchiesta reclamata da Forza Italia.
Quello che però mi dispiace e amareggia è il verificare come Bubbico, forse perché irritato, si scagli oggi a testa bassa contro il Governo, dimenticando che lo stesso Governo con decisione collegiale, anche sulla spinta di esponenti politici di spicco, degli stessi Parlamentari lucani e dei Presidenti meridionali di Forza Italia (e degli altri partiti del centrodestra), da Miccichè a Fitto, da Iorio a Chiaravallotti, fino a Blasi, Ponzo, Danzi, Brienza e Viceconte, è stato capace di fare autocritica ed ha rinunciato ad indicare la Basilicata come sito unico per lo stoccaggio delle scorie radioattive, cancellando il nome di Scanzano da quell'ormai famoso decreto legge.
Sarebbe per altro legittimo chiedersi quale altro governo sarebbe stato capace di comportarsi nello stesso "nobile" modo. L'Ulivo avrebbe avuto la sensibilità che ha dimostrato Silvio Berlusconi?


Non bisogna rinunciare, infine, ad un ultima, pertinente, attenta considerazione: Il nostro Governatore sa bene che non sarebbe bastata solo la straordinaria ed indimenticabile protesta popolare e sa pure che molti di noi, della maggioranza di governo, hanno messo in discussione, in quelle ore, il loro stesso futuro politico.
Non dico che ci aspettavamo gratitudine ma neanche tanta ostinata irriconoscenza.

29 gennaio 2004
 
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