L’ULTIMO BUFFET

di Maurizio Bolognetti
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Il centro-sinistra mondano e festaiolo ha convocato gli stati generali nel posto che più gli è consono e cioè un ristorante a pochi metri dalla Valpollino, gioiello gastronomico-imprenditoriale abbondantemente finanziato dalla mano pubblica, per consentire ad alcuni nostri concittadini di giocare all’imprenditore.

I soliti maligni dicono che l’incontro sarà preceduto da una rimpatriata dei vari Luongo, Coviello e “compagnia bella”, dove si riderà dei babbei che li hanno votati e che magari si accingono a rivotarli.

L’adunanza sarà il momento per festeggiare dieci anni vissuti pericolosamente a spese della collettività locale e regionale.

Capibastone e capicorrente sono stati tutti invitati per una serata che si preannuncia ricca di portate, ricchi premi, promesse e cotillons, ma inevitabilmente e tristemente priva di qualsiasi contenuto politico programmatico.

Anzi, il programma c’è: guadagnarsi altri cinque anni di tavola franca a spese della cittadinanza.

Naturalmente, in prima fila ci sarà l’ex sindaco-imprenditore Franco Mastropierro, che allieterà la serata, cantando la sua canzone preferita: “Scapricciatiello”.

L’ex pupillo del Presidente Mitidieri, che ha mostrato, nei cinque anni di governo appena trascorsi, di possedere un’ attitudine assai singolare e cioè il dono di Mida, anche se al contrario, illustrerà, agli illustri ospiti, le pratiche lottizzatorie e spartitorie che ha attuato nei cinque anni di “sindacato”.

Con ogni probabilità riceverà il Masters in “clientela applicata” e il bacio accademico del Sen. Coviello, anzi del compagno Coviello (come direbbe Gianni Pittella).

Dopodichè, l’ex sindaco tornerà ad aggirarsi, come fa da giorni, tra le contrade del nostro paesino, in cerca di consensi, ma soprattutto per marcare il territorio come si fa nel mondo animale.

La notte, prima di addormentarsi, conterà le pecore del suo gregge, pardon conterà i voti “sicuri” e immaginerà il suo trionfo.

Il suo obiettivo? Essere il più votato, per dimostrare a tutti e in particolare al suo padre putativo, quanto è forte e quanto è cresciuto.

Noi poveri mortali, invece, ci auguriamo che la l’imminente incontro gastronomico possa essere ricordato come “l’ultima cena” di questa accolita di venditori di fumo.

Se così sarà, De Paperoni Mastropierro, resterà nel deposito a coccolare le sue preferenze e noi tutti potremo, finalmente rimpiangere i silenzi di Mitidieri, le amenità di Mastropierro, lo charme stile amaro Montenegro del dott. De Blasio e lo “sviluppo autopropulsivo”di Antonio Boccia.

Buon Voto a Tutti.


maggio 2002
 
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