POTENZA - Diamo il via libera alla sperimentazione della pillola
abortiva "Ru 486" anche negli ospedali Lucani. E' il proposito
dei Radicali Italiani che si evince da una lettera aperta al presidente
del Comitato Etico del San Carlo, Rocco Maglietta, e all'assessore regionale
alla Sanità, Gennaro Straziuso.
I Radicali Lucani, in tema di aborto farmacologico, portano l'esempio
del Piemonte, che ha dato via libera alla sperimentazione della pillola
abortiva nell'ospedale Sant'Anna di Torino. Ed hanno inoltrato la richiesta
agli organi locali competenti oltre un mese fa e non hanno ancora ottenuto
risposta. "A nostro avviso - spiegano i Radicali - è necessario
e doveroso che l'Italia si adegui a quanto già fanno molti paesi
europei e gli Stati Uniti", dove la tecnica dell'aborto farmacologico
va ad affiancarsi a quella chirurgica, consentendo alle di scegliere quale
modalità adottare. Secondo le informazioni acquisite dai Radicali,
il tipo di protocollo richiesto dal farmaco consentirebbe di superare
il problema dell'impossibilità di rispondere alle richieste d'interruzione
di gravidanza a causa dei medici obiettori, oltre a diminuire i costi
sanitari e ad essere meno invasivo sia per la donna che per il medico.
Alcuni dati sono di aiuto per comprendere per intero la fenomenologia
dell'aborto. Dai dati della relazione del ministro Sirchia relativi al
2000, in Italia il 67 per cento dei ginecologi ( rispetto al 64 per cento
del 1998/99) e il 54,7 per cento degli anestesisti (rispetto al 53,9 per
cento del 1998/99) è obiettore. "La Basilicata detiene il
primato nazionale per ciò che concerne l'obiezione all'aborto.
E' molto probabile dunque, - continuano i Radicali - che il ricorso ad
altre strutture non pubbliche e che quindi, in Italia operano nella clandestinità,
sia evidentemente l'unica alternativa di fronte a questo disservizio".
E' Maurizio Bolognetti, il segretario lucano del movimento, a dire che
da subito deve iniziare la campagna di sensibilizzazione, affinchè
tutte le regioni italiane attivino il protocollo per l'utilizzo della
Ru 486.
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