BASILICATA: DURO ATTACCO DI "UNITA' POPOLARE"
AI RADICALI |
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di Vito Fernando
Rosa
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Lettera al Direttore Isoldi di Vito Fernando Rosa segretario regionale di "Unità Popolare".
...è da marzo 2001 che i lettori della Nuova non leggono un comunicato o un commento di Unità Popolare che pur nelle sue piccole dimensioni, in Basilicata è un gigante rispetto al Partito Radicale. Le abbiamo inviato un dossier di decine e decine di pagine delle mancate notizie del suo giornale e da mesi aspettiamo che lei ci riceva. Caro Direttore, lei questa la chiama libertà di stampa o cosa? Con questa concezione del giornalismo, lei trova del tutto naturale pubblicare la farneticazione di Bolognetti (che non si rende conto di quello che dice e che annovera nel suo partito oltre a se stesso al massimo qualche familiare) il quale arrivando ad accusare la CGIL di "teppismo" e di "fascismo rosso"è letteralmente sconfinato nella calunnia. Come vede si sono rovesciate le parti. Un sindacatoche rappresenta centinaia di migliaia di lavoratori non può dire che non informate correttamente, che poi è la verità, e voi potete pubblicare le calunnie di un isolato solo perché si ammanta di una sigla che è alleata con il centro-destra. Viene da commentare : se Viceconte e Blasi hanno bisogno di un Bolognetti vuol dire che forse la Casa delle libertà è messa un po? maluccio. Come movimento di Unità Popolare esprimiamo tutto il nostro sostegno alla CGIL per le ingiuste critiche rivoltegli e la nostra solidarietà contro le infamanti calunnie che il suo giornale pubblica, sppur virgolettate; ci auguriamo che la Nuova Basilicata pur facendo il suo mestiere, non più occulto di organo del centro-destra smetta di fare un giornalismo censorio e sguaiato? Lettera Aperta ai Giornalisti della Nuova Basilicata E Per Conoscenza ai Fascisti Rossi della CGIL
Cari amici, nell'apprendere del vile attacco portato dalla CGIL al vostro giornale, mi sento in dovere di esprimervi la mia solidarietà e quella dell'associazione che rappresento. L'aver tappezzato le strade di Potenza con un manifesto, nel quale si critica l'informazione fatta dalla Nuova sullo sciopero generale, è stato un atto di autentico teppismo, anche perché non siamo affatto di fronte a un caso di censura, anzi! A mio avviso, la Nuova Basilicata ha abbondantemente informato i lettori sullo sciopero generale, così come puntualmente riferisce di tutte le iniziative sindacali. Ma evidentemente, la CGIL, con l'arroganza che la contraddistingue, pretende di dettare ai giornalisti della Nuova la linea editoriale e il taglio da dare all'informazione. O forse non ha gradito l'impegno del Giornale, che in questi giorni conduce con i radicali una seria campagna d'informazione sul sindacato. La reazione di questi fascisti rossi, che da mesi rifiutano ogni forma di confronto, la dice lunga sul loro senso della democrazia. L'ottimo Romaniello, anziché tentare di silenziare tutte le voci che si ergono a garanzia del pluralismo nell'informazione, farebbe bene a badare al tasso di democrazia e di trasparenza del suo sindacato. L'iniziativa assunta contro un giornale e giornalisti sempre molto corretti e attenti, lo ribadisco, non fa onore né a Romaniello, né alla CGIL.
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3 Novembre 2002 | ||
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