IL MOVIMENTO PER LA VITA CONTRO LA SPERIMENTAZIONE

RU486, SUPERBO DICE NO

SABATO CONFERENZA STAMPA DELL’ARCIVESCOVO

di Maria De Carlo
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La pillola abortiva, il cui tecnico è ru486, continua a far parlare e alimentare il dibattito tra fautori e oppositori. E sabato 1 febbraio l’Arcivescovo di Potenza, Agostino Superbo, in una conferenza stampa, che si terrà alle 11.30 all’assostampa in via Mazzini, spegherà i motivi per cui la Ru 486 non può essere accettata.

Intanto si moltiplicano gli appelli contro l’utilizzo della pillola. “Le chiediamo di non procedere ulteriormente nella richiesta agli ospedali della regione di utilizzare, seppur a scopo sperimentale, la pillola abortiva RU486, revocando quella inoltrata all’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza”.

Sono queste parole accorate rivolte in una lettera – datata 22 gennaio – all’assessore della Sanità della regione Basilicata da parte dei rispettivi presidenti del movimento e del centro di aiuto alla vita, Marcello Ricciuti e Michela Urciuoli.

Lettera che racchiude le posizioni delle diverse associazioni per la famiglia d’ispirazione cristiana presenti sul territorio. La pillola abortiva comunemente conosciuta come pillola del giorno dopo “contrasta con la legge 194/78 in quanto evita le procedure dissuasive e preventive prescritte dagli articoli 4 e 5.”

E’ quanto si afferma in un recente documento del movimento per la vita nazionale a seguito della decisione di consentire all’ospedale Sant’Anna di Torino di distribuire a titolo sperimentale la Ru486.

Il documento ricorda che “lo scopo dichiarato dalla legge 22/5/78 n° 194 non è quello di garantire un (inestitente) diritto di aborto, ma piuttosto quello di prevenire l’aborto favorendo la nascita dei figli già concepiti con l’invito alle madri per un adeguata riflessione sul valore della vita umana e offrendo alternative al dramma (per il concepito e per la donna) della interruzione della gravidanza”.

All’opinione pubblica la pillola abortiva viene presentata come un mezzo facile e sbrigativo. “Infastidisce non poco l’enfasi – spiega Ricciuti – che si pone su due aspetti della RU486: la facilità con cui può essere assunta e il suo minor costo sociale.

Il primo rilievo non tiene conto del fatto che dire facile significa banalizzare ulteriormente i rapporti affettivi e sessuali, svincolati da ogni remora morale, soprattutto tra giovani e giovanissimi. Il secondo aspetto è più mortificante perché rappresenta il tributo a una concezione mercantile della salute e della vita, che si va sempre più affermando e allunga ormai la sua ombra anche nel santuario del grembo materno.”

30 gennaio2003
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