SLOGAN DEI RADICALI PER L'IRAQ LIBERO INTERVENTI DI MICHELANGELO CIFARELLI, CORRADO DANZI E MICHELE VIZZIELLO. |
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di Redazione
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"Iraq Libero", questo lo slogan presentato ieri mattina dal Segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti, in una piazza Vittorio Veneto gremita di bambini mascherati e sventolanti bandiere della pace. Per appoggiare la proposta dei Radicali, accolta in Basilicata da amministratori locali, parlamentari, dal senatore a vita Emilio Colombo e dal presidente della Regione Filippo Bubbico, erano presenti alcuni dei firmatari della sottoscrizione. Ha preso la parola Michelangelo Cifarelli, capogruppo di Forza Italia al Comune di Matera, il quale ha affermato: "non siamo per la guerra, il popolo iracheno può essere liberato con l'esilio di Saddam". Michele Vizziello, coordinatore dei Consiglieri Cdl, premettendo che tutti condividono il concetto di pace, ha tratteggiato le condizioni della popolazione che vive sotto l'egida di Saddam Hussein: "noi non siamo d'accordo con certe profferte dei pacifisti in cui si evince che il torto è tutto dalla parte di Bush e non anche di Saddam; in Iraq negli ultimi anni sono scomparse 200.000 persone e 100.000 curdi sono stati uccisi, la guerra è già in atto ed è una guerra etnica, per cui non si può parlare del presidente americano come di un novello Hitler, è un atteggiamento pretestuoso e funzionale ad un certo modo di fare politica. Gli Usa sono uno stato democratico, in Iraq vi è un tiranno che la fa da padrone. Vogliamo una pace che veda riconosciute tutte le minoranze etniche e chiunque voglia soffocarne i diritti, deve essere combattuto con ogni mezzo. Si può scegliere la prospettiva di pace e per raggiungerla si può fare una guerra". Corrado Danzi, senatore UDC, ha evidenziato l'inefficienza delle enunciazioni teoriche, denunciando la diffusione di "una malattia epidemica e demagogica che si chiama buonismo e sfocia nell'autolesionismo". Quindi Danzi ha affermato che la soluzione dei radicali, che vede la cacciata di Saddam, pur essendo di difficile attuazione, potrebbe risolvere molti problemi. "Solo con una presa di posizione non popolare - ha detto Danzi - delle forze angloamericane e dell'Italia (che non è una nazione guerrafondaia ma tiene alla pace come tutti), si può raggiungere un duplice obiettivo: liberare un popolo sottomesso e garantire la pace attraverso la politica, la democrazia e una risoluzione internazionale concreta: Non siamo i pacifisti teorici, solo con iniziative come questa si potrà scongiurare la guerra. Non dimentichiamo l'11 settembre e aggiustiamo il tiro di queste manifestazioni di pace che vogliono strumentalizzarne il concetto. Abbiamo il dovere di pensare ad enunciazioni fattibili". Infine, Maurizio Bolognetti, ribadendo che i radicali si sono sempre schierati per la nonviolenza, ha spiegato che la contrapposizione non può essere fra guerra e pace, terrorismo e antiterrorismo, ma si deve intraprendere una strada che porti alla garanzia e salvaguardia dei principali diritti umani: "nel mondo ci sono molte dittature comuniste, ma le manifestazioni pacifiste sono sempre contro gli americani. Questo è un pacifismo ideologico ed unilaterale che non si fa carico di nessuna proposta. Saddam Hussein ha speso il 75 per cento del prodotto interno lordo per l'acquisto di armamenti che portassero l'IRAQ a diventare una potenza d'area". Al termine della conferenza stampa, è stato distribuito un dossier sulla pena di morte in Iraq prodotto dall'associazione "Nessuno Tocchi Caino". |
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3 marzo 2003 | ||
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