CONFERENZA STAMPA IERI NELLA SALA SINNI LEGALIZZAZIONE DROGHE MOZIONE DEI RADICALI

di Anonimo
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L´ANTIPROIBIZIONISMO, in materia di sostanze stupefacenti, "vuol dire antimafia, vulo dire combattere la criminalità organizzata e anche il terrorismo, aprendo una questione politica che, in Italia, riguarda da vicino la sinistra".
E´ il punto di vista dell´europarlamentare radicale Marco Cappato, che ha presentato ieri mattina nella sala Sinni del Consiglio Regionale di Basilicata contenuti e obiettivi della sua mozione per "ridurre il danno causato dalle droghe e andare verso la legalizzazione".

La raccomandazione presentata da Cappato, che sarà esaminata in un dibattito del Parlamento europeo in vista di una riunione sulle droghe che l´ONU ha convocato nel prossimo mese di aprile, a Vienna, è stata firmata da 108 europarlamentari, tra i quali l´europarlamentare Gianni Pittella del PSE/DS, che ha partecipato alla conferenza stampa, e da oltre 1600 cittadini e rappresentanti delle istituzioni di 30 Paesi.

Oltre a Cappato e Pittella, all´incontro con i giornalisti hanno partecipato il segretario regionale della Basilicata dei Radicali Italiani, Maurizio Bolognetti, il deputato Antonio Luongo dei DS, il consigliere nazionale dei verdi Giancarlo D´Angelo, e Angelo Gabellano consigliere comunale di Montescaglioso dei DS, tutti firmatari del documento dell´europarlamentare radicale.

Cappato ha sottolineato che "la guerra proibizionista planetaria è cominciata nel 1998 quando la sinistra era al governo in Italia e aveava designato all´ONU il professor Pino Arlacchi, sostenitore di un´azione di contrasto che ha moltiplicato i problemi senza risolverne alcuno.

Non ci illudiamo - ha aggiunto Cappato - che il dibattito del Parlamento Europeo si concluda con l´accoglimento della raccomandazione, ma che il confronto cominci e porti alla revisione del proibizionismo.

Per il resto, la raccomandazione è un appello ai cittadini non solo italiani."
La raccomandazione chiede l´abrogazione o la revisione delle convenzioni ONU del 1961 e del 1971 e l´abrogazione di quella de 1998.

Bolognetti ha sottolineato che il problema della droga, da socio sanitario, è stato trasformato in problema di ordine pubblico; Luongo e Pittella hanno introdotto i temi del "confronto laico tra le funzioni dello stato e la libertà dei cittadini" e della necessità di individuare un punto di equilibrio fra "il proibizionismo più bieco e la tolleranza, i due estremi fra i quali oscilla la posizione dell´Italia".

26 gennaio 2003
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