CONFERENZA STAMPA IERI NELLA SALA SINNI LEGALIZZAZIONE DROGHE MOZIONE
DEI RADICALI |
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di Anonimo
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L´ANTIPROIBIZIONISMO, in materia di sostanze stupefacenti, "vuol
dire antimafia, vulo dire combattere la criminalità organizzata
e anche il terrorismo, aprendo una questione politica che, in Italia,
riguarda da vicino la sinistra". La raccomandazione presentata da Cappato, che sarà esaminata in un dibattito del Parlamento europeo in vista di una riunione sulle droghe che l´ONU ha convocato nel prossimo mese di aprile, a Vienna, è stata firmata da 108 europarlamentari, tra i quali l´europarlamentare Gianni Pittella del PSE/DS, che ha partecipato alla conferenza stampa, e da oltre 1600 cittadini e rappresentanti delle istituzioni di 30 Paesi. Oltre a Cappato e Pittella, all´incontro con i giornalisti hanno partecipato il segretario regionale della Basilicata dei Radicali Italiani, Maurizio Bolognetti, il deputato Antonio Luongo dei DS, il consigliere nazionale dei verdi Giancarlo D´Angelo, e Angelo Gabellano consigliere comunale di Montescaglioso dei DS, tutti firmatari del documento dell´europarlamentare radicale. Cappato ha sottolineato che "la guerra proibizionista planetaria è cominciata nel 1998 quando la sinistra era al governo in Italia e aveava designato all´ONU il professor Pino Arlacchi, sostenitore di un´azione di contrasto che ha moltiplicato i problemi senza risolverne alcuno. Non ci illudiamo - ha aggiunto Cappato - che il dibattito del Parlamento Europeo si concluda con l´accoglimento della raccomandazione, ma che il confronto cominci e porti alla revisione del proibizionismo. Per il resto, la raccomandazione è un appello ai cittadini non
solo italiani." Bolognetti ha sottolineato che il problema della droga, da socio sanitario, è stato trasformato in problema di ordine pubblico; Luongo e Pittella hanno introdotto i temi del "confronto laico tra le funzioni dello stato e la libertà dei cittadini" e della necessità di individuare un punto di equilibrio fra "il proibizionismo più bieco e la tolleranza, i due estremi fra i quali oscilla la posizione dell´Italia". |
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26 gennaio 2003 | ||
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