SABATO I RADICALI LUCANI MANIFESTERANNO AL CIMITERO DI RIVOTORTO D’ASSISI

di Maurizio Bolognetti
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Che cosa avreste pensato se in una manifestazione pacifista degli anni ’30 qualcuno avesse avuto l’idea geniale di invitare Goebbels o Mussolini?

Eppure, gli ineffabili organizzatori delle manifestazioni pacifiste ad Assisi hanno ben pensato di invitare il Ministro degli esteri iracheno, Tareq Aziz.

Uno dei massimi esponenti di una dittatura che opprime da decenni il popolo iracheno, che ha fatto e fa strage della minoranza curda, che ammazza e impedisce qualsiasi forma di dissidenza, invitato ad una manifestazione pacifista.

Lo stesso Aziz, avrà la possibilità che da settimane a noi viene negata, di esprimere il pensiero del suo sanguinario capo negli studi Rai, presso la trasmissione condotta da sua eminenza Bruno Vespa.

Tra poche ore, milioni di persone scenderanno in piazza per chiedere pace e per dire no alla guerra, trasformandosi in involontari, ma oggettivi complici del regime iracheno, che utilizzerà le immagini delle manifestazioni per raccontare ai propri cittadini che il mondo è contro la guerra voluta dagli “infedeli” americani, anzi dal “diavolo”, come ha detto Aziz ai microfoni di Rai2.

Tutto ciò accadrà grazie al fatto che ci si limiterà ad urlare uno sterile “no alla guerra”, con corollario di bandiere americane e fantocci bruciati.

Anche se in zona cesarini, voglio invitare, ancora una volta, i manifestanti, che dalla Basilicata si recheranno a Roma e ad Assisi, a dare un taglio diverso alle manifestazioni: imbracciate uno, dieci, migliaia di cartelli con la scritta IRAQ LIBERO, LIBERTA’, DEMOCRAZIA, DIRITTO, DIRITTI E PACE PER GLI IRACHENI e ancora SADDAM VATTENE!

Manifestate per dire sì a qualcosa, anche perchè dire semplicemente che si è contro la guerra è come scendere in piazza per urlare che si è contro il cancro o favorevoli alla salute, il problema è cosa facciamo per debellare il cancro e per conservarci in salute.

Pace urlano i pacifisti in tutto il mondo, ma è pace, può essere considerata pace lo status quo sotto cui vive il popolo iracheno, minoranze curde comprese?

Che pace è quella che reclamate, se non tiene in considerazione l’affermazione del rispetto dei diritti umani.

Che pace è, una pace reclamata sfilando in compagnia di chi è complice, ed Aziz lo è, delle nefandezze consumate dal regime di Saddam negli ultimi decenni.

Per quanto ci e mi riguarda, sabato manifesteremo con Marco Pannella ed Emma Bonino al cimitero angloamericano di Rivotorto di Assisi, per onorare la memoria di chi ha saputo dire no alle dittature ed è caduto per la libertà e la democrazia, e per chiedere libertà e democrazia per l’Irak.

14 febbraio 2003
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