UNIONI GAY, BOLOGNETTI BOCCIA OLIVIERI

di Maurizio Bolognetti
Torna all'archivio

Il caldo agostano ha spinto l’ottimo Giuseppe Olivieri, militante di Azione Giovani a Matera, a scrivere una, mi sia consentito, delirante lettera sulla questione delle unioni omosessuali.

Olivieri non ha resistito all’impulso di vestire i panni dello zuavo pontificio e ha voluto urlare al mondo tutta la sua gioia per la “sentenza”, parole sue, pronunciata dalla Santa sede in materia. Non pago, il nostro Olivieri, ha anche voluto esprimere tutto il suo disprezzo nei confronti del “polverone politico e morale scatenato dalle organizzazioni gay, radicali e comuniste”, che, a suo dire, non vogliono dare partita vinta a coloro che sono dalla parte giusta.

Per parte mia sono davvero felice che Olivieri si senta un giusto, un po’ meno felice, certo, di sentirlo parlare a sproposito di senso del pudore e di “attentato al genere umano”.

Le parole blasfeme e anticristiane, se pensiamo alla figura di Cristo, pronunciate dal Cardinale Ratzinger sulle unioni omosessuali, continuano a risuonare nella mia testa e ad ogni ascolto non posso fare a meno di rabbrividire, pensando a quella Chiesa che innalzava roghi per purificare le anime dei peccatori, delle streghe e di tutti coloro che identificava come apostati ed eretici.

Il documento - appello o forse sarebbe meglio parlare di Diktat, che il Cardinale ha inviato ai parlamentari cattolici sulla questione delle unioni omosessuali, sarà anche un atto dovuto, come sostiene qualcuno, ma è atto che richiede urgentemente di essere analizzato e fortemente criticato.

La Chiesa fa la Chiesa, dice qualcuno, e ancora “cosa ti aspettavi?” Sarà anche vero, ma se le parole pronunciate da Ratziger fossero uscite dalla bocca di un Ayatollah avremmo forse parlato di atteggiamenti talebani; se i documenti prodotti dal Cardinale li avessimo letti in una missiva di Bin Laden ci saremmo seriamente preoccupati; se gli stessi argomenti che alcuni esponenti vaticani usano per bollare gli omosessuali come nemici della famiglia li avesse usati un esponente della Fiamma Tricolore, avremmo urlato senza esitare allo scandalo.

E allora, la Chiesa fa la Chiesa, ma il mio animo laico, liberale e libertario mi impone di criticare duramente le ingerenze del Cardinale e le sue farneticazioni.

Il cardinale Ratziger sulle cellule staminali, così come sull’omosessualità, rappresenta una cultura di morte e pregiudizio che va combattuta.

Gli anatemi scagliati dal Cardinale contro la possibilità che anche l’Italia recepisca le leggi in materia, che appartengono ad 11 paesi su i 15 che compongono l’Unione Europea, sono una autentica vergogna.

La berlina o se volete la gogna di certa immorale moralità cattolica incombe su tutti noi e su una civiltà altra che sogniamo ed auspichiamo per il nostro paese, lontana dalle intolleranze e dalle intemperanze non solo verbali di certi Vatican-talebani.

Ci auguriamo che da destra, così come da sinistra, al di là delle amenità dei rappresentanti di Azione Giovani, tutti sappiano rispondere in maniera adeguata a sua Eminenza e respingere gli strali e i lai Vaticani che si levano alti.

Per il momento abbiamo poche certezze e tra queste la capacità dei radicali di fare da argine a questa soffocante cappa di un cattolicesimo che vuole fare della sua morale una morale di Stato, un cattolicesimo che non ci piace e che incombe sulle nostre povere teste, come la spada incombeva sul capo del mitico Damocle.

7 agosto 2003
    Torna all'archivio