IL SEGRETARIO REGIONALE DEI RADICALI LUCANI COMMENTA CON TONI CRITICI L’INCHIESTA SUI NO-GLOBAL.


“NON TORNIAMO ALLA GIUSTIZIA DEI TEOREMI”

I DS DI BASILICATA SPERANO CHE LA VICENDA NON VENGA STRUMENTALIZZATA A DANNO DI ALCUNE PERSONE

di Anonimo
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POTENZA – Ancora commenti in Basilicata sull’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza che coinvolge dodici lucanu “no-global”. Il segretario dei Radicali di Basilicata, Maurizio Bolognetti, analizza così la situazione: “Premessa e ribadita la mia posizione di netta avversione rispetto alla politica e alle teorie espresse dal movimento No-Global, in merito all’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Potenza, che vede coinvolti alcuni esponenti del sopra citato movimento, mi sia consentito di esprimere dubbi e serie preoccupazioni. Voglio ricordare a tutti, che in questo Paese, in un passato più o meno recente, la cosiddetta giustizia dei “teoremi” – aggiunge Bolognetti – ha portato ad autentiche aberrazioni giuridiche, indegne di uno stato di diritto, Il processo “7 Aprile” da questo punto di vista fu un caso da manuale; in esso a farla da padrone fu il cosiddetto “teorema Calogero”, che prendeva nome dal PM che condusse l’inchiesta.

Calogero – sottolinea Bolognetti – teorizzava un collegamento tra alcuni esponenti di Autonomia Operaia e le Br; l’equazione era Autonomia Operaia uguale BR. Tutto il processo si basava su ipotesi sballate e prive di riscontri, su un teorema appunto.

L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno – conclude il segretario regionale dei Radicali Lucani – è un ritorno in grande stile della giustizia dei teoremi e dell’emergenza”.

Suscita sconcerto e perplessità nei DS di Basilicata la notizia dell’indagine sui no-global lucani. Nel ribadire il necessario rispetto per l’autonomia della magistratura – si legge in una nota della direzione del partito – e per il fondamentale compito che essa svolge, i Ds auspicano che eventuali elementi probatori e di riscontro alle accuse mosse vengano rapidamente esplicitati, “onde evitare forme di strumentalizzazione, lesive della dignità delle persone”.

Secondo i Ds “desta preoccupazione l’associazione che i mass-media hanno effettuato tra l’attività politica di forze ed associazioni di sicura fede democratica ed organizzazioni di tipo terroristico, che non contribuisce certamente allo sviluppo di un sereno e civile confronto democratico nella nostra regione.”

23 gennaio 2003
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