CON SADDAM IN ESILIO, LIBERTA’ e DEMOCRAZIA PER GLI IRACHENI

di Maurizio Bolognetti
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Le dichiarazioni del Consigliere regionale Nardiello, sull’Iraq, gli Usa, la pace e il petrolio rendono ben chiara la posizione dei pacifisti a “babbo morto”, in materia di guerra e di pace.

Nardiello parla di nazi-fascismo, senza fare neppure un piccolo, fugace riferimento alle decine di milioni di persone che nel mondo sono oppresse da dittature comuniste: dal Vietnam a Cuba, dalla Corea alla Cina.

Come si può parlare di pace senza parlare di rispetto dei diritti umani, di libertà, di democrazia, di globalizzazione della democrazia.

Consigliere Nardiello, provi a pensare come vivono gli iracheni sotto il tallone di Saddam.

Lei parla di interessi... e sia, ma Hussein di interessi non ne ha? E' forse un santo o un benefattore del suo popolo?

Lo sa o non lo sa, Consigliere, che Hussein ha speso per anni il 40 per cento del prodotto interno lordo del suo Paese in armamenti. Lei parla di razzismo, ma il vero razzista è lei, solo che il suo è un razzismo inconsapevole.

Lei vuole la pace, ma una pace che non tiene in nessuna considerazione il diritto, i diritti, le libertà degli iracheni e delle irachene: la sua è la pace eterna, che da sempre propongono i pacifisti.

L’alternativa tra la guerra e la pace, così come viene posta dai manifestanti no-global e comunisti, è inaccettabile.

La bibbia dice: "meglio una pace ingiusta che una guerra giusta", provocatoriamente potrei dire: "meglio una guerra giusta che una pace ingiusta."

Una pace ingiusta non tarderebbe a presentarci il conto, lo stesso conto che dovettero pagare le democrazie occidentali per aver peccato d’ignavia e accondiscendenza nei confronti di Hitler e Mussolini.

Se vogliamo la pace questa deve essere costruita su solide basi e quindi la vera alternativa alla guerra credo non sia la pace che lei sta proponendo, ma una pace che tenga nella dovuta considerazione la necessità di democratizzare l’Iraq e di dare libertà agli iracheni.

Caro Nardiello, provi a dire con noi Sì all’esilio di Saddam, Sì ad un Governo transitorio, diretto dalle Nazioni Unite, che prepari elezioni democratiche per l’Iraq e gli iracheni.

Scenda in piazza per invocare la libertà del popolo iracheno, gridi con Pannella IRAQ Li-Be-Ro!

Non convochi di nuovo e ancora manifestazioni per una pace foriera di nuovi incubi e di nuove tragedie: se pace deve essere che passi attraverso l’atteggiamento propositivo di Pannella e dei radicali e non sulla pelle del popolo iracheno.

Consigliere Nardiello, la invito poi a tenere nella dovuta considerazione il fatto che per fare la pace bisogna essere in due e il suo amico Saddam non è esattamente un pacifista e dubito anche che il popolo iracheno possa manifestare liberamente come si fa in Europa e negli USA.

Ci pensi consigliere e valuti se non sia il caso di dare forza alla proposta avanzata da Marco Pannella e soprattutto dedichi, di tanto in tanto, un pensiero ai suoi compagni cubani, laotiani, cinesi, vietnamiti e alle tante dittature medio-orientali ad iniziare da quella palestinese.

11 febbraio 2003
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