LE MOSSE OLIMPICHE DELLA CRISI

MAURIZIO BOLOGNETTI DEI RADICALI LUCANI SUL CAMBIO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.

di Redazione
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Il re è in mutande, anzi, mi correggo, è nudo e nello specchio della politica materana si intravede il riflesso delle vere ragioni che hanno scatenato la crisi in seno alla Giunta Porcari.

Il capogruppo della Margherita fa lo voce grossa e con le spalle irrobustite da un’iniezione di truppe fresche rivendica per la sua parte la Presidenza del Consiglio comunale e, testuali parole, “un esecutivo agile”.

Ohibò! Pensavo fino a poco fa che una giunta dovesse avere l’onere e l’onore di governare una città e invece no, per qualcuno deve essere “agile”, come un ginnasta che si prepara a una dura prova olimpica.

Solo che in questa stucchevole “querelle” di olimpico non c’è proprio nulla, a parte la faccia di bronzo di alcuni partecipanti alla contesa.

Chiedere dopo poco più di sei mesi la testa della Presidente del Consiglio Comunale è cosa politicamente inaccettabile e difficile da spiegare senza ricorrere al manuale Cencelli.

E che sia proprio Cencelli ad ispirare le richieste di Caputi è cosa a dir poco palese.

Anche perché ci risulta che la Presidente Mazzei è stata eletta praticamente all’unanimità ed altrettanto unanimemente è ritenuta persona corretta e adatta a rivestire un ruolo delicato, con il carico di responsabilità che esso comporta.

Tutto questo evidentemente non basta e qualcuno vuol far prevalere la solita ragion di partito, che in alcuni casi anzi spesso è peggio della ragion di Stato.

Mi auguro ed auguro ai materani di non dover assistere ad un cambio della guardia, che darebbe un duro colpo alla credibilità della maggioranza di cui Caputi fa parte.

Per una volta almeno decidiamo di non regalare ai cittadini uno spettacolo che non potrà che allontanarli ulteriormente dalla politica.

Qualcuno potrebbe dirmi: “ma dove vivi? Di cosa ti stupisci? Chi sei il clone del marziano di Flaiano?

Forse, ma se questa è politica preferisco l’ippica.

2 febbraio 2003
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