DA MELFI APPELLO CONTRO LA GUERRA

di Anonimo
Torna all'archivio

L’intera giunta comunale sottoscrive l’appello di Pannella rivolto alle Nazioni Unite.

MELFI - Mentre americani e inglesi continuano ad inviare truppe alla volta del Golfo,si infittiscono i tentativi di scongiurare una guerra che giorno dopo giorno sembra divenire sempre più probabile.Negli ultimi giorni un’interessante proposta lanciata dal leader storico dei Radicali Marco Pannella,ripresa anche dalla diplomazia statunitense, mira a scongiurare un conflitto armato sia agli iracheni che, con diversi risvolti,all’intera economia mondiale.

La proposta afferma che “ l’esilio del dittatore Saddam Hussein cancellerebbe, per gli Stati Uniti, la necessità della guerra costituendo il punto di partenza per una soluzione politica della questione irachena.

Chiediamo al Consiglio di Sicurezza che decida da subito- partendo dal presupposto dell’uscita di scena di Saddam e sulla base dei poteri conferitigli dalla Carta dell’ONU – di porre l’Iraq sotto un regime di Amministrazione fiduciaria internazionale (un governo democratico ) affidando ad un uomo di Stato ad altissimo livello il compito di predisporre, entro un termine di due anni, le condizioni di un pieno esercizio dei diritti e delle libertà per l’insieme degli iracheni, donne e uomini, come esige la Carta dei Diritti fondamentali delle Nazioni Unite.”

Su questa proposta Maurizio Bolognetti ha chiesto ai cittadini lucani, ai sindaci e parlamentari lucani di sottoscrivere l’appello di Pannella.Tra i primi lucani ad aderire il sindaco di Melfi, Ernesto Navazio, e i consiglieri comunali Biagio Pagano e Giuseppe Conte. In seguito l’intera giunta municipale melfitana ha votato all’unanimità una delibera a sostegno della proposta del leader radicale. Non è la prima volta che il primo cittadino, aderente a Forza Italia, si schiera in favore delle inziative radicali: l’ha fatto per l’uso terapeutico della marijuana, in “Nessuno tocchi Caino”, e tante altre “ battaglie” che il partito guidato da Capezzone,a volte oscurato dagli organi di informazione, porta avanti con successo. Questa volta hanno deciso di sostenere “ il piano” di Pannella contro la guerra ( non quella dei pacifisti intransigenti,ma possibile ) anche gli assessori Filomena Sassone, Giovanni Sterpellone, Francesco Poppa, Vincenzo Castaldi e Iuri Bifaro.

“L’Amministrazione comunale – si legge nella delibera – condivide l’appello dei radicali che, intravede nell’esilio di Saddam una possibile soluzione politica della questione irachena senza la necessità di intraprendere una guerra sanguinosa”.

Inoltre, la giunta comunale di Melfi riconosce il diritto dei popoli alla libertà ed alla democrazia e l’obbligo per le organizzazioni internazionali di rivolgere gli sforzi affinché ciò sia garantito in tutti gli Stati possibilmente senza il ricorso della forza.

Un gran bel gesto posto in essere dagli amministratori melfitani che, nonostante i tanti problemi che quotidianamente devono affrontare, hanno trovato il tempo di occuparsi di problematiche che a volte sono percepite come troppo lontane, ma che invece per la loro complessità e valenza finiscono per condizionare anche le nostre vite.

LA LETTERA DI NAVAZIO AI RADICALI

“ Caro Marco e caro Maurizio,

sia io che l’intera Giunta Municipale di Melfi aderiamo all’appello rivolto alle Nazioni Unite pe5r l’esilio di Saddam e per un Governo democratico dell’Iraq. Siamo convinti che la tua iniziativa sia l’unica percorribile e sia l’unica capace di salvare la pace nel mondo ridando libertà autodeterminazione al popolo iracheno. Speriamo che i “potenti”, tralasciando gli interessi economici e politici che garantiscono solo una parte, comprendano l’importanza di questa iniziativa che, indubbiamente, va verso il rispetto di quella “ Carta dei Diritti” che tutti hanno sottoscritto ma che spesso dimenticano. L’intero popolo italiano, che ha conosciuto la dittatura e gli orrori di una guerra, dovrebbe supportare con coraggio e decisione chi, come te si batte da sempre, per la pace, la democrazia, la libertà e il rispetto delle minoranze”.

Ernesto Navazio

24 gennaio 2003
    Torna all'archivio