LA SPERIMENTAZIONE DELLA RU486 E' ASSOLUTAMENTE LEGITTIMA

di Maurizio Bolognetti
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E così il giorno del giudizio è arrivato, per i radicali e per la proposta di sperimentazione della Ru486, che nel mese di dicembre abbiamo inoltrato all’ospedale San Carlo.
La conferenza stampa tenuta sabato scorso da Monsignor Superbo sta scatenando i peggiori istinti o forse istanti clericali della regione Basilicata.

Intanto, mentre la reazione clericale avanza, tutti (o quasi) coloro che si dicono liberal, i socialisti, i cattolici liberali, ecc.ecc., tacciono, spaventati dalla prova muscolare messa in atto da Monsignore, che con il bastone in una mano e la carota nell’altra ha lanciato parole accomodanti all’indirizzo dell’assessore Straziuso e ufficiose scomuniche nei confronti dei portatori di valori di morte, oltre che incivili propositori della richiesta di sperimentazione.

Vorrei ora chiarire alcuni passaggi:

sulla base dell’articolo 15 della 194, la sperimentazione della Ru486 è assolutamente legittima e di piena competenza delle regioni;

in caso di sperimentazione non è necessaria alcuna autorizzazione ministeriale, ma va fatto un semplice atto di notifica;

il farmaco può e deve essere richiesto alla ditta produttrice, che se ben ricordo è francese;

il farmaco non sarebbe distribuito in farmacia, ma gestito dai medici che praticano l’IVG;

la pillola del giorno dopo (Norlevo) è cosa ben diversa dalla pillola abortiva.

Per maggiori informazioni è sufficiente rivolgersi al Sant’Anna di Torino e al Comitato Etico del Piemonte, niente alibi dunque.

A questo punto, spero che non si inizi a giocare a rimpiattino, a scarica barile o al classico gioco delle tre carte. Mi auguro che ciascuno si assuma le proprie responsabilità mediche e istituzionali, tenendo ben separati gli “ambiti” religiosi e le competenze e i doveri istituzionali.

Torno a ringraziare l’assessore Straziuso per aver raccolto la nostro istanza e ad esprimergli tutta la mia solidarietà per le pressioni che sicuramente sta subendo in queste ore.

A monsignor Superbo dico: “noi comprendiamo la sua visione della vita, ma lei riesce a capire che va salvaguardata la laicità dello stato e la libertà di scelta?

E ancora, quando a Natale le abbiamo chiesto d’intervenire sulla tragedia dei Montagnard, perché non lo ha fatto? Non si trattava di vite, diritti violanti, libertà negate, che dovrebbero starle a cuore?

Alle ottime dottoresse Urciuoli e Lamorte, dico: “provate ad occuparvi di contraccezione se proprio vi sta a cuore una diminuzione degli aborti, sempre che, per ragioni diciamo etiche, non siate anche contrarie agli anticoncenzionali, posizione che potreste condividere con Monsignor Superbo.”

9 febbraio 2003
 
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