I RADICALI TORNANO SUL CONCETTO DI "LIBERALE"

di Maurizio Bolognetti
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In questo Paese ed, evidentemente, anche nella nostra Basilicata, si fa una gran confusione sul significato della parola liberale. Liberale è colui che s’ispira ai principi etici del liberalismo, principi basati sul rispetto e sulla difesa della libertà individuale e della libera iniziativa economica. Il liberale mette al centro della sua azione e iniziativa politica le questioni inerenti la libertà e la difesa della stessa.
In questo Paese, il Vaticano, non pretende di prendersi solo cura delle anime, ma cerca di utilizzare il suo potere politico e finanziario per dettare, indirizzare e influenzare le scelte dello Stato su una serie di questioni strettamente legate al rispetto delle libertà individuali.
Di fronte all’azione politica delle gerarchie Vaticane, il compito di un liberale è quello di fare da argine, per chiarire gli ambiti e le competenze della Chiesa e dello Stato. Di fronte al tentativo Vaticano di imporre un visione etico – morale, il compito di un liberale è quello di richiamare tutti al rispetto della laicità dello Stato, pena la trasformazione dello stesso in uno Stato confessionale.
Tanto per essere ancora più chiari, il Papa, i Vescovi, i Cardinali e i Monsignori devono essere liberi di predicare contro l’aborto, la pillola del giorno dopo, l’omosessualità, i preservativi, ma guai se queste prediche o la loro azione di "lobbing" si trasformassero in leggi dello Stato.
Liberi di predicare i Cardinali, liberi i Radicali e i cittadini italiani di poter contestare il contenuto delle loro prediche.
Il minimo che un liberale possa fare, di tanto in tanto, è ricordare a tutti il motto del liberale Cavour: "Libera Chiesa in Libero Stato".
Ci battiamo, quotidianamente, contro le repubbliche teocratiche e contro l’integralismo islamico, perchè mai non dovremmo batterci contro un cattolicesimo clericale, che è altra cosa rispetto al cattolicesimo liberale.
L’Italia cattolica e cristiana ha detto sì al divorzio e all’aborto, ma sono certo che se fosse prevalsa la linea Almirante - Fanfani e le più retrive posizioni di cardinali stile Ratziger, Silvio Berlusconi e Pierferdinando Casini non avrebbero potuto divorziare e oggi l’adulterio sarebbe ancora reato.
Il Papa può continuare a tuonare contro il divorzio, ma questa deve restare una questione di coscienza e non tradursi in legge dello Stato. No Vatican, No Taliban, No al Concordato, No ad un potere temporale che inquina la religione e la credibilità della Chiesa.
Mi sia consentito di battermi contro il Concordato clerico – fascista e comunista, visto che proprio al PCI di Togliatti si deve l’Art. 7 della Costituzione in vigore da 55 anni.
La tutela della libertà religiosa può essere raggiunta solo abolendo il Concordato; è noto che negli Stati Uniti di George W. Bush e di George Washington, il fenomeno associativo religioso è trattato al pari di un qualunque altro fenomeno associativo.
Il 17 Luglio 2003, il Presidente dei deputati radicali, Maurizio Turco, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea riguardante "Norme sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado".
L’On. Turco sostiene che: "La legge sui professori di religione e il Concordato lateranense che la rende possibile, violano il principio di libertà religiosa come in campo internazionale è definito e riconosciuto".
Libertà! Un tema ricorrente per noi liberali. Lo stesso onorevole Turco, che si batte contro la legge sui professori di religione, da buon liberale, libertario, ha presentato 25 interrogazioni parlamentari, per denunciare la violazione delle libertà religiose in paesi finanziati dall’Unione Europea.
Ma l’On. Turco, evidentemente, è un pericoloso liberale, come il sottoscritto, che ha a cuore la libertà di pensiero e di espressione.
Noi liberali riteniamo che la Commissione europea debba smetterla di giustificare le violazioni delle libertà religiose da parte delle dittature.
Noi liberali, ci chiediamo, con l’On Turco, se la legge sugli insegnanti di religione sia o meno "conforme alla direttiva europea 2000/78 contro le discriminazioni sul lavoro motivate da religione o convinzioni personali, handicap, età o orientamento sessuale".
Non so di quale laicità vadano blaterando alcuni nostri attenti lettori, ma sono certo, che la difesa della laicità dello Stato è ben rappresentata dalle posizioni dei radicali in materia.
I radicali sono quel movimento liberale, liberista e libertario che, nel pressoché totale silenzio della comunità internazionale, si battono per la libertà dei cristiani Montagnard, che vivono nel lontano sud-est asiatico e sono vittime di un trentennale genocidio perpetrato dal regime comunista di Hanoi. I radicali sono al fianco della Montagnard Foundation e del suo leader Kok Ksor, per affermare il rispetto della libertà politica, religiosa e di espressione in Vietnam. Vorremmo non ascoltare più le storie di uomini costretti ad abiurare la loro fede e a prestare giuramento di fedeltà ad Ho Chi Minh e questo perchè siamo liberali veri.
Certo, posso comprendere che alcuni elettori ed esponenti della CDL preferiscano uno schieramento, che, anziché configurarsi come partito liberale di massa, si avvicini e ad assomigli ad un partito cattoclericale, uno schieramento fanfanian-almirantiano. Noi siamo, però, fermamente convinti che in questo Paese c’è una maggioranza pronta a sposare le tesi radicali, rappresentate dai 20 referendum del ‘99 e dalle 25 proposte di legge del 2001.
La riforma americana, auspicata dal segretario di Radicali Italiani, Daniele Capezzone, è sicuramente condivisa dalla stragrande maggioranza dell’elettorato di centro-destra( e non solo da quello), non altrettanto dai i suoi leader, ma naturalmente si fa sempre in tempo a tornare alle posizioni del ‘94.
Concludendo, dico agli amici della CDL, che i liberali radicali vogliono "la vittoria della religione dell’amore, del dialogo, della speranza, contro una religione vissuta come strumento di potere ed è per questo che continueranno a battersi contro il Concordato e per liberare la Chiesa dal suo potere temporale".

24 agosto 2003
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