SULLA RICHIESTA DI UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE
MEGA VILLAGGI IL COMITATO COSTA E’ CON I RADICALI

di Redazione
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PISTICCI – Negli ultimi giorni una iniziativa di due europarlamentari Radicali, Maurizio Turco e Marco Cappato, nonché del segretario dei Radicali Lucani Maurizio Bolognetti ha riacceso il dibattito sulle problematiche relative alla cementificazione della Costa jonica lucana sulla quale si sta sviluppando un gran numero di insediamenti e complessi turistici.
Con una richiesta al Commissario Europeo per l’Ambiente, Margot Wallstrom, i tre esponenti politici hanno sollecitato l’apertura di una procedura d’infrazione per i mega villaggi che stanno sorgendo sulle speciali zone SIC (Sito di interesse comunitario) e ZPS (Zona protetta speciale), tutelate dall’Unione Europea. Per rendere possibile la realizzazione delle strutture la Regione Basilicata ha approvato una apposita variante del piano paesistico di area vasta, determinando la riperimetrazione in difetto delle zone da proteggere ed introducendo l’opportunità di costruire due porti turistici, uno sull’AGRI e l’altro sul Basento, vietati dalla normativa precedente. Dell’argomento si interessa ormai da tre anni il Comitato di difesa della costa jonica, che annovera tra le associazioni fondatrici la pisticcese “Allelammie” del Presidente Massimo Selvaggi, il quale si è detto “soddisfatto della recente iniziativa dei radicali, in quanto conferisce alla problematica una sorta di istituzionalità politica che si va a sommare alla pluriennale azione del Comitato. Tra l’altro la richiesta degli europarlamentari riprende la stessa azione condotta dal ComCosta nel giugno 2002, quando fu presentato un ricorso alla Commissione Europea in cui si segnalavano gli abusi della Regione Basilicata in termini di concessioni per la costruzione di megavillaggi”.

Quella iniziativa produsse il richiamo della commissione europea al Ministero per L’Ambiente, invitato ad acquisire tutto il materiale necessario per far luce sulla regolarità delle strutture ricettive, ma dal quale non sono ancora giunte risposte nè analisi definitive.
“L’azione dei radicali, seppur con ritardo, corrobora la nostra battaglia – ha spiegato Selvaggi - .
Non dimentichiamo, tuttavia, che con la variante al piano paesistico del metapontino, approvata dalla giunta regionale nel Luglio scorso, oggi è possibile realizzare due porti turistici sulla costa jonica con notevole impatto sul complesso habitat costiero a partire dall’erosione degli arenili. La scelta denota la scarsa sensibilità ambientale del Governo regionalel, che sembra preoccuparsi soltanto di favorire gli insediamenti della CIT di Marinagri e degli Argonauti sostenuti da contributi pari a 150 milioni di euro”.
Adesso il ComCosta attende gli sviluppi di questa nuova azione presso la Commissione Europea, nella speranza che, sorti già in gran numero alcuni insediamenti, la creazione indiscriminata di altri e degli annessi porti possa essere bloccata al fine di tutelare le notevoli biodiversità del mare lucano.

2 settembre 2003
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