"IL DOPPIOGIOCHISMO E IL GIACOBINISMO RADICALE"

di Rodrigo Ottavio
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I RADICALI SEMPRE LIBERALI TRANNE CHE CON LA CHIESA CATTOLICA

Di Rodrigo Ottavio – Laico cattolico impegnato nella CDL, già Segretario provinciale AN

Prendo spunto dai vari interventi su tematiche morali da parte del segretario dei Radicali Lucani Bolognetti e di Don Vito Forlenza per chiedere di intervenire sull’argomento. Come tutti saprete, la Congregazione Vaticana per la dottrina della fede, presieduta dal Cardinale Ratzinger, ha emesso un documento sulle cosiddette unioni omosessuali, nel quale si chiede ai politici cattolici dei diversi schieramenti di impegnarsi per non equiparare le predette unioni al matrimonio naturale, in quanto, non essendo le stesse finalizzate alla procreazione di prole non sarebbero meritevoli di tutela e di agevolazioni legali e fiscali. In data 30 Luglio anche il Presidente degli Stati Uniti D’America, Bush, ha preso una posizione analoga, anche se più politica e meno articolata (CNN ore 21.15 – 30 luglio 2003).

I radicali, a seguito del documento Vaticano, hanno compiuto alcune proteste tra cui un Sit-in in piazza San Pietro in cui risaltavano slogan offensivi per i credenti e, successivamente, una delegazione degli stessi si è recata presso la procura della repubblica di Roma per denunciare il Vaticano...!! (vedi il Giornale e Repubblica 30-31 luglio 2003).

Successivamente hanno dato luogo a varie manifestazioni in piazza San Pietro, connotate dallo slogan "No Vatican, No Taliban". C’è da restare perplessi. La prima domanda che sorge spontanea è come mai un gruppo politico che dichiara di essere per la libertà, si arroga la pretesa di tentare di impedire, con lo strumento dell’intimidazione legale e verbale, la libertà di parola e di espressione ad una Istituzione che rappresenta milioni di credenti. Infatti, la libertà religiosa ha, come parte integrante, la possibilità di associarsi e di esprimere liberamente quelli che si considerano i valori fondamentali di riferimento. I suddetti diritti trovano, tra l’altro, tutela nella Carta dei Diritti dell’ONU e nella dichiarazione di Helsinki. Inoltre, va evidenziato il doppiogiochismo radicale, denunciato da Giordano Bruno Guerri sul Giornale, che consiste nell’avvalersi della posizione della Chiesa quando è favorevole ad argomenti come l’indulto, che sono gardite ai radicali e nel parlare invece di indebita ingerenza quando la stessa si esprime su argomenti non graditi.

L’altra domanda che pongo con preoccupazione ai parlamentari di tutti gli schieramenti che hanno aderito al Partito Radicale, molti dei quali, come l’On. Blasi di Forza Italia, si dicono anche cattolici, è questa: poichè il Partito Rdaicale interpreta la libertà principalmente come liberazione dai valori morali e dalla fede religiosa, in particolare da quella cattolica, un aumento dell’influenza politica del suddetto partito non potrebbe comportare una limitazione della libertà religiosa, intesa anche come possibilità di poter diffondere, da parte delle organizzazioni religiose, la morale a fondamento della propria visione di vita?

Infatti, Bolognetti nella lettera del 12 pubblicata dalla Nuova e dal Quotidiano e nelle interviste e repliche del 15 e del 18, pubblicate dal Quotidiano, criticando la "sempre più pesante invadenza della Chiesa nelle cose dello Stato" e "l’oscurantismo della stessa" dimostra, se ce ne fosse bisogno, che per i Radicali tutti devono avere libertà, l’unica libertà che dovrebbe essere limitata è quella della Chiesa cattolica. Secondo molti commentatori, anche non cattolici, il Partito radicale sarebbe prigioniero di gabbie ideologiche antireligiose ed anticattoliche con una venatura di tipo "Giacobino". Vedremo forse in futuro qualche manifestazione dei cattolici presso la sede del Partito Radicale con lo slogan "No Radicalism, No Jacobinism" per dire sì alla libertà religiosa?

Non credo che i radicali la prenderebbero bene ritengo che anche in tal caso fioccherebbero gli esposti alla magistratura.

Anche il richiamo "all’ex Santa Inquisizione" e "all’oscurantismo", secondo me, è utilizzato dal Bolognetti in modo strumentale e riduttivo, infatti dimentica di citare le migliaia di santi, di apostoli, di martiri, di missionari, di costruttori di opere che onorano il nome della Chiesa e dell’umanità.

Inoltre, volendo utilizzare lo stesso metodo dei radicali, si potrebbe dire che il loro partito è erede politico della "libertè" della rivoluzione francese, in nome della quale in Francia è iniziata una violenta persecuzione antireligiosa, è stata fatta funzionare abbondantemente la ghigliottina ed è stato perpetrato il primo genocidio della storia in danno dei Vandeani.

Alcuni giorni fa il segretario nazionale del partito radicale ha dichiarato di voler compiere una svolta politica di tipo "americano". A questo punto, chiedo ai dirigenti radicali il favore di leggere la Costituzione americana (che pone a suo fondamento la libertà religiosa) e di studiare il discorso di Bush che si dichiara fortemente contrario di privilegi e agevolazioni in favore delle unioni omosessuali, proprio in base ai valori sanciti nella Costituzione americana e li invito a confrontarsi democraticamente con tutte le associazioni, le istituzioni e i gruppi presenti in Italia, senza utilizzare mezzi intimidatori di tipo legale e verbale, che ricordano il ciarpame anticlericale ottocentesco, perchè la Chiesa ha diritto di esprimersi e, come si dice oggi, di fare pressioni lobbistiche così come questo diritto, in un paese democratico, lo hanno i radicali, gli industriali, i sindacati, le associazioni di categoria e tutte le libere associazioni che non si propongono di violare il codice penale.

18 agosto 2003
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