MANIFESTAZIONE DI DISOBBEDIENZA CIVILE: IN QUESTURA ANCHE UN VENTENNE

I RADICALI REGALANO DROGA IN PIAZZA

DENUNCIATI RITA BERNARDINI E MAURIZIO BOLOGNETTI

di Giovanni Martenucci
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“CHIEDIAMO, di essere arrestati, chiediamo di avere la stessa sorte di chiunque faccia uso di droghe leggere”: con queste parole Rita Bernardini Presidente di Radicali Italiani ha concluso la conferenza stampa organizzata ieri in piazza Vittorio Veneto sulla liberalizzazione delle droghe leggere cedendo, a chi lo richiedeva, hashish e Marijuana. A questo atto di disobbedienza civile, attuato di fronte a giornalisti e rappresentanti delle forze dell’ordine ha preso parte anche Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani e membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani. “Le forze dell’ordine – ha proseguito Rita Bernardini – devono intervenire ed arrestarci. Stiamo violando l’art. 73 della legge 309. Se non lo faranno, saremo noi a denunziarli per omissione di atti d’ufficio”. Così, il dirigente della squadra mobile di Matera Giancarlo Conticchio ha requisito le scatole contenenti hashish e marijuana e ha invitato i due dirigenti radicali a seguirlo in Questura dichiarando alla stampa che nei loro confronti si procederà come previsto dalla legge per cessione di sostanze stupefacenti. Insieme a loro è stato condotto in Questura anche un ventenne di Montescaglioso, Oreste, che ha accettato dal Presidente dei Radicali una scatola contenente droghe leggere. Per lui ci sarà soltanto la segnalazione al Prefetto. La conferenza stampa era iniziata alle ore 11 con l’introduzione di Mario Colella, Presidente di Radicali Lucani e con l’intervento di Maurizio Provenza, medico oculista il quale ha illustrato le doti terapeutiche della cannabis portando all’attenzione dei presenti lo studio di una equipe di medici dell’università di Cagliari. Secondo questo studio, in un paziente affetto da glaucoma resistente alle altre terapie, la cannabis abbasserebbe la pressione intraoculare con benefici effetti.

Maurizio Bolognetti è entrato nel vivo della questione affermando che “il proibizionismo non fa altro che favorire il commercio illegale delle droghe da parte della criminalità organizzata. E’ una vera guerra che reclama quotidianamente le sue vittime, una guerra che produce morti per overdose e consegna, solo nella nostra regione, 40000 consumatori di cannabis nelle mani della criminalità organizzata.

Il Proibizionismo ha portato all’approvazione di leggi che ledono gravemente lo stato di diritto, scaricando su magistratura e inquirenti la possibilità di decidere, spesso non in base ad indagini, ma in base ai quantitativi posseduti, se si è consumatori o spacciatori. Capita così che un probabile consumatore di cannabis si veda accusato di spaccio per il possesso di tre o quattro grammi”. Intanto la folla intorno al banchetto dei radicali aumenta, sono soprattutto giovani i quali annuiscono alle affermazioni di Bolognetti. “Ed è per questo – ha aggiunto il leader di Radicali Lucani – che decine di militanti e dirigenti radicali, tra cui il sottoscritto, hanno scelto di disobbedire alla Iervolino-Vassalli, nel tentativo di metterne in discussione gli effetti, di disobbedire al Proibizionismo”. Rita Bernardini, che da 19 giorni ha in atto uno sciopero della fame per la questione politica dell’indultino, ha sottolineato che anche la sigaretta è equiparabile alla droga, sia per gli effetti sulla salute, che per la dipendenza che produce. “Però – ha continuato – nessuno si è mai sognato di proibirne la commercializzazione.”

Bernardini ha poi portato la propria testimonianza a favore della situazione critica in cui versano le carceri italiane: “un terzo dei detenuti sono dentro per reati connessi alla droga e come gli altri, vivono in condizioni inumane. Questo è un pessimo indice di civiltà per la nostra nazione, e vogliamo che se ne parli.” Rita Bernardini ha dedicato la manifestazione di ieri ad Alessandro Maciocia, un giovane di 26 anni che si è tolto la vita per la vergogna di essere stato arrestato con due grammi di hashish.

La prossima settimana la disobbedienza civile sarà attuata a Palermo.

23 febbraio 2003
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