LEUROPARLAMENTARE A POTENZA ANTIPROIBIZIONISMO, SCENDONO IN CAMPO I RADICALI LUCANI CAPPATO PRESENTA LA SUA PROPOSTA |
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di Nicola
Melfi
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POTENZA Antiproibizionismo, in materia di sostanze stupefacenti, vuol dire antimafia, vuol dire combattere la criminalità organizzata e anche il terrorismo, aprendo una questione politica, in Italia, riguarda da vicino la sinistra. Lo ha detto leuroparlamentare radicale Marco Cappato, che ha presentato contenuti e obiettivi della sua mozione per ridurre il danno causato dalle droghe e andare verso la legalizzazione. La raccomandazione presentata da Cappato che sarà esaminata in un dibattito del Parlamento europeo è stata firmata da 108 europarlamentari, tra i quali lOn. Gianni Pittella.
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CAPPATO ILLUSTRA LA SUA MOZIONE DI RIFORMA ALLONU
POTENZA Allideologia dello stato etico, di matrice hegelian-gentiliana, prefrerisce contrapporre il pragmatismo della concretezza. E solo sullazione intransigente che va inquadrata la nostra lotta, dice Marco Cappato, giovane rampollo della covata pannelliana, approdato nel capoluogo per illustrare la sua raccomandazione sui costi reali del proibizionismo in materia di stupefacenti. E la raccomandazione del trentunenne eurodeputato radicale, eletto recentemente dal periodico European Voice Europeo dellanno, ha trovato finora consensi trasversali fra 108 colleghi sparsi nellaula stratosferica di Strasburgo, oltre a circa 1700 cittadini e rappresentanti provenienti da 30 Paesi del mondo. Tra i sottoscrittori, anche il collega lucano Gianni Pittella, così come un piccolo drappello formato fra gli altri dal diessino Antonio Luongo, dai capigruppo alla regione Altobello e Mollica nonché dal socialista-democratico Antonio Pisani, in veste anche di membro della Direzione di Radicali Lucani. Allo sfascio della politica proibizionista ammonisce Maurizio Bolognetti, infaticabile maitre a pénser dei Radicali Lucani, nonché promotore di una raccolta firme sul territorio lucano denunciamo linutilità e la pericolosità di questo approccio fallimentare portato avanti finora da parte dei governi che ha trasformato un problema socio-sanitario in una visione solamente di ordine pubblico. Lappello di Cappato è rivolto in primo luogo alle nazioni unite affinché procedano ad una riforma delle convenzioni internazionali (si spera che un serio controllo legale possa, se non sconfiggere, almeno limitare i danni). Antiproibizionismo secondo noi pungola lesponente della Lista Bonino vuol dire antimafia, anticriminalità organizzata, antiterrorismo. Legge dello Stato contro i traffici incrociati. Penso al regime Talebano, alla Colombia, ai Balcani, Paesei dove droga e armi vanno a braccetto. Insomma, vanno abrogate o quantomeno emendate tutte le norme frutto delle convenzioni ONU del 1961 e 1971 (riclassificazione delle sostanze stupefacenti, a cominciare dalluso in campo terapeutico e scientifico, NDR). E proprio sulladozione della marijuana in campo medico, i radicali stanno incassando i primi successi. Una mozione giunge dallintero Consiglio Regionale e dai comuni di Melfi, Tramutola e Latronico, gongola Bolognetti. Luongo suggerisce di invertire la lettura proibizionista. Eliminando lo scontro ideologico e punitivo, tipico del decennio 70/80. Va riaperto propone il rappresentante della Quercia un confronto e sconfitto quel meccanismo perverso che mette sullo stesso piano funzione dello Stato e libertà individuale. Il senso comune della vita deve passare attraverso un riconoscimento reciproco, dal momento che dobbiamo convivere con la mondializzazione e multirazzialità. Ossia, ciò che è vietato qui da noi (droghe e non lalcool ad esempio) non lo è necessariamente per le altre culture. Sulla stessa sintonia anche Pittella. Litalia oscilla da sempre fra il pendolo della coercizione e quello della tolleranza. Ecco, il successo della pluralità politica deve attraversare proposte come queste incentrate su prevenzione e sicurezza sia dellindividuo sia della società. Una sconfitta, allora, per la criminalità la messa la bando delleroina con tanto di somministrazione legalizzata? Non cè Dubbio, tiene a precisare Cappato. La mafia spinge i consumatori di droghe illegali a trasformarsi in spacciatori, incrementando labuso delle droghe. Occhi puntati verso le tanto bistrattate Olanda e Svizzera (dove la droga è legalizzata da tempo) piuttosto che occultare vere e proprie responsabilità proprio della sinistra italiana, colpevole di aver spedito allONU un autentico professionista quale Pino Arlacchi. E stato alfiere di accordi separati con Cina, Iran, Birmania, Talebani compresi nella repressione al traffico di droga su scala mondiale, bacchetta Cappato. Dittature in cui un individuo trovato in possesso di pochi grammi di stupefacenti viene fatto marcire per sempre in galera. Oppure ucciso con un colpo di pistola alla nuca.
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26 gennaio 2003 | ||
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