BOLOGNETTI DENUNCIA COLLAZZO

L’ESPONENTE RADICALE HA CHIAMATO IN CAUSA ANCHE I SEGRETARI DI RIFONDAZIONE E DELLA CGIL

IL REATO CONTESTATO ALL’ASSESSORE DI PRC E’ QUELLO DI INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO

di Nino Grasso
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POTENZA – Il Segretario dei Radicali Lucani, Maurizio Bolognetti si è presentato ieri mattina, poco prima delle dieci, dinanzi alla Questura di Potenza. Ha chiesto degli uffici della Digos. E quando si è trovato dinanzi al sostituto commissario Salvatore Toma e all’assistente di polizia Vincenzo Perrini, ha fatto mettere a verbale l’esposto denuncia per il blocco ferroviario verificatosi presso la stazione di Potenza venerdì scorso.

L’esponente radicale ha sporto denuncia per il reato di “interruzione di pubblico servizio, consumatosi attraverso il blocco di un treno delle Ferrovie dello Stato”. Bolognetti, forte delle cronache giornalistiche comparse sulla stampa locale, oltre che in televisione, ha fatto i nomi dei presunti colpevoli: Cataldo Collazzo, assessore regionale di PRC, Nicola Sardone e Angela Lombardi, rispettivamente segretario regionale e provinciale di Rifondazione Comunista, Giannino Romaniello, segretario regionale della CGIL, Antonio Califano, esponente dei no-global.

“La disobbedienza civile – ha poi spiegato Maurizio Bolognetti – è una forma di lotta, che rischia di essere svilita da chi la pratica non assumendosi la responsabilità penale e politica del suo esercizio. Chi si definisce disobbediente sa o dovrebbe sapere che bloccare un treno comporta la violazione di una legge dello Stato ed egli stesso dovrebbe autodenunciarsi per questo tipo di reato, anziché rivendicare l’impunità e lamentare persecuzioni in caso di denuncia da parte degli inquirenti. Se la disobbedienza civile non implica questa assunzione di responsabilità (come hanno fatto e continuano a fare i radicali) – ha concluso Bolognetti – essa è un mero atto di teppismo con pretesa d’impunità”.

11 marzo 2003
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