BOLOGNETTI ATTACCA COLLAZZO
I NOSTRI DISOBBEDIENTI DA PURA OPERETTA |
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di Maurizio
Bolognetti
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Vorrei chiarire che la richiesta di dimissioni rivolta allassessore Collazzo non è affatto strumentale, come qualcuno ha voluto insinuare. Come radicale e come militante di un partito, che da sempre pratica la disobbedienza civile, ho fatto delle chiare considerazioni sul significato della Disobbedienza e sullassunzione di responsabilità che essa comporta. In una azione di disobbedienza, il disobbediente si autodenuncia ed esercita la nonviolenza. Nel caso della manifestazione potentina, il primo requisito è sicuramente mancato, anzi i nostri disobbedienti da operetta quando ricevono un avviso di garanzia, per i reati che compiono, iniziano subito a frignare. Come radicali abbiamo, da sempre, sottolineato la non applicazione del reato di interruzione di pubblico servizio per questo tipo di manifestazioni. Lassessore Collazzo, che è anche magistrato, queste cose dovrebbe saperle molto meglio del sottoscritto. Insomma, Il fatto che l'Assessore Collazzo abbia ritenuto opportuno partecipare alla manifestazione potentina è cosa che può andare anche bene, non è, però, accettabile che l'Assessore non abbia invitato i suoi ad assumersi le responsabilità, in primis penali, di quanto stava accadendo e che egli stesso non se ne sia assunte. Anziché respingere la richiesta di dimissioni e parlare a vanvera di strumentalizzazioni, lassessore farebbe bene a tenerla in seria considerazione per i fatti che ho appena esposto. Chi nella tripla veste di Assessore Regionale, magistrato e cittadino, non ritiene doveroso assumersi la responsabilità politica e penale delle sue azioni, non merita di sicuro di ricoprire le prime due cariche e non è nemmeno un buon cittadino. A nostro avviso, queste sono ragioni più che sufficienti per chiedere all'Assessore di dimettersi dalla carica che attualmente ricopre in seno alla giunta regionale, in tal modo avrà anche più tempo a disposizione per poter partecipare, nelle forme che riterrà più opportune, a successive manifestazioni organizzate dai suoi compagni sedicenti disobbedienti. Ribadisco, la disobbedienza civile, se è tale, implica una chiara assunzione di responsabilità, altrimenti, trattasi di un mero atto di teppismo compiuto con la pretesa di impunità. Invito nuovamente gli inquirenti e le forze dellordine a dare corso alla denunce per interruzione di pubblico servizio e preannuncio che nella giornata di domani sporgerò denuncia contro i partecipanti alla manifestazione. Ritengo che questa mia iniziativa possa aiutarli a comprendere il senso delle parole disobbedienza civile. |
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10 marzo2003 | ||
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